Robert Adams: Tutto è Sogno.

Tutto è Sogno.

 

Se l’Io sparisce, anche l’illusione sparisce, perché non è mai esistita! Entrando nel profondo della visione, tutto il materiale soppresso si manifesta, a volte con più forza, ma ora sai come gestirlo con la domanda: ”Chi fa? Chi sente? Chi soffre?”

Quando guardo qualcosa o qualcuno, vedo in realtà solo le MIE percezioni, come in uno specchio. Se ti identifichi con un’immagine, con le esperienze che vivi, o i pensieri, dai forza all’immagine e soffri, ma se ti identifichi con il senso di essere puro, prima di ogni pensiero, ogni paura ti abbandona e sei libero.

È l’Io ad avere i problemi, non Quello che sei e che non conoscerai mai. Tutto sembra apparire, ma nulla succede realmente; sembra che ti realizzi, ma anche la Realizzazione non esiste, sono solo parole. Reale è solo il silenzio non definibile.

Rimanendo nell’ “Io (sono)” le tendenze nascoste (vasanas), le memorie, si affievoliscono, finché sparisci. Tutto è incollato al filo immaginario dell’Io. In realtà non c’è continuità.

È stato provato dalle scienze moderne che le coordinate spazio-tempo sono relative, apparenti e non reali o assolute. Si impara a distinguerle a circa un anno di età, quando il sistema nervoso lo permette. Premesso questo e visto che gli oggetti del cosiddetto mondo esterno, (corpo, casa, monti, astri del cielo, ecc.) sono percepibili solo nello spazio e nella durata e sono interdipendenti, anzi sono tutt’uno – automaticamente, saranno anch’essi illusori come lo spazio-tempo.

L’irrealtà degli uni conferma l’irrealtà degli altri. Dato che è il sistema nervoso a costruire il mondo spazio-temporale, se questo si rivela anch’esso un concetto temporaneo e vulnerabile, tutto si rivela una bolla di sapone. Corpo, genitori, oceani, fiori, emozioni, guerre e torture sono solo modelli d’interferenze, interpretati dal sistema neuronale (quando funziona in modo ottimale) che può solo manifestarsi in modo sequenziale, successivo, mentre il mondo reale è simultaneo, multidimensionale e inafferrabile, tranne per brevi accenni, dal sistema nervoso.

Non si può sperimentare la molteplicità della manifestazione allo stesso tempo, (non si sperimenterebbe nulla), ma lo svolgersi del manifesto è possibile solo in una sequenza lineare (passato-presente-futuro), naturalmente orchestrata dal sistema nervoso e dai due emisferi cerebrali.

A volte si nota la sincronicità degli avvenimenti nel mondo circostante o allargato alla terra-cosmo, ma è solo una traccia dell’unità della vacuità, che ti porterà poi all’annullamento di ogni concetto e a vivere sempre nel qui e ora (pur facendo progetti) – che è la sola realtà – anche se approssimativa, dato che è inesprimibile.

William James* afferma che le “cose” sono prodotti dell’attenzione selettiva della mente, la quale ignora il campo in cui proietta le immagini e le solidifica attraverso nomi o simboli, rendendole reali e indipendenti. Questo processo aggrava l’illusione che le “cose” siano separate o entità auto-esistenti, che giacciono lì in attesa di essere percepite.

Come già detto, si scopre che anche il semplice senso di essere è solo un pensiero, una supposizione. Quando si è nello stato di apertura, quando anche il senso di vacuità è visto come concettuale, (per alcuni vi sono momenti di smarrimento o “notte nera dell’anima”) si rimane ancora in uno stato, di beatitudine certo, ma ancora legato al sistema nervoso, dunque alla persona e all’ego.

Il nulla è ancora un concetto che richiede un percipiente, un conoscitore o osservatore. Tutto ciò che si può pensare, non lo siamo. Anche lo spazio tra due pensieri – dal momento che lo puoi “oggettivare” – non è Quello, inconcepibile che sei. Non è quindi la Realizzazione. Questa potrà arrivare solo quando tutte le identificazioni saranno sciolte, non è un atto di volizione.

Rimanendo il più possibile fissi nell’Io-sono, o senso di essere senza oggetto, la nostra vera natura scioglierà anche questo concetto. Non c’è mai abbastanza distruzione del falso: l’azzeramento deve essere completo perché non possa più risorgere. È quello di cui parlano tutti mistici. Se rimane un solo mobile, la stanza non può dirsi vuota. Lo spazio della stanza e quello di ogni atomo dell’apparente individuo è lo stesso no? Pervade tutto ed è invisibile. Nessuna identificazione è più possibile. Totale libertà, anzi, aldilà anche della libertà.

Questo non sarà più un’esperienza, ma si potrà verificare solo nel vissuto quotidiano. I pensieri continueranno senza ingombrarti, a seconda della loro utilità del momento, ma non saranno più legati al filo dell’IO.

Che cosa eri otto giorni prima del tuo concepimento o mille anni fa? È quello che sei ora e sempre.

Robert Adams

* William James: filosofo, scienziato e psicologo pragmatico del 20° secolo.

Fonte: http://www.isabelladisoragna.com/articoli/articolo-robert-adams/

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