Robert Adams: L’universo ha origine dalla mente.

Questo universo ha origine dalla tua mente.

 

Nulla esiste di per sé. Tutto, in questo universo, ha origine dalla tua mente. Non è reale di per sé, è come un sogno. Credi a quello che vedi con i tuoi occhi, a quello che ascolti con le tue orecchie, a quello che dici con la tua bocca, a quello che odori con il tuo naso. Credi che tutte queste cose sono reali. Non sono reali. Sono una bugia.

Credi di esistere come un essere umano e di compiere delle decisioni, di fare delle scelte. Sei artefice di alcune cose in questo mondo. Questo non è vero. E’ la coscienza che fa ogni cosa. Tu sei come una marionetta, manipolata dalle leggi del karma. E ogni cosa che fai è il risultato di quel karma.

E’ una menzogna. Perché, in verità, il karma non esiste e in verità tu non hai mai fatto niente, perché non sei mai nato. Non c’è assolutamente niente che tu possa mai fare. Sei spirito! Pervadi ogni cosa! Onnipresente! Non un piccolo corpo, come sembra e appare.

Per quanto i tuoi problemi ti possano preoccupare, dimenticali. Per quanto la tua vita ti preoccupi, dimenticala. Per quanto il passato ti preoccupi, esso non esiste. Per quanto il futuro ti possa preoccupare, non ci sarà mai un futuro. C’è solo questo momento e in questo momento tu sei nulla, puro vuoto. Nulla è ogni cosa e ogni cosa è nulla.

Crediamo di essere qualcosa. Anche quando dici di essere nulla, pensi che sei qualcosa. E se questo nulla non viene realizzato, non viene realizzata la vera natura che è già.

Questo messaggio non aggiunge nulla al tuo sapere ma, anzi, è un processo di svuotamento, non di accumulo. Non pensare di dover conoscere qualcosa di molto profondo per diventare liberato. E’ in realtà quando non sai che diventi liberato. Il sapere ti rende umano, un enciclopedia parlante. E’ solo quando cominci a svuotare te stesso che trovi te stesso. C’è solo tutto, che è nulla.

Robert Adams

Fonte del Post: http://www.non-dualita.it/universo-origine-mente-robert-adams/

Robert Adams nasce nel Bronx nel 1928. Figlio di un cattolico e di un’ebrea, sempre ribelle, fin da piccolo non sopportava la sofferenza nel mondo. I ricordi della sua prima infanzia ci parlano di una costante visione accanto al suo lettino, di un nano con la barba bianca che gli parlava in una lingua incomprensibile. Quando ebbe sette anni la visione sparì. Molti anni dopo, in seguito alla sua esperienza di “risveglio” dal sogno diurno, mentre cercava alcuni libri su insegnamenti di saggi indiani, ebbe uno shock vedendo la fotografia di Ramana Maharshi in un libro. Riconobbe nella foto il piccolo uomo che gli parlava quando era nel lettino da piccolo. Da adolescente sviluppò presto le siddhi(poteri soprannaturali: segno di progresso, ma non di realizzazione). Ripeteva il nome di Dio tre volte quando aveva un problema a scuola e otteneva dei buoni risultati senza studiare. Un giorno, prima di un esame di algebra, ripeté il nome di Dio tre volte, ma invece delle risposte, il fulmine della rivelazione ultima cadde su di lui, rivelandogli l’illusione della nascita e della morte e l’inconsistenza della manifestazione.

Si ritirò dal mondo, poi si unì al gruppo di Yogananda in California. Ne fu deluso e decise di partire per Tiruvannamalai per incontrare Ramana Maharshi. L’incontro fu come una scossa elettrica: si prosternò in una resa totale, mentre ciò che rimaneva del suo ego spariva per sempre.

Viaggiò molto in India e nel mondo intero, poi si sposò ed ebbe due figlie. Aiutò la moglie nel suo lavoro di sarta. Qualche studente cominciò ad avvicinarlo, ma dopo qualche anno si ammalò di Parkinson ed ebbe molta difficoltà a parlare. Non amava avere troppa gente intorno e preferiva avere pochi studenti, ma motivati. Il suo vero regno era il silenzio. Stava per ore seduto immobile. Morì nel 1997 dopo anni di sofferenza sopportati con serenità.

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