Nisargadatta Maharaji: Prima della coscienza.

Terra x Blog + Nero 2015

Prima della coscienza.

Il cuore dell’insegnamento di Maharaj da un lato è facile da comprendere, dall’altro è estremamente difficile. È facile se desideriamo essere completamente onesti con noi stessi, se siamo disposti a osservare i concetti presi a prestito da altri e con i quali abbiamo costruito le nostre prigioni.

Per alcuni l’investigare può risultare estremamente difficile, perché siamo molto attaccati ai nostri concetti e non vogliamo abbandonarli. Ma se il desiderio di ‘conoscere’ è ardente, allora ci metteremo in viaggio lungo il nostro cammino. Possiamo sapere chi siamo o cosa siamo solo per diretta esperienza, non attraverso i libri o altro.

Maharaj ci spingeva a scoprire cos’è questo “io”. Era come un chirurgo, con un bisturi affilato, che tagliava tutte le cose non essenziali. Le sue domande spesso ci lasciavano spiazzati, senza sapere cosa dire. Le sue risposte non erano mai quelle che ci aspettavamo. Non permetteva che si facessero citazioni dalle scritture, accettava solo esperienze personali e poteva arrabbiarsi molto a questo proposito.

Una volta qualcuno citò Dakshinamurti, una divinità indù, e Maharaj rispose: “Lascia perdere Dakshinamurti! Cosa mi dici di te? Qual è la tua esperienza?”.

La maggior parte di noi si identifica con il corpo-mente e perciò egli insisteva affinché scoprissimo cos’è il corpo-mente. Non viene dal seme del padre e dall’ovulo della madre? Quindi il corpo è il prodotto del cibo consumato ed è sostenuto dal cibo, che è l’essenza dei cinque elementi. Possiamo essere questo?

Senza consapevolezza il corpo è materia morta. Quando la coscienza lascia il corpo non c’è un individuo, non c’è il mondo e non c’è Dio. La coscienza può essere consapevole di se stessa solo quando si manifesta in forma fisica. La coscienza è latente in ogni briciola di cibo, in tutti i cinque elementi; essa è universale, impersonale, onnipervasiva. Tutto è coscienza e questo è ciò che siamo attualmente.

La coscienza agisce attraverso le forme, secondo la combinazione dei tre guna, sattva (essere-luce-purezza), tamas (inerzia-passività-oscurità), rajas (attività-passione-energia), e secondo i condizionamenti ricevuti. Cosa accade quando una di queste forme ‘muore’? La forma torna a far parte dei cinque elementi e la coscienza si fonde nella coscienza universale. Questo è tutto il processo del divenire, il gioco della consapevolezza.

Prima che venisse questa forma, cos’ero? Questo è ciò che siamo veramente. L’eterno ‘Io’, l’Essere assolutamente incondizionato, senza tempo, senza spazio, inconsapevole di essere (perché non c’è altro). Io sono ciò che sono, come sono sempre stato e come sempre sarò, per l’eternità.

Durante gli ultimi due anni della sua vita, Maharaj non considerò nessuna domanda riguardante questa vita mondana e il suo miglioramento. Egli insegnava solo la più alta verità e, a causa delle precarie condizioni del suo corpo, in alcuni giorni la discussione era molto limitata. Ma anche una sola affermazione di Maharaj era come un’Upanishad. Era molto schietto e acuto e le sue domande non rendevano facile la vita all’ego di nessuno. Infatti, il suo proposito dichiarato era quello di distruggere questa ‘pseudo-identità ’. Essere alla sua presenza equivaleva a sentire la vibrante verità, impossibile da descrivere. Stare a guardarlo era sorprendente: quella ‘personalità’ poteva essere felice, arrabbiata, triste, gioiosa, sarcastica o gentile e una varietà di emozioni si alternavano in questo gioco, come raggi del sole sull’acqua.

Non c’era mai alcun tentativo di cambiare… fosse quel che fosse, egli non era quelle cose. Sofferenza ce n’era in abbondanza, dovuta al cancro, ma in questa contingenza non ho mai visto nessun altro così coraggioso. Mai un lamento uscì dalle sue labbra. Quel corpo tirava avanti anche quando pareva impossibile che potesse farcela. Si poteva solo restare a contemplarlo, pieni d’amore e timore reverenziale.

Tratto da: Prima della coscienza, ultime conversazioni con Nisargadatta Maharaji, 1991.

Fonte del Post: http://www.liberidileggere.com/2016/06/prima-della-coscienza-nisargadatta-maharaji-30-anni-con-edizioni-il-punto-dincontro/

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