Essere Consapevoli è un’Esperienza Non-Oggettiva.
R. S.: “Qualunque cosa noi crediamo e per quanto fortemente lo crediamo, dobbiamo ammettere di essere consapevoli di quella credenza.
Supponiamo che tu sia un convinto materialista, che crede che la coscienza scaturisca dalla materia; se ti chiedo: sei consapevole? Tu che cosa diresti? Anche se sei un materialista convinto, dovresti rispondere di sì. Sia che tu riconosca o meno questo fatto, per poter rispondere di sì a quella domanda, devi fare una “visita” all’esperienza di essere consapevole. A quel punto, la tua brillante mente materialista collassa nella sua stessa sorgente e ha un assaggio della sua propria stessa natura.
Quel fatto di esperienza è identico a quell’esperienza che sia tu, sia io abbiamo quando viene posta quella domanda. L’esperienza in se stessa è uguale, ma il materialista interpreterebbe quell’esperienza in maniera totalmente diversa. Dovrebbe elaborare tutta una serie di linee di ragionamento molto complicate, per poter giustificare un’esperienza che non ha mai avuto, che è lo scaturire della coscienza fuori dalla materia, ma l’esperienza è comunque la stessa.
Se poni la domanda: sei consapevole? a Ramana Maharshi, farebbe una pausa e risponderebbe di sì. Se lo chiedessi a Hitler, farebbe una pausa e risponderebbe di sì. Entrambi andrebbero a visitare la stessa identica esperienza e quella è l’esperienza di essere consapevoli dell’essere consapevoli, che brilla nella mente come “io” o “io sono”. E’ l’unica esperienza che tutti quanti hanno in comune. E’ l’unico “luogo” in cui l’umanità è unificata. […]
Dobbiamo incominciare con tutto quello che abbiamo in comune, che è l’esperienza di “io sono” o “io sono consapevole”. In realtà, questa è la comprensione contenuta in tutte le tradizioni spirituali e religiose, anche se su di essa si sono sovrapposti una serie di concetti mentali che, anzichè unire, dividono l’umanità”. […]
Non mi resta che augurarti una proficua visione del video, ovviamente se ti va.
Con affetto, Sid… Love*
