Laurence Zekri: Dal bisogno d’amore all’Amore.

Dal bisogno d’amore all’Amore.

Prima di arrivare al “chi sono?”, prima che il “chi sono” sia assorbito dal Sé, la Grazia, la nostra vera natura, per molti c’è la tappa di quest’altra domanda: “Qual è la mia vera ricerca, la mia ricerca profonda?”

Quando un tale interrogativo non sorvola più la mente e sta per sciogliersi nel cuore, allora è possibile vivere la comprensione che è libera dalla risposta..

Essere liberi da una risposta, è non aspettare da lei una soluzione. E’ restare tranquillo, libero da ogni pensiero. E’ lasciare che la domanda venga assorbita dal cuore e sperimentare la Sorgente di ogni risposta.

Quando una domanda, un avvenimento, un essere è per voi importante, osserviamo cosa capita.

La vostra attenzione si posa su ciò che il pensiero ha reso importante, limitando la vostra coscienza a un’infima parte del tutto. La mente, allora, ritrova le sue contraddizioni, il suo voler controllare tutto, senza coscienza del Tutto.

Ed è lo stesso per l’amore. Finchè il bisogno di essere amato, d’essere riconosciuto, domina la vostra coscienza, siete rivolti all’esterno, in attesa e nello sforzo che questo amore sia soddisfatto e vi riempia. Allora dipendete da ciò che viene, passando dalla sofferenza al piacere, dalla tristezza alla gioia.

In quella dipendenza dagli avvenimenti, dalle persone, in quella separazione dal soggetto che subisce e vive al ritmo dell’oggetto esterno, realmente ci si domanda: “Ciò che vivo è in accordo con la mia aspirazione profonda? Qual è la mia vera ricerca?”

La ricerca di ogni essere è la felicità, che, di certo, è vivere la pace che non conosce sofferenza; per altri vivere l’amore, che non conosce la paura di perdere.

La felicità conosce la permanenza. Quando vivete l’amore, il vostro desiderio è che rimanga presente. Non è la Grazia che risveglia in voi quell’aspirazione! La coscienza della permanenza non può essere separata da voi, perché voi siete Quella. Ma la vostra identificazione con la mente, coi suoi riferimenti, coi suoi giudizi, non permette alla vostra visione d’essere libera e non vedete ciò che è già lì e che si svela.

Osservate come il campo di coscienza è limitato nell’attaccamento. Guardate come i pensieri si dirigono e vi rinchiudono dalla parte del vostro attaccamento. In quella chiusura su una parte del tutto, dite che aspirate alla libertà. Non è ancora una incoerenza della mente?

E, quando si tratta dell’amore, il desiderio così profondo di viverlo ciecamente fa focalizzare la coscienza sull’oggetto d’amore. I veli della mente, in quel turbamento, nascondono il discernimento e la persona arriva a credere che può costruire qualcosa di duraturo, di permanente, sull’effimero.

E’ per questo che tanti esseri vivono quella confusione dell’Amore, diventato bisogno d’amore: bisogno d’essere riempito, di piacere.

L’uomo aspira all’Amore, ma l’Amore non può avere bisogno, perché è libero da ogni aspettativa. Dall’amore fiorisce l’Amore. Tutto ciò che è visto è pieno della Presenza e non c’è più coscienza di separazione. Ciò che è vissuto è una continuità d’Amore e non è più la cosa vissuta che è essenziale. Non sono più gli atti o l’atto d’amore che sono importanti. E’ semplicemente l’Amore che è vissuto in tutto.

La manifestazione può prendere diverse forme, ma ciò che è vissuto resta l’Amore; il cuore allora non è più dipendente dall’esterno. Sentite che la vostra ricerca è sempre stata lì, in voi.

Quando lo realizzate, non potete più restare nella credenza che, lasciando che la mente controlli tutto, sarà possibile realizzare la propria ricerca d’amore, di Pace, del Sé…

La natura della mente non è quella di funzionare nella separazione, con un soggetto e un oggetto?

Quando siete identificati con la mente, dietro ogni azione voluta, controllata da lei, si nasconde l’attesa, per quanto sottile. E quando c’è attesa, c’è desiderio di arrivare, di ottenere. La coscienza rivolta verso l’oggetto esterno oscura il discernimento. L’essere non vive più libero da ciò che arriva e da ciò che desidera e che attende.

Come, nella separazione, l’amore può essere libero?

Finchè c’è un io e un oggetto d’amore, c’è desiderio di possederlo, di unire l’io all’oggetto. Vivere l’Amore, la Pace profonda, la Pienezza, è non essere più separati, è realizzare che lo spazio tra l’io e l’oggetto è sofferenza o piacere, sottomissione o volere e non è che una formazione mentale. Quando la mente tace, lo spazio, l’io, l’oggetto, sono assorbiti nella Pace.

La difficoltà a lasciar andare… Il piacere, spesso, ritorna in occasione di ritiri o di stage individuali. L’ego riconosce che si sente pronto a lasciare la sofferenza, ma non è lo stesso per il piacere. Ma le cose non stanno così. Non c’è da fare lo sforzo o da accettare di staccarsi dalla sofferenza o dal piacere, perché quello non sarebbe che controllo.

C’è semplicemente da restare tranquilli, senza attesa, senza volere; lasciare fiorire la Grazia. E’ il vostro vissuto della Pienezza, della Pace, dell’Amore che tutto riempie, che assorbe ogni attaccamento.

L’ego ha associato la sua ricerca d’amore al piacere e questa confusione del piacere-attesa, che è legato al bisogno di essere amato, di essere riconosciuto, rinforza l’attaccamento al piacere.

E’ quando vivete la Pienezza che realizzate che il piacere appartiene alla mente. Per molti è l’attaccamento più profondo e l’ego, a volte, crede di liberarsene rendendolo più sottile. Il piacere, allora, s’attacca al meraviglioso, all’energia più che al corpo fisico; ma c’è assenza d’oggetto, perciò di separazione? Dietro il piacere, la sofferenza è sempre in agguato. Il piacere associato al bisogno d’amore non può essere permanente e voi ne conoscete la fragilità.

Quando vivete ciò che certuni chiamano risveglio, l’Amore assorbe il piacere. Non potete né desiderarlo, né cercare di appagarlo. Perché, pieno d’Amore, è scomparso. E’ l’Amore che è in lui. Ma non restano che parole quando è la mente che ascolta.

E’ sperimentando, vivendo la vostra vera natura che conoscete la Sorgente di ogni cosa. Nella sua ricerca, l’aspirante spirituale incontra spesso un altro ostacolo: ritrovare quel momento di Pace profonda, d’Amore, di Pienezza. Dovrà liberarsi di quell’attesa, perché, fin che c’è quest’ultima, è l’ego che si esprime.

E’ quando la parola non ha più bisogno d’essere compresa, d’essere difesa, è quando la mente è silenziosa, tranquilla, senza attesa, che la vostra vera natura può svelarsi. Allora la parola è Amore.

Non aspetto di vivere la Pace.

Sono la Pace.

Non aspetto di vivere l’Amore

Sono l’Amore

Se sapeste, nel vostro cuore, l’Amore che siete, non potreste più allontanarvi dalla gioia. Quando diventa evidente questa convinzione, si risveglia l’Ardore.

Laurence Zekri

Tratto da: 3ème Millénaire n. 32 – Traduzione della Dr.ssa Luciana Scalabrini

Fonte: http://www.sviluppocoscienza.it/bisogno.htm

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