Lavorare sugli stati mentali negativi.

Lavorare sugli stati mentali negativi.

“Se da una parte è vero che ogni movimento mentale deve essere l’oggetto del nostro lavoro interiore, dall’altra è anche vero che, soprattutto agli inizi, bisogna stabilire una priorità. E priorità non può che esser data agli stati mentali negativi.

Se non ce ne occupiamo subito e con la massima cura è assai probabile che le nostre speranze di sviluppare la consapevolezza e di raccoglierne i frutti saranno frustrate. Un esempio può giovare.

Immaginiamo che stiamo per andare a cena fuori con amici. Poiché siamo interessati allo sviluppo della consapevolezza, decidiamo di essere il più attenti possibile durante le prossime ore. Poi, più tardi, tornando a casa, ci può capitare di renderci conto che, nelle ultime ore, noi non siamo mai stati attenti. Riflettendo, ci rendiamo conto che, al di là delle intenzioni consce, noi desideravamo divertirci e basta; e che l’idea di praticare la consapevolezza ci pesava come un compito di scuola.

Eppure, come sa bene chiunque pratica da molto tempo, la presenza della consapevolezza porta spesso con sé una calda sensazione unitiva, talora culminante in una serenità gioiosa, che è parecchio diversa dalla reazione generata in noi da un compito indesiderato.

Dunque? La risposta è che se noi siamo troppo oberati dai macigni della nostra depressione, rabbia e ansia, non ci rimane molta energia per osservare. Di conseguenza, non possiamo essere attratti a fare qualcosa per la quale non abbiamo energia disponibile.

In realtà, noi vogliamo solo e comunque sollievo da quei pesi. E non ci interessa osservare le nostre reazioni; ci piacerebbe, semmai, che altri ci osservasse e ci mostrasse considerazione.

Ora, se ci troviamo in questa situazione, la cosa migliore sarà quella di risolverci ad affrontare i nostri nodi, invece di ignorarli o di lamentarci. Se lo facciamo, gradualmente, più energia sarà disponibile per osservare. Infatti, quanto più ci liberiamo da quei macigni, tanto più la coltivazione della consapevolezza diventerà per noi interessante. In particolare, allorché ci renderemo conto che la consapevolezza, a sua volta, ci porta più libertà”.

Corrado Pensa

Corrado Pensa è socio fondatore e, insieme a Neva Papachristou, insegnante guida dell’A.Me.Co. Insegnante senior di Dharma presso l’Insight Meditation Society di Barre (USA), per vari anni è stato docente di Religioni e Filosofie dell’India all’Università “La Sapienza” di Roma e psicoterapeuta junghiano. Scrive regolarmente per SATI, la rivista dell’A.Me.Co. Ha pubblicato numerosi testi sul Buddhismo e sulla pratica della meditazione di consapevolezza (Vipassanā). Con Mondadori: Il silenzio tra due onde e, insieme a Neva Papachristou, Dare il cuore a ciò che conta. Il Buddha e la meditazione di consapevolezza. Con Promolibri: Attenzione saggia, attenzione non saggia. Con Astrolabio Ubaldini: La tranquilla passione; L’intelligenza Spirituale e, nel maggio 2018, insieme a Neva Papachristou, Affrettati Piano: Il cammino interiore e la meditazione di consapevolezza: una strada per la felicità.

Fonte: http://www.lameditazionecomevia.it/statinegativi.htm

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