Mente, semplicità, sensibilità.
Una mente che si conforma a un qualunque modello di autorità, interna o esterna, non può essere sensibile. E soltanto quando una mente è veramente sensibile, vigile, consapevole di tutte le proprie vicende, reazioni, pensieri, quando non tende più a diventare qualcosa, quando non plasma più se stessa per essere qualcosa, solo allora è capace di accogliere ciò che è la verità.
Solo allora può esserci felicità, poiché la felicità non è un fine: è il risultato della realtà.
Quando la mente e il cuore saranno divenuti semplici e dunque sensibili (ma non attraverso forme di coazione, di autorità o di imposizione), allora vedremo che i nostri problemi possono essere affrontati con molta semplicità.
Per quanto complessi tali problemi siano, saremo in grado di impostarli in maniera nuova e vederli in un’ottica differente. Ecco di cosa c’è bisogno oggi: di gente che sia capace di affrontare la confusione, l’agitazione, la conflittualità della realtà esterna in maniera nuova, creativa e semplice – non con teorie né con formule, di sinistra o di destra che siano.
Ma non si può affrontare tutto ciò in maniera nuova, se non si è semplici.
Tratto da: “La ricerca della felicità”, di Jiddu Krishnamurti
Fonte: https://www.meditare.net/wp/spiritualita/mente-semplicita-sensibilita-jiddu-krishnamurti/