L’identità sognante.

Terra x Blog + Nero 2015

Essere in sogno: L’identità sognante.

Continua il viaggio nel sogno, tra razionale e irrazionale: il potenziale psichico è, oggi come nell’antichità, un giacimento da esplorare; attraverso la sua scoperta è possibile arricchirsi di nuove consapevolezze circa la nostra vastità interiore. L’Ombra e la funzione degli incubi.

Salute navigatori onirici! Con l’augurio che il sole di agosto abbia ritemprato gli animi e nel ringraziarvi dell’affettuosa attenzione, vi do il bentornato tra le righe digitali di Essere in sogno. Altro caldo augurio è che abbiate voluto avviare la sperimentazione suggerita nelle puntate precedenti. In questi giorni di fine estate, di rientro nelle attività ordinarie, riemerge con intensità l’esigenza di armonizzare l’universo personale con il campo di impegni sociali e con le cure di un quotidiano fatto di convivenza comune e condivisa.

Proprio questa armonizzazione risulta interessante opportunità per accorgersi di quante facce abbia il “diamante uomo” e di quante e quali le caratteristiche e i diversi riflessi che compongono la vita consapevole (e non) del divenire umano. Le nuove comunicazioni, mass media tascabili in continuo aggiornamento e sempre più prêt à porter, offrono più che mai l’opportunità di sentirsi parte di un villaggio globale, al quale aderire per soddisfare l’indiscutibile necessità di confrontarsi con un “fuori” da cui trarre e con cui scambiare esempi e riferimenti utili allo sviluppo.

A parte le sterili polemiche sull’utilizzo (più o meno narcisista) di tali attrezzature di viaggio, si delinea evidente un’amplificazione dell’individualità, insieme alle immense possibilità di interazione permesse dalla tecnologia. Risulta quindi auspicabile che dietro l’esposizione di una costante social-attività permanga serena e pacifica una linea rossa di coerenza alla quale tornare per raccogliere il prodotto di tante sollecitazioni. Questa linea rossa, metamorfico centro di gravità, rappresenta uno strumento indispensabile per la riflessione in quanto offre un campo fondamentale di speculazione e riconoscimento.

Dubitare di se stessi.

Comprendere la mutevolezza del punto di partenza di ogni ragionamento, verificare l’oscillazione costante di questo diapason interiore, è tuttavia esercizio non semplice da compiere con continuità. Ci eravamo lasciati dubitando della realtà: ora è il momento di dubitare di noi stessi.

Contrariamente a quanto possa apparire ad una prima analisi, il lavoro di messa in discussione dei propri principi ha il potere di mantenere elastica la pasta di cui è composta una coscienza in progress. Quando una convinzione vacilla è perché una corrente la fa danzare, come fiammella tremula al soffio di una dolce brezza. Ma tanto la fiamma che il vento hanno valore d’indagine in funzione del perché quella fiamma sia mantenuta accesa. Ogni pensiero e ogni opinione sono soggetti ad aggiornamento, ma non per questo il loro destino è di venire demoliti: accade la maggior parte delle volte che un’idea valida venga rafforzata e cresca in relazione alla qualità della critica a cui viene sottoposta.

Grazie ad una verifica dei propri capisaldi, anche la consapevolezza di un individuo ha modo di evolvere ed acquisire nuovi colori per dipingere la realtà. Fruttuoso strumento di benessere di un sognatore è quindi la sua identità sognante.

Il sogno, come abbiamo potuto constatare, agisce componenti del nostro pensare che non appartengono alla sfera puramente razionale, bensì espone moti sommersi e imprevedibili che spesso fatichiamo a considerare nostri; tuttavia, molto più di tanti condizionamenti esterni, questi moti sono profondamente nostri.

Ciò che C.G. Jung chiamava Integrazione dell’Ombra – o che più recentemente qualcuno nomina come trasmutazione alchemica delle energie negative – passa attraverso la comprensione e l’accettazione che il potenziale psichico è, oggi come in antichità, un giacimento da esplorare e attraverso la cui scoperta è possibile arricchirsi di nuove consapevolezze circa la nostra vastità interiore. Ogni nuova informazione che ci giunge tramite le esperienze in sogno costituisce un’eccellente palestra nella quale rafforzare ed allenare i muscoli dell’armonia personale: timone, quest’ultima, di una più ampia e sfaccettata armonia sociale. Un rapporto di tolleranza, amicizia e rispetto nei confronti di ciò che di noi, con meraviglia o spavento, è a noi stessi sconosciuto, è validissima segnaletica per un equilibrato ed energico percorso di vita.

A contatto con l’Ombra.

