L’autostima, un vero tesoro.

Il tesoro dell’autostima.

L’autostima ci connette a quella fonte interna di potere che tutti abbiamo. E’ un dono che si riceve dall’ambiente in cui si cresce; ma se non si ha avuto la fortuna di svilupparne abbastanza, si può cercare e coltivare. Sono i genitori, ma in seguito anche la scuola, ad infondere ai piccoli la fiducia in se stessi e il senso profondo del proprio valore.

Eppure, talvolta, quello che arriva è il messaggio opposto, si annida e si rinforza una convinzione d’inadeguatezza, di non andar bene. Può accadere quando l’ambiente è molto esigente, l’amore viene dato in cambio di prestazioni elevate e non a priori, c’è competitività. O anche se l’adulto è ansioso, si sostituisce al bambino nei suoi compiti di crescita, rispecchiandogli sempre un’immagine di sé molto fragile.

E’ molto difficile estirpare gli ostacoli dell’autostima: il perfezionismo, la non accettazione di sé, la dipendenza, l’abitudine a paragonarsi su tutto a degli standard esterni. La disistim ha radici profonde, spesso si arriva addirittura a non percepirsi affatto: si sente un vuoto dentro, da riempire al più presto, con qualsiasi cosa (cibo, droghe, sesso, lavoro), perché fa paura. Ci si sente sempre molto migliori o peggiori degli altri, ma non si sa come si è davvero.

Una buona autostima è il miglior vaccino sociale, nei confronti di numerosi disagi e patologie. Una crisi è di solito un momento propizio per decidere di cercare, come in una caccia al tesoro, il piccolo seme di autostima che deve pur esserci, nascosto in noi. Per poi dedicarci alla fragile piantina con pazienza: ci vuole tempo, spazio. La fiducia non può essere inventata, ma si può decidere di lasciarle un posto e difenderlo dai nostri stessi attacchi.

Bisogna cercare di conoscere il vero sé: non idealizzarsi, denigrarsi, misurarsi. Un modo per uscire dalla minaccia dei giudizi, per cui c’è sempre qualcuno più bello, o bravo o ricco di te, è amare le proprie unicità, cioè quegli aspetti solo nostri, speciali.

Scegliere di dar valore alle cose che già ci sono, che sono nostre, indipendentemente dal giudizio altrui. E’ questo che può farle splendere, crescere e gioire.

Olga Chiaia, Psicologa Psicoterapeuta.

Fonte: http://www.amadeux.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=19752

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