Il Riconoscimento di Ciò che Siamo Non è un Processo.
Interrogante: […] Sto camminando e ad un certo punto vedo un uomo che cammina verso di me… poi mi accorgo che sto guardando in uno specchio e riconosco che quell’uomo sono io: da quel momento l’esperienza cambia di significato, in un attimo.
Rupert Spita: Come fai a riconoscere l’uomo nello specchio? Come fai a riconoscere che non è un estraneo?
I.: Fa le mie stesse mosse, fa le stesse cose che faccio io.
R.S.: Questo è perchè tu già lo conosci, non è una persona nuova che tu incontri nello sppecchio.
I.: Esatto, la bellezza del riconoscere è che già tu lo sapevi.
R.S.: Riconoscere è conoscere di nuovo.
I.: Quindi è come si fosse tolto un velo di ignoranza.
R.S.: Esatto. Tutti hanno l’esperienza: “io sono consapevole”, tutti quanti qui hanno l’esperienza: “io sono consapevole”, sette miliardi di persone hanno quell’esperienza. L’errore che la maggior parte di quelle persone commette è che essi credono e sentono che “io” è il corpo-mente, quindi la maggior parte delle persone crede e sente che: “io, corpo-mente, sono consapevole”. Sovrapponiamo i limiti di un corpo-mente alla semplice esperienza dell’essere consapevoli. Tutti quanti hanno l’esperienza di essere consapevoli, non è un’esperienza nuova; la sua natura essenziale è stata semplicemente ricoperta da credenze e sensazioni.
I.: In realtà, vedere che l’esperienza è fatta della stessa cosa che ne fa esperienza fa scattare un ri-conoscimento. E’ la sensazione del ritornare a casa, senza essere mai andati via.
R.S.: Sì. […] E’ un processo graduale, nel tempo, solo dal punto di vista illusorio del sé finito. Dal punto di vista della coscienza, non c’è nessun processo, nessuno ha mai lasciato casa. […]
Ti lascio ora alla visione di questo interessante video, ovviamente se lo vorrai.
Con affetto, Sid… Love*
Per vedere il video intero clicca il Link >>> http://non-duality.rupertspira.com/watch/sinking-attention-in-the-heart-of-pure-awarenesss
