Muri mentali.

Terra x Blog + Nero 2015

I muri mentali.

Finestra, Wall, Vecchio, Costruzione, Stone, Muro

“Mentre parliamo, l’ora è già scorsa rapida. Afferra l’oggi, e non illuderti del domani”. Quinto Orazio Flacco

Meditation divide è il gap tra le pastoie delle religioni organizzate, ossia istituzionalizzate, le religioni del tempio, e la spiritualità più autentica che persegue la consapevolezza prima della preghiera, il beneficio collettivo a quello individuale, la celebrazione dell’essere uniti a quella dell’essere uno ma separati, l’apoteosi dell’essere uno con tutti, e non solo quelli del proprio gregge, ma tutti i soggetti senzienti a qualunque categoria appartengano.

I muri mentali.

Per abbattere i muri mentali, quell’insulsa congerie di luoghi comuni, indottrinamenti, opinioni distorte e fuorvianti che ci condizionano al punto da renderci la vita un vero e proprio inferno, non serve sostituirli con altre ulteriori credenze. Dalle barriere ideologiche, dall’insulsa propaganda tout court di matrice nazi-oligarchica, all’inveterata prassi del martellamento promozionale massmediatico il passo è stato breve. Com’è possibile ovviare? La contro-propaganda è utile, ma lenta e non è detto che raggiunga chiunque. Abbiamo invece bisogno di un virus benefico che inoculi e diffonda una poderosa epidemia di consapevolezza. La meditazione, in particolare quel genere di esercizi che perseguono soprattutto la chiarezza esortando a osservare la mente, ossia i pensieri, può aiutarci.

La consapevolezza, di se stessi come degli altri, dell’interdipendenza che origina reciprocità, con tutti gli ovvi benefici, tanto individuali quanto collettivi che comporta, ci aiuterà senz’altro. Anzi, è una chiave concreta, capace di offrire una vera svolta a chiunque. Naturalmente non serve che tutti divengano perfettamente consapevoli, così come l’arcinota tecnica meditativa che sto per riproporvi si prefigge. In realtà sarebbe sufficiente che ciascuno si sentisse stimolato a riflettere autonomamente, a cominciare a dubitare di quanto non gli venga propinato, specialmente se ribadito con una certa costanza, e quindi a meditare.

Il metodo, in estrema sintesi e per chi non lo conosca ancora, è il seguente. Per una volta al giorno e per un lasso di tempo di qualche minuto almeno, assumi una posizione consona, cioè siedi in una postura anatomicamente corretta. Quindi osserva qualunque pensiero ti sovvenga, senza rifiutare o giudicare nulla, come se si trattasse di nuvole che percorrono il breve tratto del tuo cielo interiore, della tua coscienza. Sii vigile! Tutto qui, non mi dilungo. Aggiungo solo due particolari: primo, ti sentirai via via più calmo e distaccato, il che non potrà che giovarti, lenire l’eventuale stress, ecc.; secondo, diverrai più attento, meno credulone, ti accorgerai che camminare con i propri piedi e percorrere in perfetta autonomia i vari sentieri della vita non è una conquista, ma una prerogativa che ti appartiene da sempre. Per concludere, sii premuroso e aiuta concretamente chiunque ne abbia davvero bisogno.

Osservazione, presenza di spirito, consapevolezza.

La meditazione apre il vaso di pandora della mente. Non appena il raggio della consapevolezza ne illumina i più oscuri meandri, ti ritrovi alle prese con una folla di pensieri che tentano, ad ogni costo, di monopolizzare la tua attenzione. L’unica via d’uscita per non lasciarti travolgere è esserne testimone. Quest’osservazione ti aiuterà a prendere coscienza dell’interiorità, il tuo spazio individuale, che di primo acchito ti sembrerà vuoto. Ossia percepirai sempre più chiaramente l’essere. L’osservazione, la presenza di spirito, la consapevolezza sono quindi, meditazione.

Pensieri, concentrazione, meditazione.

Non lottare con i pensieri, sono solo dei piccoli mattoni con cui è costruito il mondo. Se vagano senza costrutto osservali. Non lottare con la mente, non concentrarti per imbrigliarne l’estro, la sua inarrestabile, quanto implicita, sete di libertà. La vera concentrazione è solo il primo frutto del silenzio cui pervieni spontaneamente quando osservi i molteplici e ricorrenti volteggi della psiche senza esserne coinvolto.

Ma chi è che osserva? E che differenza c’è tra l’osservatore, ossia te stesso, e gli oggetti cui presti deliberatamente attenzione? Nessuna. E’ un tutt’uno. Ebbene invece di convergere sulle apparenze ti concentrerai sull’essere te stesso – vacuo, ma in realtà straricco di una copiosissima energia – che è meditazione.

Epilogo.

La meditazione è come la via stretta della coscienza, ma la banda larga dello spirito. La sua diffusione tra gli ambiti religiosi più tradizionali non è affatto uniforme. Per investire nel mondo del cloud super-cosciente occorre senz’altro più coraggio.

Fonte del Post: http://www.meditare.it/wp/meditazione/i-muri-mentali/

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