Rocco Bruno: L’ego non si uccide, ci si sveste.

Terra x Blog + Nero 2015

L’ego non si uccide, dell’ego ci si sveste.

L’ego non lo uccidi, non lo distruggi, perché l’ego non è qualcosa che esiste realmente, è parte della materia degli arconti, è parte del materiale con cui è fatto tutto qui, l’ego è una parte della nostra essenza che è rimasta impressa nella materia di questo mondo (Prakriti) ed ha preso la forma che il nostro grado di consapevolezza ci ha permesso di darle, l’ego è la materia dell’animale plasmata dall’intelligenza della coscienza, è materia planetaria e risponde alla leggi di questo piano.

Ecco perché si usa dire che l’essenza è imbottigliata, prigioniere dell’ego, ma questa cosa deve essere compresa. L’ego è ciò che accade quando metti, dai l’intelletto, o meglio il valore aggiunto di “anima” ad un animale, l’ego è quello che accade ai suoi istinti quando gli dai intelletto, quando depositi in esso un seme di intelligenza, un embrione di coscienza, per questo l’elica del DNA è fatta in quel certo modo in grado di ospitare il flusso luminoso della vibrazione di un “anima”, qualsiasi cosa questo significhi.

Questa “cosa” permette a quella materia di elevarsi, ed il processo di elevazione, di sviluppo, lo chiamiamo “lavoro”, o anche “morte”, o “annichilimento”, o “disintegrazione” o “dissoluzione” dell’ego, questo perché qualcosa viene sciolto per dare vita a qualcos’altro, proprio come accade ad un seme di grano (e si capisce qui perché da dove proviene la parabola sulla “zizzania”) quando viene messo nella terra, la “pula” (la “pula” procede solo dal seme di grano, la “zizzania” invece da un seme diverso) che lo circonda si rompe ed inizia il nuovo processo di sviluppo. La vita e la morte sono forze, è Shiva-Shakti che nello stesso tempo distrugge e costruisce…

La “pula” e la “zizzania” sono gradi nella predisposizione ad un ulteriore sviluppo, c’è differenza, tra un illico ed uno psichico, e c’è differenza tra questi ed un pneumatico. Ma questa non è questione di discriminare, sono passaggi nello sviluppo “esserico”, tutti prima o poi giungono a costruire il seme di grano, l’embrione di coscienza che serve per nascere per seconda volta.

E’ quello che leggevo recentemente, tratto dagli scritti di questo vescovo di Lione, certo Ireneo, che criticava il fatto che gli gnostici pensassero che l’anima debba sperimentare tutte le possibili forme di vita, comprese quelle peggiori, “irriverenti ed empie”, in modo da non aspettarsi più niente dall’esistenza carnale, questo perché – “le cose sono buone o malvagie solo secondo l’opinione degli uomini”. Ireneo, nell’esprimere questa cosa come una concezione paradossale della reincarnazione, ci fa conoscere innanzi tutto che ai tempi la metempsicosi fosse consolidata, almeno ritenuta come ipotesi possibile, infatti dice: «Tutti passano incessantemente da un corpo in un altro, fino a che non hanno fatto tutte le azioni che si possono fare in questo mondo». Per lui il paradosso consisteva nel fatto che per sfuggire alla materia bisognasse esaurirne tutte le possibilità a meno che – “uno non faccia tutto in un solo soggiorno”.

Ecco perché ci sono stelle e stelle e gradi e gradi nello sviluppo. Si capisce anche come sia stato distorta non solo l’idea, per la gnosi, secondo cui Dio ha preso un corpo di uomo, ma anche il fatto che il corpo è portatore di male e la salvezza consiste proprio nell’esistere uscendo da tutto ciò che è carnale e materiale, oppure nel rotolarvisi per scherno, essa invece è un idea sublime, ma comprensibile solo alla luce di una visione più grande. Il corpo non è portatore del male, il “male” qui non è inteso in senso assoluto, ma relativo alla schiavitù in funzione del fatto che deve essere vinta. Discendere per risalire, e per farlo serve lo spirito di opposizione, è in questo ad esempio un ulteriore modo di vedere e sentire la legge del tre, l’attrito necessario affinché qualcosa d’altro nasca. Neo e Smith si battono ed alla fine terminano entrambi perché – “tutto ciò che ha un inizio ha anche una fine” e la fine è la “luce” coscienza, il loto che si vede in lontananza.

Lo spirito di Opposizione non si uccide, te ne liberi, ne sciogli il vincolo, è questo che fai; lo restituisci all’arconte, alla natura, l’ego visto come i pesi per stare qui, quando lo scarichi, quando scarichi la regola con la quale lo hai impresso, sciogli il vincolo, sei libero, inizi a liberare la tua innocenza infantile dal condizionamento per sviluppare una maturità che è, per così dire, “animica”.

