Roy Eugene Davis: Lascia che sia Dio a “fare”.

Lasciare che sia Dio a “fare”.

Desideriamo vivere una vita onesta, in armonia con la volontà di Dio e le leggi della natura. Desideriamo anche sperimentare l’elevazione della nostra coscienza, che ci permetterà di rimuoverci dai comportamenti centrati nel piccolo sé e di aprirci alla Grazia.

Spesso, però, non sappiamo come allinearci alle forze cosmiche o come condividere gli scopi delle influenze dell’evoluzione. Ci troviamo spesso ad un bivio, dove siamo propensi a continuare sulla vecchia via, mentre, allo stesso tempo, desideriamo abbandonarci e vedere se l’Universo soddisferà realmente i nostri bisogni.

Questa continua sfida è dovuta al fatto che l’uomo che si risveglia, sviluppandosi dalla coscienza materiale limitata dei sensi, fino a raggiungere quella dell’anima e di Dio, è forzato dal processo della crescita, prima o poi, ad imparare nuovi modi di vedere il mondo e di relazionarsi ad esso.

Per fortuna, c’è una via più elevata per soddisfare i bisogni e raggiungere gli scopi, rispetto al lavorare dal livello del comportamento condizionato […].

La versione della Bibbia di Re Giorgio cita: “Cerca per primo il regno di Dio e la sua giustizia e ogni cosa ti sarà data”. Il “Regno di Dio” è il livello di comprensione cosciente dove sono presenti la conoscenza di Dio e dei fatti della vita. La “Giustizia di Dio” è il processo ordinato di sviluppo, pertanto, quando siamo sufficientemente consapevoli a livello spirituale e in armonia con “la via della giustizia”, tutto nella nostra vita fluisce senza sforzo, in divino ordine.

Ciò che causa questo flusso senza sforzo è la Grazia, ossia l’impulso creativo che si origina in Dio e che si estende a tutta la creazione, per contribuire al raggiungimento ordinato di tutti gli scopi, dei quali non sempre siamo consapevoli.

Poiché la Grazia non si può manipolare, ma solo accettare, la si definisce “un dono di Dio”. Non c’è bisogno di domandarci se siamo degni della Grazia oppure no (ossia se siamo meritevoli o meno a causa di atteggiamenti e comportamenti). Non dobbiamo neanche domandarci se Dio non ce la concederà, poiché Dio stesso questo non può non farlo.

La natura della Grazia è di fluire attraverso le vie aperte. Gli effetti della Grazia sono di guarigione, redenzione, purificazione e illuminazione. La Grazia contribuisce a crescita spirituale, prontezza mentale, benessere psicologico, funzionalità fisica, relazioni di supporto, sviluppo ordinato delle circostanze, sufficienza in tutto ciò di cui si ha bisogno e compimento finale del destino dell’anima.

La Grazia fa ciò che non possiamo fare da soli e apre porte che non si potrebbero aprire con mezzi ordinari.

Quando stiamo cercando, con sincerità, una comprensione più elevata, siamo desiderosi di crescita spirituale, abbiamo l’inclinazione ad aiutare il prossimo in maniera costruttiva e riceviamo assistenza in modo inaspettato, questa è la Grazia. Quando subiamo correzioni nella coscienza o nell”atteggiamento mentale e questo fa una reale differenza nelle nostre vite, questa è la Grazia.

Quando acquisiamo informazioni utili su come contribuire al nostro benessere e siamo motivati interiormente ad aiutare noi stessi, questa è la Grazia. Quando ci fidiamo abbastanza da estenderci agli altri e accettare l’amore e il supporto che possono darci, questa è la Grazia.

Quando ci assumiamo la responsabilità dei nostri comportamenti e focalizziamo le nostre energie sulle cose prioritarie, questa è la Grazia. Quando soddisfiamo i nostri bisogni grazie allo sforzo personale in modi inaspettati, questa è la Grazia.