Attraverso la pratica della lucidità onirica ci è permesso un dialogo con le figure mostruose, aggressive, tremende e dolorose che abitano i luoghi meno illuminati della psiche. In sogno capita spesso di trovarci di fronte a dinamiche e interazioni che ricalcano traumi passati o episodi mai più analizzati a causa del bagaglio di sofferenza o paura che li accompagnarono. Piccoli barlumi di lucidità, in questi casi, sono comprovati veicoli di rivalsa e trasformazione del nostro modo di reagire a quelle paure, a quelle fatiche emotive.

Di norma la paura paralizza la preda e questo meccanismo di conservazione (mimetismo) riverbera tra le pareti del nostro essere impedendoci di interpellare con calma la nostra componente saggia e misurata: colei che impara, integra e supera le difficoltà.

Ho personalmente notato che la paura vera, il puro terrore, è una sorta di meme (dal greco mímēma: imitazione), che non ha effettiva manifestazione nelle esperienze quotidiane, ma rimane come spettro nascosto ai margini della percezione, pronto a scattare non appena i parametri sensoriali captano qualcosa di totalmente nuovo. Questa incombenza memetica, non riscontrabile nella realtà ma azionata da ripetitivi automatismi di difesa, impedisce di fatto di approcciare al nuovo con la serena e spensierata curiosità che caratterizza l’individuo sano. In questo modo, tramite la paralisi conoscitiva, si inibisce il processo di apprendimento e di trasformazione del bagaglio culturale evolvente.

Utilizzando i Test della Realtà per allenare la mente a non dare per scontato ciò che la circonda si ha modo, come abbiamo visto, di esperire anche uno studio delle azioni oniriche mentre esse si generano, ovvero raggiungendo la lucidità in sogno. È quindi probabile che un vero spavento avvenga più facilmente in sogno e che diventi così stimolo per il ricercatore all’acquisizione di una maggiore e più attenta presenza.

Come si può utilizzare un incubo.

L’esercizio che prendiamo oggi in considerazione è l’utilizzo dell’incubo come veicolo di lucidità. È risaputo che durante uno spavento la capacità reattiva aumenta esponenzialmente a causa dell’istinto di sopravvivenza, che prende il sopravvento in condizioni di pericolo. Ai giorni nostri, a meno che il nostro lavoro non sia il reporter di guerra, i pericoli di morte si annidano nelle attività più normali, come guidare l’automobile, uscire dalla doccia o attraversare la strada. Ecco quindi che il cinema, gli abusi di sostanze che alterano la percezione o gli sport estremi entrano in gioco per conferire all’esistenza situazioni adrenaliniche di memorabile rilievo. Se però prestassimo la dovuta attenzione alle componenti che la natura dispensa spontaneamente, troveremmo, ad esempio nei sogni, degli ottimi spunti per lo studio di assurde e complicate vicende emotive. Il fatto che tendiamo a dimenticare volutamente le vicissitudini degli incubi misura il grado di consumismo al quale ci siamo assuefatti.

Affrontare con coraggio e determinazione le immagini dei sogni più terribili non solo aiuta a dare un volto e un nome alle fobie più recondite, ma fornisce, a chi è interessato alla crescita, un’opportunità irripetibile di espansione di coscienza di sè.

La pratica che invito ad osservare è l’accorgersi di quando e perché, in veglia, si prova una forte paura e impegnarsi, in quel preciso momento, a constatare che la situazione in esame non sia solo una proiezione, se non addirittura una rappresentazione onirica. Nel secondo caso l’indicazione che suggerisco è di porsi senza indugio in posizione attiva nei confronti della sorgente di spavento, andando incontro all’oggetto pauroso con la fiducia che si tratti di una missiva, scritta con caratteri forti e truci, ma diretta con generosa magnanimità a noi soltanto. Noterete con inspiegabile gioia che la spinta che fino ad ora vi ha allontanati dal nucleo energetico da cui scaturisce il timore diventerà nuova imprevista risorsa a vostra disposizione, proprio come un fiume accanto al quale vengono costruiti ponderati argini canalizza la sua forza al servizio del buon progettista.

Durante il sogno lucido accade che i sensi siano stimolati e amplificati a tal punto da risultare sovrumani; ma sopra l’uomo è l’uomo. Auspico per tutti voi l’esperienza onironautica: una percezione sensoriale di tal potenza testimonia quanto le nostre opportunità di sviluppo siano immensamente più grandi rispetto al mondo che una vita all’interno di una prigione di lasse abitudini e stanche credenze offre.

Nella prossima puntata tratteremo di ulteriori tecniche per raggiungere la lucidità così da poter essere in sogno.

Roberto Brancati

Fonte del Post: http://www.karmanews.it/14221/lidentita-sognante/