Paramhansa Yogananda: L’Amore conquista la collera.

L’Amore Conquista la Collera.

È un errore comune agli uomini cercare di vincere la collera con la collera, quando essa può essere conquistata solo dall’amore. Cercare d’eliminare le persone cattive col fuoco e la spada è inutile; anche se i loro corpi venissero conquistati dalla forza bruta, le loro anime rimarrebbero ugualmente più forti, nel male e nella collera.

Per conquistare il male uno deve usare il potere divino dell’amore. Milioni di persone stanno facendo il male, ma non sono punite spettacolarmente da potenti forze mandate dal cielo, perché Dio vuole conquistarle solo con l’amore e la saggezza, sussurrate loro tramite la coscienza. Poiché Dio ha dato all’uomo il libero arbitrio di scegliere tra bene e male, Egli non interferisce fermando le sue cattive azioni con i poteri celesti.

Dio cerca d’influenzare i Suoi figli afflitti dall’errore attraverso le umili e clementi personalità dei Suoi veri santi e devoti. Le anime cristiche che comunicano con Dio hanno chiaramente affermato che chiunque aspira a conoscerLo deve comportarsi in maniera divina, e imparare a conquistare il male col bene, l’odio con l’amore, le azioni vendicative con amorevoli azioni d’aiuto, la crudeltà con la gentilezza, l’ingiustizia con la giustizia, la falsità con la verità, la gelosia con l’amore, la tentazione con la meditazione, l’agitazione con la calma, l’arroganza teologica con l’autorealizzazione.

Gesù disse ai discepoli che la sua missione sulla terra era d’espandere le vite umane nella Coscienza di Dio, e non di distruggerle nell’oblìo della morte.

“Un altro disse: ‘Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che mi congedi da quelli di casa’. Ma Gesù gli rispose: ‘Nessuno che ha messo mano all’aratro, e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio'”. (Luca 9: 1-62).

“Ogni uomo di rinuncia che, avendo rinunciato alle limitazioni di un ambiente materiale e preparandosi ad arare la sua coscienza con disciplina e saggezza, si volge indietro all’ambiente materiale abbandonato, non è degno di concentrarsi alla realizzazione del vasto regno della Coscienza Cosmica nascosto dentro”.

Qui Gesù descrive chiaramente il rigoroso sentiero dell’uomo di rinuncia.

Rinunciare a tutte le cose per ottenere la Coscienza di Dio è saggio, perché nulla può essere goduto senza la coscienza dataci da Dio. Al momento della morte, ognuno è costretto a lasciare tutto istantaneamente, senza preavviso. Finché Dio non viene realizzato è più saggio lasciare tutto volontariamente ed eliminare tutti i legami materiali per ottenerLo. È meglio compiere tutti i doveri materiali dopo avere realizzato Dio, perché allora non potranno causare infelicità.

Compiere i doveri materiali con la coscienza spiritualmente impreparata vuol dire cadere vittima di avidità, collera, egoismo, malattie, infelicità, dolore, ansie, paure e morte. Perciò i santi pensano giustamente che adempiendo i doveri materiali dopo la realizzazione di Dio possono essere realmente felici, sia spiritualmente che materialmente.

Le sacre Scritture dell’India consigliano che i bambini dovrebbero lasciare il loro ambiente familiare materiale e vivere per parecchi anni in compagnia di grandi maestri spirituali. Dopo aver ricevuto una completa educazione spirituale, i giovani ritornano nel mondo per condurre la vita di capifamiglia e diventano esempi spirituali ideali nella società, in quanto guidano le loro vite materiali con la disciplina spirituale e la felicità divina. Naturalmente ci sono alcuni bambini in India che diventano rinuncianti per tutta la vita.

Gesù stesso fu un uomo di rinuncia, non essendosi mai sposato, né identificato con una singola famiglia. Egli sapeva che suo padre era Dio e che il suo regno era in tutto lo spazio.

La Bhagavad Gita dice: ‘Rinuncia a tutti i doveri per pensare solo a Me’, perché nessun dovere può essere adempiuto senza i poteri intellettivi e l’energie mentali che vengono da Dio. ‘Io ti libererò da tutti i peccati derivati dall’abbandono dei doveri minori, se tu cercherai sinceramente Me – che do la vita a tutti’.

Altrove, la Bhagavad Gita dice: ‘Chiunque rinuncia esternamente alle limitazioni di un ambiente materiale e si ritira in solitudine, ma internamente continua a pensare alle gioie temporanee del mondo al quale ha rinunciato, è un simulatore, indegno di comprendere l’importanza della rinuncia ai piaceri temporanei della vita per ricevere la gioia eterna dello Spirito’.

Gesù sapeva che la psicologia della rinuncia consiste nell’eliminare tutti i desideri materiali dalla mente, per fare di essa un tempio della Coscienza di Dio.

Come la Bhagavad Gita, Gesù mise in evidenza che uno è stupido a rinunciare esternamente ai piaceri materiali mentre internamente pensa ad essi; tale persona non riceve il beneficio del contatto di Dio. Insieme alla rinuncia esteriore dei piaceri materiali ci dev’essere anche la loro rinuncia interiore.

Quando c’è questo, la mente – libera dai piaceri dei sensi e dalle abitudini materiali – comincia a stabilirsi nel regno della beatitudine in meditazione.

 Rinuncia Interiore. 

È psicologicamente e metafisicamente impossibile liberarsi da una cattiva abitudine con la rinuncia materiale. Le cattive abitudini se ne vanno solo quando sono respinte, sia dal dominio del pensiero, che da quello delle azioni.

Poiché il pensiero è la fonte dell’azione, pensare male può essere tanto pericoloso quanto agire male. Tutti i devoti devono capire che la rinuncia mentale è di primaria importanza per la realizzazione di Dio. È meglio praticare la rinuncia interiore nel mondo, piuttosto che, senza preparazione, fuggire dal mondo e andare in una foresta, e vivere là rimuginando sulle gioie terrene abbandonate.

Il sentiero dello yoga – con delle tecniche spirituali – insegna a comunicare prima con Dio mentre si vive nel mondo, e non a rinunciare solo esternamente ad esso e a diventare un parassita sociale, dipendendo economicamente dai guadagni delle persone del mondo che lavorano duramente.

I grandi maestri che rinunciano al mondo e offrono un grande servizio spirituale, sono giustificati a rinunciare ai più piccoli doveri della vita familiare per il dovere superiore reso alla più grande famiglia umana. Molte persone che hanno paura di lottare per vivere, spesso cercano di rinunciare alla vita del mondo per vivere sulle spalle altrui. Queste persone diventano fisicamente, mentalmente e spiritualmente pigre e non ottengono mai la Coscienza Divina.

Solo quelli che lasciano tutto, spinti interiormente dall’amore sincero per Dio, sono giustificati nella loro rinuncia. Questi rinuncianti non Si preoccupano se patiscono la fame o muoiono per amore di Dio.

Paramhansa Yogananda

Fonte: http://www.amadeux.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=20561

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