Jiddu Krishnamurti: La Continuità.

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 La Continuità e il Comprendere senza Imparare.

In questo video di pochi minuti, Jiddu Krishnamurti ci pone di fronte ad alcuni aspetti fondamentali della nostra meccanicità nel fare e nel vivere, in contrasto con un movimento psichico che non ha nulla a che fare con l’accumulare informazioni o beni materiali, che nulla ha a che vedere con il desiderio, o il bisogno, di certezze e sicurezza.

In ognuno di noi è presente un profondo bisogno di controllare ogni situazione che ci si presenta nella quotidianità e questo “controllo” viene addirittura riconosciuto come sano ed auspicabile dall’intera società e dalla sua cultura. La maggior parte degli esseri umani compie ogni azione con un fine, con un obiettivo, allo scopo di conseguire una determinata realizzazione; in questo caso, nulla viene fatto per il semplice gusto, o amore, o passione di farlo e basta… che è la vera innocenza.

Tutto è subordinato ad un qualcosa che noi stessi abbiamo stabilito come importante o meno. In tutto questo non esiste alcuna libertà, alcuna reale scoperta, nè alcuna apertura nei confronti dell’ignoto. Il fine, qualsiasi esso sia, non è altro che un condizionamento e non potrà che condurci in una direzione precedentemente fissata, cosa che nulla ha a che fare con la libertà e la scoperta.

Riusciamo a vederlo con chiarezza o no?

Dietro questa meccanicità si cela il desiderio di continuità, che, secondo la propaganda del sistema culturale, politico e religioso della nostra società è il bene più prezioso.

Ma cos’è la continuità? E come sarà mai possibile trovare una cosa come la continuità in una cosiddetta “realtà” in cui tutto è impermanente?

Porre la “nostra” sicurezza, la nostra continuità, il nostro bisogno di certezza in “cose” impermanenti, per di più esterne a noi, appartenenti al mondo degli oggetti o dipendenti dagli eventi esterni, non potrà che portarci ad alimentare l’apprensione, il desiderio, lo sforzo, la paura del fallimento ed il conflitto per ottenere quanto desiderato o voluto.

Riusciamo a vederlo?

E’ impossibile fissare un obiettivo che appartenga all’ignoto, quindi l’obiettivo non può che appartenere al passato, alla memoria. La continuità, il desiderio di permanenza, il conseguimento di un obiettivo non sono altro che il movimento del pensiero, la personalità in azione, il desiderio di appagamento e il rifiuto di Quello che E’… in parole diverse… con il desiderio di continuità e di sicurezza non facciamo altro che soffocare e inaridire ogni aspetto della Vita Vivente; quello che resta è sofferenza e aridità ed in quello che resta scompare ogni traccia dell’Amore… quello che resta è l’ego, con il suo egoismo irrefrenabile.

Riesci a vederlo anche Tu?

Con affetto, Sid… Love*

Fonte del video: http://www.youtube.com/watch?v=SwK2_ZOeewo

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