Il Silenzio.
Una volta, un amico mi disse che il Silenzio è morte (che è vero) e la vita è Suono. Non sopportava il Silenzio in nessuna forma. Iniziai a spiegargli il silenzio (che è sia vita che morte), ma non ci capivamo. Allora utilizzai il Silenzio. Cosa spiega meglio il Silenzio del Silenzio? Funzionò dopo un po’ di tempo.
L’amicizia tra noi cambiò, ma la Mente capì. Per Amicizia si sacrifica anche l’amicizia.
Ascolta il Silenzio, quello tra un respiro e un altro, quello tra un battito del cuore e un altro, quello tra il rumore di un tasto sulla tastiera e un altro, tra un pensiero e un altro. Oh, mi dirai, ma è raro essere in Silenzio… no c’è sempre, ma la Mente può non percepirlo, o meglio, non vuole percepirlo.
È anche durante il respiro, è anche durante il battito del cuore, è anche durante il rumore del tasto. È anche durante un pensiero. È lo spazio dove tutto accade e la Vita si svolge. È la pagina bianca dove scrivo. È il mondo.
Tu sei il Silenzio.
Nella lettera “O” c’è il silenzio, ma non solo nello spazio al centro, bianco, anche nelle parti in nero. Così come nel suono di “O”, prima, dopo e durante. Pervade tutto. È tutto, il tutto (il resto) non c’è.
Tu sei il Silenzio. E, spesso, la Mente nel percepirlo si impanica, come quando su una montagna guardiamo un immenso spazio vuoto sorto d’improvviso, o su un grattacielo molto alto guardiamo giù.
La profondità di quello che veramente sei, impanica ciò che non sei (La Mente). Che scappa in molti modi: una “sua” vita intera si annoia, si trova da fare, si deprime, si esalta, desidera, si agita e non vuole riposare nel Silenzio (Morte-Sonno). Perché nel Silenzio scomparirebbe. Morirebbe a se stessa. Fa paura morire.
Ma tu Silenzio non sei mai nato e mai morirai.
Buon Istante e Buon Silenzio. Detto questo, resto in Silenzio.