L’ego è la materia prima che deve essere trasformata, è il punto di partenza, è lo strumento dell'”innocente”, del viaggio dell’eroe per acquisire un ulteriore livello d’essere.

Forse è questo un viaggio delle “anime” per diventare sempre più perfette, è questo il ciclo del Nemesi delle stelle? Ecco perché in Pistis Sofia (il testo copto) si parla, ad esempio, di sigilli, di voce dell’ineffabile e di flusso luminoso, il Cristo è un lavoro che può essere fatto, è il lavoro per trasformare Kemi ovvero, la “Terra Nera” del Nilo, in oro. Il fango nero e maleodorante del limo del Nilo che dà il prezioso raccolto delle d’orate spighe di grano.

L’ego, pertanto, non si uccide, dell’ego ci si sveste, per tornare alla nudità originale con fede (Pistis, potere) e sapienza (Sofia), con la saggezza cioè di un viaggio attraverso la dimora terrestre, attraverso i suoi inferni atomici.

E’ di questo che parla Dante e Virgilio è il seme, il grillo parlante di Pinocchio che aspira a diventare, da un pezzo di legno, un bambino vero. Adamo ed Eva vivono in paradiso (che è un certo stato coscienziale) completamente ignari del loro stato, della loro condizione paradisiaca, sono in quel senso “innocenti”, ingenui; cibandosi dall’albero della conoscenza, l’eone “Sofia”, il mondo dialettico, da dove proviene probabilmente l’idea di albero della conoscenza del “bene” e del “male”, essi passano allo stadio di sviluppo successivo potenziale, che è quello di esser simili ad un Dio, di poter diventare simili a un Dio, ma per farlo si devono rivestire. Scoprendo la loro nudità, si coprono, si vestono della foglia, si vestono cioè dello spirito di opposizione che gli farà fare esperienza in questo mondo.

Non è forse la condizione di ogni animale qui, su questo piano, essi non conoscono la sofferenza sono esclusivamente istintualità; ma se li doti di intelletto, assurgono alla condizione di animali intellettuali, ovvero forme umanoidi (Tomas Anderson, “Ander” da “andros”, “uomo” e “son”, figlio, tutto insieme: figlio dell’uomo). La sofferenza dell’uomo proviene dall’aver coscienza. L’anima che è in loro può aspirare ad un livello di sviluppo ulteriore a quello animale, ecco perché la mucca è sacra, si sta preparando alla sua prima incarnazione umanoide, allora così capisco cosa sia il ciclo di “evoluzione/involuzione”, ed ecco perché ho detto in altre occasioni che l’essere umano è qualcosa probabilmente a cavallo tra il mondo animale e quello di certi esseri autorealizzati… in cosa consiste questa autorealizzazione? Nella costruzione di una coscienza superiore, vibrante, … gli elementi, la materia prima, lo spirito di opposizione, sono la Terra Nera, Kemi, la condizione dalla quale partiamo, per questo i 7 peccati capitali non possono essere vissuti come un codice morale, ma come indicazione per il personale sviluppo “esserico”. E per farlo la divinità (inteso come un alto principio della vita stessa) ha depositata nell’uomo un seme di preziosissima senape. Pistis Sofia è la realizzazione completa a questo livello di sviluppo, in questo gioco di proiezioni olografiche la conclusione dello schema è l’acquisizione di un altro valore coscienziale, che si ottiene vivendo con saggezza e comprendendo le ragioni del nostro ego, ecco perchè Neo quando compie questa trasformazione (morte e rinascita) dice: “Aveva ragione Smith! ..lei ha sempre ragione.. è inevitabile!”

Il concetto di “uccidere” (l’ego) deve essere superato, deve essere compreso il suo autentico significato, come deve essere superata l’idea secondo cui gli gnostici considerano la materia il “male”.

E’ questo quello che cercavano di insegnarci i saggi di tutti i tempi, altrimenti creo un nemico e non posso capire. Gesù diceva amate i vostri nemici, se non capisci il senso della parola “uccidere” starai creando un nemico e quando vedi nemici resti nel conflitto che è proprio ciò che ti tiene nel giogo; lo Spirito di Opposizione è la materia che deve essere sciolta per rigenerarsi: “Solve et coagula”. Morire psicologicamente significa “sciogliere” i vecchi schemi, sciogliere un vecchio modo di pensare, significa che abbiamo compreso e stiamo abbracciando una nuova visione. E’ come pensi che generi quel nugolo di emozioni, di reazioni del corpo, il suo compito lui lo sta facendo, lo sta assolvendo al meglio, gli istinti sono qualcosa di formidabile, ma è richiesto un grado di “responsabilità” per ottenerne una qualche utilità, diversamente imparerò a mie spese, non c’è crudeltà in questo, c’è grande sapienza. L’ego è la forma che sto dando alla mia vita, cambio il mio modo di pensare cambia la vita.

