La memoria inganna.

Terra x Blog + Nero 2015

Il cervello ipersensibile e la memoria ingannatrice.

Il cervello e le sue parti.

Il cervello umano attuale è il risultato di una lunga evoluzione della specie. Il cervello umano è costituito da tre parti funzionali:

1) la neocorteccia o materia grigia: ha la funzione di ricevere le informazioni, analizzare e riflettere, memorizzare; è la sede dell’intelletto; 2) il cervello limbico o emozionale: è la sede della memoria emozionale; ha il compito di provvedere alla nostra sopravvivenza, evitando di farci rivivere esperienze giudicate sgradevoli e facendoci ripetere quelle che invece sono state considerate ripetibili, ma il problema del cervello limbico è che non riflette, registra solo sensazioni, emozioni; 3) l’ipotalamo: ha soprattutto una funzione esecutiva; non analizza, non riflette per sapere se l’ordine è favorevole o no, si accontenta di eseguirlo; l’ipotalamo funziona per mezzo del sistema neurovegetativo che comprende il circuito simpatico (quello che governa l’azione) ed il circuito parasimpatico (quello che governa il rilassamento), i quali insieme formano il sistema nervoso che presiede alla funzione degli organi.

Di fronte ad un evento cosa succede nel cervello?

Il cervello limbico filtra l’informazione che gli interessa in base alle informazioni già contenute in memoria; l’informazione sarà inviata alla neocorteccia per essere confrontata con gli emisferi destro e sinistro, oppure trattenuta dal limbico: a) se l’informazione trattenuta è in risonanza con un dato situato nella memoria emozionale, il cervello limbico reagirà IMMEDIATAMENTE per ordinare l’azione che ritiene appropriata alla situazione (ciò non vuol dire che l’azione sia davvero appropriata, perché essa è in funzione dei ricordi che il limbico ha in memoria); b) se non esiste una memoria emozionale per quella informazione, essa viene inviata SUBITO alla neocorteccia dove avviene il confronto con i due emisferi, destro e sinisto; dal risultato del confronto nella neocorteccia risulta una conclusione che motiva il cervello limbico a mettere in opera un’azione verso l’esterno e ad adattare l’organismo in vista di tale azione; il cervello limbico registra la conclusione dell’esperienza: ripetibile o da evitare; inoltre, esso conserva in memoria l’azione messa in opera; la ripeterà tale e quale davanti ad una situazione simile; l’azione ordinata dal cervello limbico viene recepita dall’ipotalamo che si serve dei sistemi neurovegetativo ed endocrino perché venga eseguita; questi ultimi intervengono su cellule, tessuti, organi per adattare l’organismo.

Quando una situazione provoca in noi una reazione emotiva, vi sono forti probabilità che questa situazione sia in RISONANZA con un evento passato registrato nella memoria emozionale. La memoria emozionale del cervello limbico contiene la risposta a molte cause di malessere, di disturbi e di malattie.

Tratto dal libro:  “Metamedicina. Ogni sintomo è un messaggio. La guarigione a portata di mano”, di Claudia Rainville.
Fonte del Post: http://www.vitamine.altervista.org/index.php/metamedicina/57-il-cervello-e-le-sue-parti.html

La memoria ingannatrice.

La memoria inganna, quindi i ricordi del passato lasciali correre e vivi nel presente. Il cervello inoltre possiede un sistema d’allarme ipersensibile, che fa scattare facilmente falsi allarmi, sia psicologici che fisici, quindi non fermatevi a mescolare i problemi, o meglio, quelli che si presentano alla vostra mente come problemi. Al riguardo, io ho sempre molto cara un’affermazione del Dalai Lama che dice “Se c’è un rimedio per il problema non c’è da preoccuparsene. E se non c’è soluzione non serve a niente preoccuparsene, perché comunque non ci si può fare niente”.

Come scrive lo psicologo e ricercatore di Harvard Daniel Gilbert, la memoria non è uno scrittore diligente che trascrive in maniera dettagliata e precisa le nostre esperienze, ma un redattore raffinato che ritaglia ed archivia elementi chiave di un’esperienza e poi li usa per riscrivere la storia ogni volta che noi gli chiediamo di rileggerla.

Tutte le volte che riportiamo alla mente un ricordo, lo riscriviamo con la nostra fantasia e le nostre emozioni, sempre diverso dalla versione originale e, prima ancora, dalla realtà, di cui il ricordo è solo una interpretazione e, per dirla come Eckhart Tolle, una illusione della mente. Quindi capite bene che non è saggio perdere tempo ed energie dietro ai ricordi, a maggior ragione se negativi; non dobbiamo riflettere su di essi ed analizzarli ogni volta che emergono in superficie.

Come scrive David J. Pollay nel suo saggio “Smaltire la spazzatura emotiva”, non dobbiamo sopprimere o negare i pensieri negativi quando compaiono, ma semplicemente sorridere, salutare, augurare loro ogni bene e passare oltre. L’obiettivo è non permettere loro di diminuire la tua gioia, la sicurezza in te stesso o la fede in ciò che è buono e possibile nella tua vita.

Cinzia Malaguti

Fonte del Post: http://www.vitamine.altervista.org/index.php/psicosomatica/368-il-cervello-ipersensibile-e-la-memoria-ingannatrice.html

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