Non attaccamento.

Terra x Blog + Nero 2015

Non attaccamento.

Spesso, in molti di noi, nasce la voglia di non essere più attaccati a cose, situazioni, stati d’animo… perché capiamo che in ciò sta la causa della nostra sofferenza, dolore, disagio. Quindi si cerca una via per arrivare al non attaccamento, per imparare a giungere alla liberazione dagli attaccamenti. Però, se anche il non attaccamento poi diventa una ideologia, un nuovo attaccamento, siamo punto e daccapo.

L’ottenimento del non attaccamento, secondo me, non è mai un atto di volontà: perchè questi elimina un attaccamento, sempre creato dal senso dell’ego, ma ne crea subito un altro, ancor più nascosto e sottile. Crea, come minimo, l’aspettativa di vedere i risultati del nuovo stato, di cui ci si vanta, al quale poi orgogliosamente e nuovamente ci si aggrappa. E dal quale, quindi, rinascerà ancora sofferenza.

Solo la grazia che sorge dall’abbandono a quello che siamo, compresi i nostri limiti, attaccamenti, debolezze, può gradualmente distaccarci dagli oggetti dell’attaccamento. Ciò ci rende profondamente umani e meno egoisti, orientati da un bisogno di essere speciali.

Che fare dunque per andare oltre gli attaccamenti, se proprio lo vogliamo, ma senza ritornare nella trappola del circolo vizioso? Niente, oltre che osservare compassionevolmente i nostri attaccamenti e lasciare che si stacchino da soli, quando sono giunti a maturazione, quando hanno svolto tutta la loro funzione pedagogica. Quando non hanno più senso d’esistere, hanno fatto il loro corso, siamo noi, per primi, ad abbandonarli. Nel caso invece vogliamo ingaggiare una lotta con loro, buttandoli fuori della porta a forza, rischiamo di vederli molto facilmente rientrare sotto altra forma dalla finestra. Perché ancora ci appartengono, non sono stati riconosciuti per quello che sono e perchè ci sono.

Perciò, non è con la lotta, ma con la comprensione e compassione che ci liberiamo da essi. Pazientemente, rilassati. Come fa la natura con i tempi necessari per portare ogni seme diverso alla sua fioritura.

Praj

Fonte del Post: http://blog.libero.it/Prajnaram/13154121.html?ssonc=1491490486

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