La schiavitù del desiderare.

La Schiavitù del «continuo desiderare».

Una dei requisiti fondamentali per percorrere quel meraviglioso Sentiero Spirituale che conduce in maniera autentica (e non transitoria) al nostro bene più autentico e la nostra più sincera gioia, è il «Discernimento». Per questo motivo occorre insistere su alcuni lati oscuri (poco chiari) che fanno parte del grande fermento di risveglio spirituale e di coscienza che ci sta attraversando in questa Nuova Era dell’Acquario.

La parte più bambina e adolescenziale della New Age è fatta da tutti coloro che, anziché aiutare gli esseri umani a disidentificarsi dall’insoddisfazione cronica del “corpo emozionale” e le sue continue eccitazioni e svuotamenti, lo alimentano e lo stimolano al punto di essere sempre in attività, in modo da condizionare il nostro “corpo mentale”, che fa fatica a destreggiarsi nel grande torrente della vita e, senza saper governare il pensiero, fa cadere l’uomo, volta dopo volta, in tutte le sue continue oscillazioni e dualità della vita.

Il corpo emotivo condiziona fortemente la nostra mente. Tutte le “voci” che sentiamo nella testa, che ci tirano da una parte e dall’altra nel nostro percorso e che, purtroppo, portano confusione, caos, dubbio, paura, scetticismo, ecc. sono frutto di un’iperattiva emotività interiore, che scalpita e freme, eccitata costantemente da tutti gli impulsi che arrivano dall’esterno e dalla sua incapacità di “organizzazione”, “metodo” e “disciplina” nel proprio sentire e nel proprio agire.

Attualmente viviamo «nel business delle tecniche di realizzazione dei desideri», dove i personaggi più seguiti sono quelli che ti insegnano come ottenere tutto quello che vuoi nella vita. Ma il punto è che quel “tutto quello che vuoi” non è autentico. Non fa parte del tuo Sé, non è un richiamo dell’Anima, ma rappresenta un’instabilità emotiva che rincorre ogni appagamento materiale, relazionale, di sicurezza, di divertimento, ecc. solo per placare un vuoto e far tacere una voce (o più voci) che, dall’interno, fagocitano ogni cosa. Abbiamo tutto, ma riusciamo a «vivere» niente, perché siamo sempre da un’altra parte. Alla ricerca di quello che non c’è!

La maggior parte della gente, interiormente, è profondamente insoddisfatta e non vive la vita che davvero vorrebbe vivere. Molto spesso non ci si piace fisicamente, si hanno molti stress e traumi registrati nel proprio passato, conflitti familiari e si fa fatica a curare questo apparato psico-fisico, che è la macchina biologica umana, in maniera corretta e disciplinata, al fine di renderlo uno strumento adatto e perfetto per il compito spirituale a cui è connesso, ovvero: «esprimere gratitudine, amore, volontà, intelligenza e gioia».

Coloro che conoscono lo stato di cose in cui siamo, cavalcano l’onda del loro successo personale e spacciano per Sentiero Spirituale quello che non lo è. Quando un insegnante si occupa, principalmente, di spiegare come realizzare i propri desideri e stampa magliette con il suo nome o la sua faccia, o quando si fa pagare degli extra per gli autografi o i posti in prima fila nei suoi grandi discorsi, siamo sicuri di non essere al cospetto di un Maestro, ma di un personaggio molto scaltro, mentale, furbo e che, in parte, se la sta raccontando.

Che cosa fare? Come al solito, conoscere, studiare, discernere, sapere. Questi sono i nostri più grandi strumenti di lavoro alchemici!

