Mauro Bergonzi: La cecità delle convinzioni.

La cecità delle convinzioni.

Domanda: Se i pensieri ci ingannano e l’io è illusorio, una persona senza credenze né convinzioni e senza un io, che persona è? Sarebbe un essere insignificante, che ha annullato se stesso, ‘morto’ alla propria personalità ed identità.

Mauro: Non è illusorio l’io: è illusorio l’io separato. Tutto ciò che chiami ‘io’, ‘carattere’ o ‘personalità’ è un unico, prezioso, inimitabile processo di ricorrenti idee, emozioni, comportamenti, stati d’animo e percezioni che continuamente appaiono e scompaiono alla luce della coscienza.

Non c’è niente di illusorio in questa meraviglia, tranne il fatto che pensiamo sia un io separato da tutto il resto.

Anche quest’ultimo pensiero di separazione esiste ed è reale in quanto pensiero, ma semplicemente non è vero e non c’è alcuna ragione per crederlo tale.

Se pensi ad un asino che vola, evidentemente questo pensiero esiste in quanto pensiero, ma non c’è alcun motivo per ritenere che oltre ad esso esista veramente nella realtà un asino che vola.

Il pensiero è incapace di cogliere l’essenza della realtà e di ciò che siamo, mentre è uno strumento utilissimo per affrontare le situazioni contingenti della vita quotidiana, a patto che non lo riteniamo infallibile: è un semplice strumento, un po’ impreciso, che a volte sbaglia clamorosamente.

Dunque, avere incrollabili convinzioni, credenze e certezze (fatte tutte di pensieri) è il modo migliore per non vedere la realtà così com’è e sbatterci il naso contro, mettendoci nei guai.

Il Buddha, in uno dei testi più antichi, dice che il saggio, dopo aver esaminato tutte le convinzioni, non aderisce a nessuna di esse e se ne va, libero come un rinoceronte.

Quando scorgi la non separazione fra l’io e il Tutto, nessun tratto del tuo carattere e della tua personalità svanisce nell’aria, lasciandoti come un mollusco senza spina dorsale. Al contrario, la tua identità ti appare ora indubitabilmente certa e senza confini, perché coincide col Fondamento del Tutto. Semplicemente, svanisce la tua ingenua ed arrogante fede in ciò che ti dice il pensiero.

Solo uno stolto o un pazzo crede fermamente in tutto ciò che gli propina la dittatura del pensiero: chi vive nella falsa certezza di un pensiero infallibile, vive in un mondo immaginario, che prima o poi si scontrerà con la libera imprevedibilità della vita e ne trarrà solo sofferenza.

Per esempio, nei rapporti interpersonali, ci facciamo spesso un’immagine degli altri che non corrisponde a come essi sono veramente. Dunque, prima ci creiamo un’illusione credendo alle convinzioni dettate dal pensiero e poi ci sentiamo ‘delusi’ dagli altri, quando non si comportano più secondo le nostre aspettative.

“Tizio mi ha deluso!”, diciamo. Ma chi ci ha deluso? Tizio (che si comporta sempre secondo la sua natura), oppure le nostre convinzioni errate su come ci immaginavamo che fosse?

Ogni delusione è la inevitabile conseguenza di una illusione. Chi non nutre una cieca fiducia nel pensiero (pur usandolo al meglio) è libero da illusioni e delusioni. Vive danzando nella imprevedibile incertezza della Vita, lasciandosi sorprendere ad ogni svolta di questo misterioso cammino.

Mauro Bergonzi

Fonte: https://docs.google.com/viewer?a=v&pid=sites&srcid=ZGVmYXVsdGRvbWFpbnxpbHNvcnJpc29kZWxsZXNzZXJlfGd4OjYwZDY0ZTQyNjMzZDc3OWM

WooshDe7Torna Su