La vera libertà.

Terra x Blog + Nero 2015

La vera libertà.

“La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta”  Theodore Adorno

Uno degli aspetti di cui più spesso sento parlare, anche e soprattutto in ambito di spiritualità e crescita personale, è la famosa libertà di cui ormai molti, troppi si ergono a paladini. Questi ferventi sostenitori della necessità di divenire liberi rispetto ad un mondo e ad un sistema sociale che ci vuole catalogati, standardizzati, omologati e di conseguenza facilmente controllabili e gestibili appaiono però confusi riguardo la differenza sostanziale che intercorre tra un’autentica libertà interiore, derivante da un profondo lavoro di introspezione e autoconoscenza e il volgare libertinaggio nei confronti del quale l’uomo medio sembra irresistibilmente attratto.

E’ una pratica abbastanza comune quella di riempirsi la bocca di parole e concetti che il più delle volte altro non fanno se non indicare proprio gli aspetti e le qualità etiche e morali che più di tutte le altre scarseggiano nel repertorio della coscienza dell’oratore di turno. Capita infatti con stupefacente regolarità, che coloro che parlano più spesso di rispetto – tanto per fare un esempio – siano gli stessi che dimostrano, nei fatti, maggiore necessità di impararlo, o individui che non perdono occasione per dispensare continuamente consigli e lezioni (per altro non richieste) sulla moralità, salvo poi lasciarsi andare ad ogni tipo di lascivia, non appena se ne presenta l’occasione (e solitamente se ne fanno “capitare” parecchie).

L’assecondare continuamente i propri bassi istinti, o l’impulso di trasgredire ogni banale regola comunemente accettata, indicano in genere una modalità reattiva tipica della fase adolescenziale, nella quale rabbia e senso di ribellione sono semplicemente la diretta conseguenza di una gran quantità di fuoco che non si è ancora in grado di gestire e di indirizzare verso una qualche forma di attività creativa. Laddove questo tipo di manifestazioni risultino ancora presenti e persistenti nel comportamento dell’adulto, siamo di fronte ad una qualche forma più o meno patologica di nevrosi, per quanto spesso i diretti interessati preferiscano, per ovvie ragioni, etichettarla come “espressione cosciente della propria capacità di autodeterminarsi”.

Un’anima libera è quanto di più raro si possa incontrare sul pianeta Terra, poichè il grado di libertà interiore che si è in grado di esprimere è il più chiaro e inequivocabile indicatore del livello evolutivo di un determinato individuo.

Il paradosso è che difficilmente vedrete adottare ad un essere di questo tipo comportamenti bizzarri o dissoluti, in nome di una presunta libertà che ad un certo punto non si ha più bisogno di ostentare all’esterno, ma che deriva da una profonda conoscenza e da un’assoluta padronanza dei propri corpi inferiori, qualità che conferiscono in chi le possiede un alone di pace e serenità che emana da ogni singola cellula.

Ogni tentativo volto a liberarsi da qualche fattore esterno non è che il riflesso dell’incapacità di gestire un qualche aspetto della propria interiorità.

Nella misura in cui sono ancora identificato con il mio apparato psicofisico e con le sue funzioni istintive e meccaniche, in definitiva con la mia parte animale, sarò ancora soggetto ai suoi impulsi, alle sue dinamiche, ai suoi bisogni primari, e poco importa se la mia attività principale sarà rivolta verso una qualche forma di rivoluzione esteriore, sarò comunque schiavo di me stesso.

La vera libertà nasce dall’emancipazione dai propri meccanismi inconsci, dal dominio della mente di superficie, dalla conoscenza profonda delle proprie dinamiche emotive e questo non può che giungere attraverso un lavoro di disidentificazione dalla personalità che può durare migliaia di incarnazioni, non dallo sbandierare ai quattro venti la propria incapacità di assumersi responsabilità riguardo sè stessi, con la scusa che il mondo è pieno di cattivoni che ci vogliono assoggettati.

E ancora, la vera libertà nasce come conseguenza diretta dell’amore e della compassione che sono in grado di nutrire nei confronti di me stesso e del genere umano tutto, nella cessazione del bisogno di dimostrare costantemente qualcosa a qualcuno, di ricevere approvazione, attenzioni e riconoscimenti, di dover rispondere alle aspettative dei miei genitori, del mio partner, dei miei amici, dei miei colleghi e superiori per paura di non essere accettato e in definitiva, anche e soprattutto libertà dal desiderio compulsivo di essere qualcosa di diverso da ciò che sono in questo momento, cercando disperatamente soluzioni.

Quando saremo realmente liberi lo sapremo dal fatto che smetteremo di parlare di liberazione e godremo appieno di uno stato che non ha alcun bisogno di essere spiegato, ma solamente vissuto. Respireremo libertà, poichè saremo la libertà stessa.

Roberto

Fonte del Post: http://www.robertosenesi.it/news/la-vera-liberta/

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