L’immagine di se stessi e’ solo un ologramma del Se’.
Abbiamo imparato a essere legati. Di questo non è responsabile un’unica persona; è il gioco della coscienza, la nostra stessa Maya, che dobbiamo capire e trascendere. […] La vostra stessa Maya, la nostra stessa Maya, sta giocando con noi. Ma tu hai il potere, se non dividi te stesso, se hai capito che l’immagine di te stesso o l’idea che abbiamo riguardo chi siamo è solo un ologramma del Sè. Tu sei il testimone di questo, anche mentre parliamo…
Non ti è mai capitato di parlare di qualcosa che sembra così terribile e, di colpo, ti ritrovi a ridere? Perchè non puoi credre alla tua stessa Maya? A volte qualcuno è venuto da me con un terribile senso di sofferenza, dicendo: “Mooji, è una questione di vita o di morte”… e io ascolto e penso: “Chi altro, se non Maya, potrebbe fare questo?” E, a volte, devo dire: “scusami, devo andare in gabinetto”… perchè è molto scortese ridere in faccia all’ego che crede nella sua proiezione. […]
Questo è un corpo mortale, ma l’Essere immortale ha scelto di muoversi in esso, di sperimentare il senso attraverso la dualità, il senso della diversa manifestazione – che, in un certo modo, è la sua stessa manifestazione – ma non di cadere addormentato alla sua natura trascendentale. Ma si è innamorato della sua stessa Maya e così è nata la sofferenza. Sembra proprio che sia così. Come porre fine a questa sofferenza? Non devi farla finire là fuori, spostando dei pezzi qua e là, non si può. Devi farla finire qui, devi far terminare Maya qui – dentro di te. Solo colui che ha realizzato il Sè può gestire Maya; colui che è identificato come una persona non potrà trascendere Maya. […]
Mooji
Non mi resta che augurarti una buona visione del video.
Con affetto, Sid… Love*
