Il sogno dell’universo.
Domanda: Come facciamo a sentirci tutt’uno con l’universo e, quindi, anche con gli ‘altri’, se siamo circondati da egoisti ed individualisti?
Mauro: Il punto è che noi non siamo separabili dall’universo: questo è un fatto, non una ‘sensazione’.
Se, da un lato, siamo capaci di vedere, udire, odorare, assaporare e sentire e, dall’altro, non siamo separati dall’universo, ciò significa, allora, che è l’universo intero a vedere, udire, odorare, assaporare e sentire attraverso noi.
L’’io’ cosciente che ciascuno di noi crede di essere non è l’individuo, ma l’universo intero. E’ l’universo l’unico soggetto cosciente, che appare come tutto questo: alberi, case, montagne, discariche, tramonti, guerre, sorrisi, uomini buoni e uomini cattivi… tutti differenti, ma non separati.
D.: Ma se l’universo è l’unico soggetto cosciente che ci sia, allora dov’è il nostro io, la nostra identità?
Mauro: Il senso di esserci, di essere ‘io’, è quella coscienza. Tutto il resto è una costruzione mentale.
D.: D’accordo, ma è proprio quella costruzione mentale che non riesco a eliminare!
Mauro: Chi è l”io’ che non riesce a eliminare la costruzione mentale dell’io? Un altro ‘io’? Ci sono forse due ‘io’?
L’unico vero Sé è l’universo, che appare come tutto questo fantasmagorico spettacolo: montagne, fiumi, nuvole, tempeste, stelle, galassie e vorticosi atomi. E’ come il mare che appare come le infinite onde. Noi crediamo di essere una singola onda isolata, che nasce, combatte contro le altre onde per sopravvivere e infine muore.
Crediamo di essere separati dal mare e ci sforziamo con tutti i mezzi di ‘raggiungerlo’. In realtà siamo una sola, immensa acqua che ondeggia. Crediamo che per raggiungere il mare occorra eliminare l’onda, apparentemente separata, la quale in realtà è già mare.
Come fai a eliminare qualcosa che di fatto non esiste come entità separata? Come fai ad uccidere Dracula, se è solo un personaggio immaginario?
L’io che cerca di eliminare l’io è come una trappola approntata per catturare se stessa: non ci riuscirà mai.
Spesso notiamo solo l’onda che va e viene, senza vedere l’acqua che non nasce e non muore.
D.: La separazione tra individui esiste, perché se uno mi ammazza, poi io non ci sarò più, mentre lui esisterà ancora; se uno non mi paga un debito, poi io rischio di morire di fame, mentre lui no. La separazione tra me e gli altri miei simili c’è eccome e si sente, purtroppo.
Mauro: Rifletti un momento su questi esempi:
Un’onda sembra separata dalle altre onde.
Un’onda nasce e muore.
Ma dove va l’acqua di cui è fatta?
L’acqua di un’onda è separata dall’acqua di un’altra onda?
L’acqua di un’onda nasce o muore?
In un film ci sono personaggi separati, alcuni buoni e altri cattivi, alcuni belli e altri brutti, alcuni ricchi e altri poveri, i quali si amano, si odiano, si combattono, nascono e muoiono, vincono e perdono.
Di che cosa sono fatti?
Di un’unica e sola luce: quella del proiettore del film, che non combatte, non nasce, non muore, non vince e non perde.
In un sogno ci sei tu (il protagonista) e tanti altri personaggi, apparentemente separati da te: alcuni simpatici, altri antipatici, alcuni che ti inseguono per farti del male, altri che ami e vorresti sempre accanto.
Di che cosa siete fatti ‘tu’ (il protagonista del sogno) e tutti gli altri personaggi apparentemente separati? Di una sola e unica coscienza: quella del sognatore che sta dormendo tranquillamente nel proprio letto.
Noi siamo i personaggi del ‘sogno’ o del ‘film’ dell’universo, fatti di una stessa e sola luce bianca, che non nasce e non muore: la coscienza.
Naturalmente, finché ti trovi nell’illusione del sogno, la separazione sembra reale e si sente, ma non per questo è meno illusoria.
D.: Non riesco a seguirti: mi parli dell’universo come se fosse un ‘sogno’ o un ‘film’?! Ma io, la vita, con le sue gioie e sofferenze, con la separazione dall’egoismo degli altri, la sento, la vedo, la tocco realmente!
Mauro: Si, proprio come ti accade nel sogno, dove soffri, gioisci, ti senti separato dagli ‘altri’ e tutto ti sembra reale, finché non ti svegli. Anche lì c’è vita, piacere, dolore, paura, egoismo, amore…
D.: Ma allora vorresti dire che la vita è un sogno? Farei molta fatica a crederlo.
Mauro: No: il sogno è uno stato di coscienza diverso sia dal sonno profondo sia dalla veglia. Ma la coscienza che percepisce il sogno è forse un’altra rispetto a quella di veglia? Pensi che abbiamo più di una coscienza? Oppure, sia nel sogno, sia nella veglia, ci sentiamo sempre uno stesso ‘io’ presente e cosciente?
Finché ti trovi nel sogno, sei convinto di essere una persona separata, con un corpo fisico reale, che può essere ferito o ucciso, che può avere fame o sete, freddo o caldo, che può dissetarsi con acqua ‘di sogno’ e fare esperienza di persone egoiste, di malattie, di vincite e di perdite, proprio come nella veglia.
Ma, in realtà, nel sogno, di che cosa sono fatti il tuo corpo e quelli degli altri? Di che cosa sono fatte le persone egoiste, l’acqua che bevi, il fuoco che ti scalda, le montagne e le automobili?
Di un’unica ‘sostanza’: la coscienza del sognatore, che è una, indivisibile e contiene tutto il sogno. Nella vita di veglia abbiamo le stesse certezze che appaiono nel sogno: siamo un corpo separato dagli altri, dalle montagne e dalle automobili, ci sono persone cattive e buone, abbiamo fame e sete, caldo e freddo, ci ammaliamo e moriamo.
Ma tutte queste cose sono reali soltanto finché appaiono nella coscienza: dove vanno a finire quando svieni o quando sei nel sonno profondo senza sogni?
Il mondo e la coscienza appaiono sempre insieme, senza eccezione. Quando due cose appaiono sempre e soltanto insieme, dobbiamo concludere che non sono due ‘cose’, ma due aspetti diversi della stessa cosa.
Se la coda e la testa di un gatto appaiono sempre insieme, non sono due ‘cose’ separate, ma due aspetti della stessa cosa: il gatto, appunto. C’è un solo gatto, che è allo stesso tempo sia testa, sia coda.
Così c’è una sola realtà, che appare sia come ‘mondo’, sia come ‘coscienza’.
Il ragionamento è semplice:
1) Noi siamo dotati di coscienza
2) Noi non siamo separati dall’universo, che ci include.
3) Ergo: l’universo è un sistema auto-osservante dotato di coscienza, il quale vede se stesso attraverso noi.
Mauro Bergonzi