Quando ci troviamo in punti importantissimi nella vita e si manifesta un’ispirazione che ci dà un’intuizione importante, questa è la Grazia. Quando dobbiamo affrontare una situazione impossibile e non sappiamo aiutare noi stessi, ma la situazione si risolve in modo armonioso, questa è la Grazia.

Se ognuno di noi rivede la sua storia personale, sarà in grado di riconoscere innumerevoli occasioni dove “qualcosa” lo ha aiutato nei momenti in cui non poteva aiutare se stesso, oppure ha ricevuto aiuto quando nemmeno sapeva di averne bisogno. Tutti questi sono episodi di Grazia.

Durante le occasioni di contemplazione isolata, quando si stanno esaminando interiormente gli stati più elevati della coscienza e le possibilità finali di scoperta, le intuizioni finali sono i risultati della Grazia, poiché non possiamo farle manifestare, ma solo prepararci per esse.

Le correnti dell’evoluzione (Grazia) fluiscono nell’Universo con uno scopo; trasformazione e crescita sono i risultati di questa insistenza influente. La via per essere più aperti al flusso della Grazia consiste nell’essere ricettivi ad essa.

Diventiamo ricettivi mettendo ordine nei nostri affari personali, chiarendo la mente dalle distrazioni, ottenendo un certo grado di maturità emotiva, contribuendo a benessere e raffinazione del corpo e facendo tutto il possibile affinché i nostri scopi siano in armonia con le tendenze dell’evoluzione.

Quando siamo in armonia con queste tendenze, siamo allineati alla via della giustizia. A quel punto riceviamo qualsiasi cosa di cui abbiamo bisogno e abbiamo successo in qualsiasi impresa ci sentiamo guidati a compiere. I risultati positivi non sono solo per noi, ma anche per coloro le cui vite sono toccate dalle nostre.

La Grazia benedice sempre.

Imparare ad essere aperti alla Grazia significa apprendere il modo in cui bisogna lasciar andare e lasciare che sia Dio ad esprimersi.

L’inclinazione innata di Dio, in relazione all’Universo, è di raggiungere degli scopi intenzionali, ossia di muoversi nella direzione del completamento e della crescita. Quando i nostri scopi sono allineati a quelli dell’evoluzione, siamo certi di sperimentare il loro sviluppo, insieme al raggiungimento degli scopi della vita.

Questa è la via sicura per sperimentare definitivamente pace interiore, crescita spirituale e il compimento del nostro destino. Il fato è relativo alla causazione. Le cause che mettiamo in moto grazie a desideri intenzionali coscienti o per inclinazioni inconsce, capricci e comportamenti, tendono a riprodursi automaticamente.

I desideri motivati dall’ego, nonché i bisogni di esperienze che sorgono a causa della confusione interiore, conducono a risultati superficiali e ci possono mantenere legati alla ruota della causazione per eoni. Se non cambiamo i nostri comportamenti o se la Grazia non interviene (come spesso fa e farà comunque, prima o poi), il nostro fato è di sperimentare gli effetti delle attuali cause interiori.

Molte persone, non ancora spiritualmente sveglie, hanno un controllo ragionevole delle loro vite e credono erroneamente di poter determinare il loro destino, ma possono, invece, rinforzare comportamenti che limitano lo sviluppo del potenziale della loro anima.

Questo non significa che non dobbiamo essere disciplinati, intenzionali o il più responsabili possibile per aiutare noi stessi. Dobbiamo esserlo, ma, nel mentre, dobbiamo essere anche aperti a crescita spirituale ulteriore e comprensione migliorata. Dobbiamo anche essere sempre vigili, notando i segni della Grazia di Dio che entra nelle nostre vite.

Quando l’ego diminuisce, aumenta la Grazia e si raggiungono con maggiore facilità gli scopi della vita.

Roy Eugene Davis

Tratto da: “All things possible” – CSA Press 1991 – Traduzione di Furio Sclano

Fonte: Furio Sclano – Letto su: https://www.meditare.net/wp/yoga/lasciare-che-sia-dio-a-fare-roy-eugene-davis/

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