C’è un ultima cosa alla quale voglio porre rimedio. C’è un concetto diffuso in certi ambienti, e che per un certo tempo ho sostenuto anch’io secondo cui – “un single può arrivare a distruggere fino al 30% del suo ego da solo, ma senza una compagna é destinato a fermarsi a non procedere ulteriormente, e che l`unico modo che abbiamo per creare i corpi solari è la pratica del Maithuna, nessun altro tipo di pratica crea corpi”. Non solo credo che questo sia un approccio infantile e molto limitato di vedere la cosa, perché restringe il campo della questione, ma posta in questo modo genera frustrazione e sembrerebbe vanificare ogni “sforzo”, se non si incontra qualcuno con cui realizzare questa cosa.

Gli sforzi non sono mai vani, perché aprono la possibilità ad un individuo di sviluppare “coscienza”, con o senza qualcun altro, altrimenti siamo ancora a cercare in altri la compensazione; ecco perché non sarei così categorico. Bisogna capire che cos’è l’ego e cosa sia distruggerlo, per capire come questo giocare con le percentuale sia un passaggio, come ho già detto, “infantile”, che deve essere superato alla luce della vastità stessa dell’universo nel quale siamo. Noi non possiamo distruggere qualcosa che siamo, altrimenti non è una distruzione ma un suicidio. L’ego, come sto cercando di far capire qui, come concetto di per se non esiste, è un modo per studiare se stessi, non è un entità intelligente, la sua intelligenza è quella primordiale, l’ego è la summa dei nostri pensieri, delle emozioni, delle nostre false speranze, ecco perché non ha identità se non la nostra e si presenta come una moltitudine. E’ per comodità di studio che si parla di peccati, di aggregati o di molti “io”, non è qualcosa di materiale, ed è per questo che può essere sciolto il vincolo.

Fintanto che siamo identificati con questa immagine residua ed irreale di noi stessi, non possiamo fare molto con o senza l’alchimia sessuale. Il problema è quando massimizzi le idee, quando radicalizzi e non chiarisci.

Ho dovuto ricredermi su molte cose dei miei studi fatti negli ambienti Samaeliani; per vedere è necessario capire, ed anche di questa cosa va compreso a chi si rivolgeva il suo pensiero anni ’50: ad una massa di sud americani massacrati dal dogma del cattolicesimo. Ecco perchè ho dovuto andare a cercare le fonti e scoprire che praticamente nulla è stato realmente farina del suo sacco, pur comprendendo la necessità che ha avuto di dover semplificare ed essere sintetico. I meriti interni non li discuto, non l’ho mai incontrato, non posso sapere, ma quelli che gli sono succeduti mi hanno tremendamente “terrorizzato” in quanto ad ignoranza e fanatismo. Si sono giocati la tunica del maestro a dadi. Pur restando il merito di aver reso pubblico e fatto chiarezza su tutta la questione sessuale, non solo sulla sua utilità, ma sulla sua natura di controllo, si é purtroppo ugualmente ingenerato nelle persone che sono seguite questa mania a cercare una coppia a tutti i costi, questo perché non si può mettere vino nuovo in otri vecchie. Non puoi cercare di avere un rapporto con una persona solo perché così costruirai i corpi e potrai dissolvere il tuo ego.

L’ego è l’animale, lo spirito di opposizione che gli arconti mettono attorno all’anima per tenerla in questo mondo e per permetterle di fare esperienza qui, esso non può essere distrutto, può solo essere restituito a chi te lo ha dato.

Puoi cercare di disidentificarti e questo lo fai in coppia come da solo. Vincere il sesso è vincere l’ultima grande vera tentazione, la catena più potente e lo fai nella fucina, nella palestra più difficile che è il matrimonio stesso, non è solo una questione di come fai sesso, quella è la ricetta, e poi ci sono stelle e stelle, pianeti e pianeti, gradi e gradi. Una coppia si costruisce, non puoi forzarla, non puoi deciderla a tavolino, c’è un fuoco che deve sprigionarsi, e tutto arriva al momento giusto, ma se lo cerchi, se ti poni il problema, è ancora l’ego, è Smith che vuole i “potere”, per l'”anima”, l’essere, che è oltre il tempo, e che ha per questa ragione tutto il tempo di cui può disporre per compiere la sua opera, il problema non sussiste, noi non siamo chi e ciò che crediamo di “essere” quando entriamo in queste dinamiche egoiche.

Nel mondo della “coscienza” tutto è possibile sei tu che non ci credi … ancora.

Rocco Bruno

Fonte del Post: http://matrixunaparabolamoderna.blogspot.it/2012/05/lego-non-si-uccide-dellego-ci-si-sveste.html

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