Ramana Maharshi: I dieci sciocchi.

I dieci sciocchi.

La parabola dei dieci schiocchi, che si angosciavano per la perdita del decimo uomo, che non era mai stato perduto.

I dieci sciocchi della parabola guadarono un corso d’acqua e, dopo aver raggiunto l’altra sponda, vollero assicurarsi di aver tutti attraversato il guado senza danni. Uno dei dieci cominciò a contare, ma, mentre contava gli altri, lasciò fuori se stesso.

“Ne vedo solo nove; di sicuro ne abbiamo perduto uno. Chi può essere?”, disse.

“Hai contato bene?”, chiese un altro e cominciò a contare. Ma anch’egli contò soltanto nove. Uno dopo l’altro, ciascuno dei dieci contò solo nove, dimenticando se stesso.

“Siamo soltanto nove”, furono tutti d’accordo; “Ma chi manca?”, si chiesero.

Ogni sforzo che fecero per scoprire l’individuo “mancante” fallì.

“Chiunque sia quello che è affogato”, disse il più sentimentale dei dieci sciocchi, “lo abbiamo perduto”. Così dicendo, scoppiò in lacrime e gli altri lo imitarono.

Vedendoli piangere sulla sponda del fiume, un viandante compassionevole ne chiese loro il motivo. Essi raccontarono cos’era accaduto e dissero che, persino dopo esserei contati parecchie volte, non poterono contarsi più di nove.

Nell’udire la loro storia, ma vedendoli tutti e dieci davanti a lui, il viandante intuì ciò che era accaduto.

Al fine di far conoscere loro di essere realmente dieci e che tutti erano sopravvissuti al guado, disse loro: “Che ognuno di voi conti se stesso, ma uno dopo l’altro , in serie, uno, due, tre e così via, mentre io darò un colpo a ciascuno, così sarete sicuri di essere tutti inclusi nel conteggio … e inclusi una volta solamente. Allora il decimo uomo mancante verrà trovato”.

Udendo ciò, essi si rallegrarono alla prospettiva di ritrovare il loro compagno “perduto” e accettarono il metodo suggerito dal viandante. Mentre il gentile viandante dava a turno un colpo a ognuno dei dieci, quello che veniva colpito contava se stesso ad alta voce.

“Dieci”, disse l’ultimo uomo mentre riceveva il colpo. Meravigliati, si guardarono l’un l’altro: “Siamo dieci”, dissero con una sola voce e ringraziarono il viandante per aver rimosso la loro angoscia.

Questa è la parabola.

Da dove fu introdotto il decimo uomo? Era mai stato perduto? Venendo a sapere che egli era stato sempre là, impararono forse qualcosa di nuovo?

La causa della loro angoscia non era la perdita di qualcuno, ma era la loro stessa ignoranza o, piuttosto, la semplice supposizione che uno di loro fosse stato perduto.

Tratto da: “Sii ciò che sei”, di Ramana Maharshi –  A cura di David Godman

Fonte: https://www.meditare.net/wp/racconti/i-dieci-sciocchi-ramana-maharshi/

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