Jiddu Krishnamurti: Osservare il dolore, in silenzio.

Osservare il dolore in completo silenzio.

Dobbiamo considerare l’enorme problema del dolore che l’uomo non è mai riuscito a superare; può cercare di sfuggirlo, bevendo o ricorrendo a molte altre vie di fuga, ma questo non significa superarlo, vuol dire semplicemente evitarlo.

Siamo di fronte al fatto della morte e al fatto del tempo; potete osservarlo in completo silenzio? Potete osservare il vostro dolore in completo silenzio?

Senza che qualcosa di straordinario, di estremamente complesso vi obblighi ad essere tranquilli, ma piuttosto il contrario; potete osservarlo, conoscendo la grandezza, la straordinaria complessità della vita, del vivere e del morire? Potete osservarlo in maniera oggettiva e in completo silenzio?

Penso che questa sia la via d’uscita. Uso con molta esitazione la parola “penso”, ma davvero questa è l’unica via.

Tenere fra le mani il dolore come un gioiello prezioso.

È possibile rimanere con questo dolore? Posso guardarlo, tenerlo fra le mani, come un gioiello prezioso, senza fuggire, senza reprimerlo o razionalizzarlo, senza cercarne le cause, ma contenerlo come un vaso contiene l’acqua? Contenere questa cosa chiamata dolore, la sofferenza di aver perso un figlio e di sentirsi soli, senza fuggire da quella solitudine, non reprimerla, non razionalizzarla intellettualmente, ma osservarla, comprenderne la natura e la profondità.

Non fuggire dal dolore.

Quando c’è dolore, il sistema nervoso subisce un grande shock, è un enorme colpo sia per la parte fisiologica che per quella psicologica dell’essere.

Di solito, cerchiamo di vincere il dolore prendendo qualche sostanza, dandoci al bere o attraverso qualche forma di religione. Oppure diventiamo cinici e accettiamo le cose come inevitabili. Possiamo approfondire questa questione seriamente? È possibile non fuggire affatto dal dolore?

Mio figlio è morto e c’è un dolore immenso, un grande shock, e scopro di essere veramente solo. Non posso affrontare questa cosa, non posso sopportarla, e cerco qualche fuga. Ci sono molti modi per fuggire da questo stato: mondani, religiosi o filosofici e questa fuga è uno spreco di energia. È possibile non fuggire di fronte a nessun dolore?

Il dolore della solitudine, dell’angoscia, di uno shock, ma rimanere completamente con l’evento, con questa cosa chiamata sofferenza, è possibile? Possiamo sostenere qualsiasi problema, stare lì senza cercare di risolverlo, cercando di guardarlo e di tenerlo fra le mani, come se fosse un bellissimo e prezioso gioiello?

La bellezza di quel gioiello è talmente affascinante, talmente magnetica che continuiamo a guardarlo. Allo stesso modo, se potessimo tenere completamente il nostro dolore, senza il minimo movimento di pensiero o di fuga, l’atto stesso di non fuggire da quel fatto porta a un totale scioglimento di ciò che ha causato dolore.

Jiddu Krishnamurti

Fonte: http://www.jkrishnamurti.org/it/krishnamurti-teachings/index.php

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