Per prima cosa bisogna capire che, se non vogliamo lasciarci fregare dall’intossicazione di un’emotività sempre oscillante, che desidera costantemente quello che non possiede, dobbiamo partire dalla «Pulizia e Purificazione del Corpo Fisico». Ebbene sì, il corpo fisico, il suo stato energetico, la quantità di tossine presenti al suo interno, le sue ostruzioni sui piani sottili ed eterici, influenzano l’emotività e la condizionano fortemente. Più riusciamo a disciplinare l’alimentazione, lo stile vita, l’attività fisica e diamo al corpo tutto quello di cui necessita per purificarsi e risplendere, più l’emotività si calma e iniziamo a sentire e vivere davvero la nostra realtà attuale e il nostro presente.

Solo nel controllo e purificazione del fisico, giunge una quiete emotiva che porta: Pace, Tranquillità, Serenità, Dolcezza, Accoglienza, Pazienza, Dedizione, Empatia, ecc. Da queste qualità di un «sano emotivo», allora, possiamo fare il punto e conoscere realmente quali sono i nostri OBIETTIVI. In questo modo impariamo a distinguere tra i desideri che sono frutto dell’insoddisfazione quotidiana e del senso di mancanza e i veri obiettivi e progetti, in linea con la nostra vita e con la necessità del nostro sviluppo psichico e spirituale.

Se volessimo dare un’approssimativa definizione di “Obiettivo”, potremmo dire che esso è un desiderio, che è stato purificato dall’aspettativa, dall’insoddisfazione e dal senso di mancanza. E’ quindi un desiderio, ma che è stato sottoposto ad un processo di trasformazione alchemico, quello che appunto dobbiamo fare.

Il lavoro inizia Trasmutando tutti i continui desideri che abbiamo e che ci tengono in scacco, portandoci da un opposto all’altro, definendo ogni giorno il nostro umore. Li dobbiamo trasformare in «Aspirazioni». Questo vuol dire che gran parte di tutti i desideri emozionali, transitori, capricciosi, che fanno del male, che ci riportano indietro a livello evolutivo, ecc., vanno sacrificati e bruciati. Al posto di essi devono sorgere delle Aspirazioni, che sono dei traguardi che noi mettiamo nella nostra vita, per raggiungere delle qualità caratteriali che davvero ci elevano e ci fanno evolvere.

Il desiderio umano nasce dal profondo, sorge da una mancanza e una nostalgia di una felicità che adesso non c’è, ma che è sempre spostata in un prossimo futuro. La mente si abitua a questo atteggiamento e non vive mai nel presente, ma si proietta sempre in avanti, in quello che succederà. E quando esaurisce la sua energia nel futuro, torna indietro nel passato, a cercare di capire dove si sono originati i suoi problemi da risolvere, per poi essere (un giorno lontano) finalmente felice.

Trasformiamo il Desiderio in Amore. Iniziamo ad amare noi stessi. Chiudiamo la porta a quel mondo così frenetico, veloce, inappagato e in cerca di continue conferme dall’esterno, rappresentato in parte, anche dai social network. Riconduciamoci al nostro centro interiore. Partiamo da noi, così come siamo. Se c’è dolore e non-appagamento, partiamo da quello che abbiamo. L’alchimista inizia il lavoro con del piombo, il metallo più pesante, che sarà trasformato nel più sublime, l’Oro.

Amiamo quel che c’è, amiamo di più quello che abbiamo. Stringiamo forte chi, con sicurezza, ci ama e ringraziamolo, anziché cercare disperatamente di farci amare dal mondo e dagli altri, lamentandoci. E per intenderci, anche un albero ci ama, perché ci permette di vivere. Anche una sorgente d’acqua ci ama con sicurezza, perché ci permette di esistere…

Da uno spirito in Pace sorgono grandi soluzioni a problemi difficili. E poi nascono obiettivi e progetti reali, sinceri, quelli che hanno un Cuore. E su quelli ci si può mettere a lavoro per realizzarli.

Buon Cammino.

Andrea Zurlini

Fonte del Post: https://www.andreazurlini.it/single-post/2017/01/05/La-Schiavit%C3%B9-del-%C2%ABcontinuo-desiderare%C2%BB

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