Guardando in alto, aprirete il terzo occhio.
Una buona pratica per aprire il terzo occhio è… guardare in alto. E’ semplicissima e fa passare il vostro cervello, quasi all’istante, ai ritmi theta, o, come minimo, lo sintonizza sui ritmi alfa.
Parlando delle onde theta e alfa parliamo del livello meditativo, quando il cervello è aperto alla percezione delle energie sottili e dell’informazione, e la coscienza viaggia in un’altra realtà, in altri tempi, sia nel passato sia nel futuro.
Tutti i templi si costruiscono alti. Quado entrate in un tempio qualsiasi, la prima cosa che fate è guardare, involontariamente, in alto. In alto ci sono delle immagini, degli affreschi, i dipinti, i simboli della fede. Un uomo guarda in altro ed entra in stato theta o alfa, il suo cervello passa alla modalità “meditazione”. La gran parte della sensazione di leggerezza che arriva dopo la visita al tempio, è spiegabile da questo fenomeno.
Molte immagini dei santi nelle icone sono dipinte con gli occhi alzati al cielo; lo fanno anche degli yoghin (le immagini di Babagi). Anche a noi il subconscio lo suggerisce, quando siamo in difficoltà.
La pratica è universale. Vi aiuterà a togliere la tensione nervosa, a togliere lo stress, vi libererà dalla paure, vi aiuterà a trovare una risposta. Se non riuscite a trovare una risposta: guardate in alto. Se volete sapere di più di qualcuno: guardate in alto.
Iniziate a stare con lo sguardo in su per un minuto; all’inizio non alzate troppo gli occhi. Poi aumentate il tempo e l’altezza. Osservate come cambierà la vostra coscienza (cambierà sicuramente). Quando avrete ottenuto dei progressi nella pratica, iniziate a utilizzare le vostre capacità: ponete un problema concreto e concentratevene. Sarete stupiti quando migliorerà il vostro intuito. Lavorando con gli occhi, lavorate direttamente sul cervello.
Tratto da: “La tua yoga”, di Sergey Veretennikov.
Fonte del Post: http://divinetools-raja.blogspot.it/2016/05/guardando-in-alto-aprirete-il-terzo.html