Riflessioni: Essere o non essere.

Big-Bang-21

Essere o non Essere? Questo è il Dilemma…

Cosa significa “Essere” ?

Com’è l’Esperienza di “Essere” ?

Essere chi? Essere cosa?

Ma Essere e basta?

Sembrerebbe una serie di domande innocue ed invece sono le domande più difficili a cui dare una risposta… la sfida più ardua per un essere umano.

Non si direbbe, vero?

Non è certo difficile rispondere affermando di essere qualcuno o elencando diversi attributi… come, ad esempio, sono tizio, sono un uomo, sono alto, sono intelligente, sono stupido, sono magro, sono grasso, sono ricco, sono povero… eccetera, eccetera.

Cosa ben diversa è affermare: “Io Sono quello che Sono”.
Per non parlare poi di “Essere” quell’ “Io Sono”…

Cosa significa “Io Sono” ? Che cosa descrive una simile affermazione?
A parole… non può descrivere proprio nulla.

Se qualcuno, incontrandoti per la prima volta, si presentasse a te dicendo: “buongiorno, il mio nome è X, sto cercando il signor Y e mi hanno riferito che lei potrebbe aiutarmi… con chi ho il piacere di parlare? Lei è il signor ?”…
Se a questo punto della conversazione Tu rispondessi “Io Sono Colui che E’ ”…
Che effetto pensi che potrebbe suscitare un simile approccio?
Nella migliore delle ipotesi, ne sono certo, verresti preso per un “eccentrico” o, molto più verosimilmente, per un matto.

A pensarci bene, non esiste possibilità alcuna di poter descrivere con le parole “io Sono”, se non utilizzando predicati, aggettivi e giri di parole che, in ogni caso, non potrebbero che illustrare una qualità o una qualsiasi attività di questo “io Sono”, ma non sarebbero di alcuna utilità per descrivere cosa significhi propriamente “Essere”.

Dunque le parole non servono allo scopo.
E da dove vengono le parole? Come nascono?

Dall’attività mentale.
Ciò sta a significare che l’attività mentale non può essere lo strumento idoneo per rispondere a queste domande…

Il che sottende al fatto che la risposta va trovata altrove e con altri mezzi.
Ma quali e dove?

Io Sento che la risposta si trova nel “Cuore” e che lo strumento per accedervi è il “Silenzio”.

Non il cuore fisico, ovviamente, cioè l’organo che mantiene in movimento la circolazione sanguigna, ma il “Cuore”, il “centro” dell’Essere.

Ma dove sta questo Cuore?
In ogni luogo, in ogni tempo… da nessuna parte, in nessun tempo…

Il Cuore è l’Essere stesso e, come l’Essere, non è definibile o rintracciabile a parole…

Non c’è un sopra, non c’è un sotto, non c’è un qui o un lì e nemmeno un quando…

Il Silenzio è il Vero Maestro, l’insegnamento più efficace, la risposta ad ogni domanda, la soluzione di ogni problema…

Domande e risposte, problemi e soluzioni sono infatti solamente il frutto della mente…

Nel Puro Stato dell’Essere la mente identificata con l’io, o complesso mente-corpo, cessa di operare e con essa svaniscono ogni domanda ed ogni problema.

Allora basta smettere di pensare, restarsene in silenzio per un po’, per realizzare l’esperienza dell’Essere?

Non è proprio così riduttivo.

La Pratica del silenzio è solo uno tra i numerosi – e altrettanto efficaci – strumenti che si possono impiegare per giungere ad esercitare il “controllo” sul flusso dei pensieri, ma una volta tornati alle consuete attività quotidiane, la mente torna ad alzare la sua testa e tutto ricomincia come prima…
Più assidua è la pratica, maggiore sarà la capacità di rimanere liberi dai pensieri… ma la mente resterà sempre lì, come pure il senso dell’io che da essa è generato.

La “Libertà finale”, la vera Libertà, si può ottenerla solamente dopo aver “visto” la mente, distinguendo l’inganno dalla Realtà, dopo aver cancellato, una volta per tutte, il “falso” senso di identità… cioè l’idea stessa che ci sia un qualcuno che possa o meno fare e ottenere alcunché.

Tutte le Pratiche Spirituali, come la Meditazione, la Devozione, la Preghiera e l’Abbandono sono strumenti che possono condurci fin sulla soglia di una Dimensione sconosciuta ai nostri sensi fisici… ma il passo successivo, il calarsi in tale Dimensione, non può essere il frutto di nessuna tecnica…

Il passo successivo è “Essere semplicemente Quello che Siamo e rimanere Quello”… e, per giunta, senza che ci sia un qualcuno che ne possa fare esperienza.

“Quello” non è qualcosa che si possa descrivere con le parole, è uno stato dell’Essere, o meglio, è “Lo Stato” dell’Essere, la Pura Coscienza Impersonale e non c’è Libro, non c’è Pratica, né Maestro Spirituale che ce lo possano “consegnare”…
E’ Ciò che Siamo (già), che siamo sempre stati e che sempre saremo…

Il Vero Maestro è “dentro di noi” e qualsiasi Maestro che sia degno di questo appellativo può farsi carico unicamente di condurci a questa comprensione…

“In Verità vi dico: Chi ha orecchie per intendere intenda”…

Con affetto, Sid… Love*

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