Riflessioni: Quale Realtà?

Big-Bang-21

Quale Realtà?

20.3.1985
Oltre la morte… La prima volta.

Mi ci trovai all’improvviso, al di là di ogni processo mentale…
Non provavo né caldo, né freddo, non percepivo né luce, né buio e non avvertivo nemmeno la presenza di aria, di suoni o di voci… ed il tempo… sembrava proprio il concetto più assurdo che si potesse concepire.

L’Infinito, la Dilatazione, l’Espansione, la Dissoluzione, il Vuoto, il Tutto, il Nulla, il Principio, la Fine, l’Eternità, il ripetersi infinito della Vita e della Morte… questo esisteva!

L’Eccitazione più vibrante, l’Amore più candido e la Gioia, il Pianto, la Commozione più intense di una vita.

Potevo osservare la mia vita scorrere sotto forma di immagini, che venivano proiettate sulla superficie di uno schermo invisibile; uno spettacolo al di là di ogni immaginazione.

Un Bacio, una Carezza, un Orgasmo, un Gioco; Esistere, Essere… la Verità.

Il mio corpo, le mie mani… non mi sembrava di riconoscere più nulla di me; mi pareva semplicemente inconcepibile non essermi mai reso conto, precedentemente, di chi e come fossi veramente… era tutto così chiaro!

E mi piacevo, mi amavo.

Un poco per volta, dopo lo stupore iniziale, incominciai ad accettare quella nuova modalità di percezione e con irresistibile curiosità mi lasciai avvolgere dall’ignoto…

Sono rimasto piacevolmente sorpreso di come, da subito, sono riuscito a muovermi con disinvoltura in quella Dimensione, che si manifestava come “Caos” assoluto.
Il “senso” delle cose, del pensiero, delle parole era la cosa più ridicola e infondata a cui potessi assistere e mi procurava un riso che aveva il sapore dell’Amore e l’odore del Piacere.

Energia, esclusivamente pura Energia onnipresente, tanto all’interno quanto all’esterno, che trascendeva ogni distinzione e confine del “Me”.

Toccare un qualsiasi oggetto materiale mi procurava l’impressione di venir toccato da quello stesso oggetto – non distinguibile da Ciò che ero – senza per altro che né l’una, né l’altra esperienza si realizzassero nei consueti termini “fisici”, poiché non era più presente alcuna distinzione, alcuna linea di confine tra “Me” e il “Tutto”.

L’Essere e il Divenire, nella Trasformazione che racchiude in sé sia l’Essere, sia il Divenire; una storia dentro la storia, all’interno di un’altra storia… il cerchio che si chiude… il punto che racchiude l’Universo che lo contiene…
E di nuovo la Vita e la Morte… riflessi di una stessa immagine, osservata in due specchi che si riflettono l’uno nell’altro, senza alcuna possibilità di distinguere l’una dall’altra; la Vita dentro la Morte, la Morte all’interno della Vita, in una perfetta corrispondenza e sovrapposizione.

Tutto sul “piatto”…

Quanto è grande la vacuità del senso di possesso e dell’attaccamento! Persino nei confronti della propria vita, così cara.
La Consapevolezza che la Vita non può fluire se non si è disponibili a morire…
Un cambiamento di Stato…

La Conoscenza, in vero, è uno “Stato” dell’Essere che non ha nulla a che fare con il pensiero; proviene da una Dimensione posta oltre l’intelletto, il quale, di fatto, non possiede alcuno strumento per concepirla. Al contrario, è assenza completa di ogni attività mentale, compresa quella da cui proviene la Coscienza di sé, “l’io”; è lo Stato in cui il soggetto non arriva a conoscere un oggetto attraverso l’azione, ma lo sperimenta direttamente, poiché non è diverso da quello…

L’attività mentale richiede un certo tempo, si svolge esclusivamente nel tempo e limita l’esperienza a ciò che è conoscibile attraverso i sensi fisici; la Conoscenza è libertà dal tempo e dalle condizioni dello “spazio” materiale…

Ci sono momenti in cui il nostro “Spirito” prende forma, proprio davanti ai nostri occhi e comincia a tracciare una strada…

Tutto ciò è incontrollabile, non risponde a nessun concetto o logica che ci appartengano…
L’unica possibilità è “lasciare che accada”, mantenendo un atteggiamento da “osservatori”, senza preoccuparsi di “capire” con la razionalità o l’intelletto… osservare, fluire… le parole e i pensieri non servono a nulla, non descrivono nulla…

Nessuna domanda, nessuna risposta…

L’ignoto si svela senza preavviso, né istruzioni per l’uso…

Sogno o Realtà… percezione extrasensoriale o allucinazione…
Far della vita un sogno, o di un sogno la vita…

Tutto ciò che desideriamo è davanti a noi, lo possiamo toccare, lo possiamo sentire…
E possiamo vedere da dove proveniamo, possiamo guardarci negli occhi e, finalmente, essere consapevoli di cosa sia il sogno e di cosa sia la “Realtà”…

E’ un modo di Essere e di sentirsi… Tutto nasce da me… Tutto nasce da noi…

Non ho più freni, non ho più limiti… le possibilità, le potenzialità, le probabilità sono infinite…

E Tu?

A questa domanda, come sempre, puoi rispondere solamente Tu.

Con affetto, Sid… Love*

WooshDe7Torna Su