La conoscenza di sé è un processo.
“Quindi, per comprendere gli innumerevoli problemi che ognuno di noi ha, non è essenziale che ci sia conoscenza di sé?
E questa è una delle cose più difficili, la consapevolezza di sé, ma non ha nulla a che vedere con l’isolamento o il ritirarsi.
Conoscere se stessi, ovviamente, è una cosa essenziale; ma conoscere se stessi non implica ritirarsi dalle relazioni. Sarebbe sicuramente un errore ritenere di poter conoscere se stessi in modo significativo, completo, pieno, attraverso l’isolamento, l’esclusione o attraverso qualche psicologo, qualche prete, o che si possa apprendere la conoscenza di sé attraverso un libro.
La conoscenza di sé è ovviamente un processo, che non giunge mai a fine; per conoscere se stessi, bisogna essere consapevoli di se stessi in azione, poiché l’azione è relazione.
Puoi scoprire te stesso, non nell’isolamento, non ritraendoti, bensì nella relazione con la società: cioè tua moglie, tuo marito, tuo fratello, l’essere umano; ma scoprire come reagisci, quali sono le tue risposte agli stimoli, richiede una straordinaria vigilanza mentale e acutezza nella percezione”.
Tratto dal primo Discorso Pubblico di Jiddu Krishnamurti, Londra, 2 Ottobre 1949.
Fonte: J. Krishnamurti Online
Traduzione di UnicaCoscienza