Salvatore Brizzi: Evadere dal carcere. Reincarnazione e karma.

Evadere dal carcere in 10 passi – 9: Reincarnazione e karma.

Se in un uomo vi è qualcosa capace di resistere alle influenze esteriori, allora, proprio questo qualcosa potrà resistere anche alla morte del corpo fisico.

Ora riflettete: che cosa potrà resistere alla morte del corpo fisico in un uomo che sviene o dimentica tutto quando si taglia il dito mignolo? […]

In certi casi di completa cristallizzazione, dopo la morte si può produrre ciò che la gente chiama “reincarnazione”; in altri casi ciò che chiamiamo una semplice “esistenza nell’aldilà”. Georges I. Gurdjieff

Premetto che non farò riferimento a ciò che ho letto su libri che hanno scritto altri – né moderni, né appartenenti alla cosiddetta tradizione – in quanto determinate nozioni ho potuto apprenderle attraverso l’esperienza diretta di progressiva identificazione con la mia anima.

A chi si stupisce voglio ricordare che tutti ci siamo reincarnati più e più volte e ancora lo faremo, per cui sapere cosa accade “dall’altra parte” è solo una questione di memoria più o meno salda che permane tra una vita e quella successiva. Tale memoria dipende dalla cristallizzazione (= fabbricazione alchemica) del «corpo di gloria», anche detto «corpo causale», ossia il corpo dell’anima.

È importante conoscere determinate verità, ai fini dell’evasione dalla psico-prigione? Sì, perché il nostro psico-penitenziario è costruito su tre livelli: fisico, emotivo e mentale.

Dopo l’abbandono del corpo fisico ci muoviamo con il nostro corpo astrale – anziché con quello fisico – il quale agisce sul nuovo livello della prigione, quello astrale (il campo emotivo del pianeta), che è pur sempre un livello all’interno della prigione.

Se non si è cristallizzata un’anima è inutile sperare in una liberazione istantanea dopo la morte; infatti, la maggior parte delle persone resta intrappolata a lungo, proprio nel piano astrale. I livelli più bassi dell’astrale sono quelli conosciuti in ambito religioso con il nome di Inferno, mentre quelli più elevati rappresentano il Purgatorio. Il Paradiso è un piano ancora più elevato, cui si accede dopo aver progressivamente eliminato le pesantezze del piano astrale.

Possono nascere dubbi sulla reincarnazione solo in chi ancora non ha cristallizzato un «corpo causale» e, quindi, non si è identificato con la sua anima. Il “sentirsi anima” consente infatti di percepirsi in quanto esseri immortali che attraversano differenti incarnazioni lungo migliaia di anni.

La questione della reincarnazione non ha nulla da spartire con dimostrazioni logiche o scientifiche o con la trasmissione di insegnamenti tradizionali; consiste invece in una semplice verità che, a un certo punto, si manifesta come evidente e indubitabile in chi ha lavorato su di sé abbastanza a lungo.

Di norma, le persone credono che sia la loro mente a reincarnarsi, invece è l’anima, l’essenza, a reincarnarsi in apparati psicofisici sempre differenti.

È assurdo affermare che io, signor Mario Rossi, mi reincarnerò. Io morirò per certo, ma al mio interno è presente un’essenza che in futuro si costruirà un’altra personalità, la quale però non avrà alcun rapporto con ciò che io sono adesso. In verità, quindi, io non mi reincarno e chi afferma che la reincarnazione non esiste, in un certo senso ha ragione.

Solo nella misura in cui mi identifico con la mia anima posso affermare di essere proprio io a passare da un corpo a quello successivo. Le singole personalità vivono però dentro compartimenti stagni e non hanno alcun collegamento diretto fra loro.

Nella misura in cui l’anima si è già, almeno in parte, cristallizzata – all’inizio non in maniera volontaria, ma semplicemente come effetto delle situazioni che è costretta a superare di vita in vita – allora gli effetti di quanto ha vissuto all’interno di un’incarnazione si trasferiscono a quella successiva.

Questo significa che “qualcosa” di immortale ha cominciato a fabbricarsi, anche se in maniera quasi involontaria, per effetto delle sofferenze naturali. Per cui, un uomo di media evoluzione può star certo che a ogni incarnazione riprende il lavoro esattamente da dove lo aveva interrotto al termine della vita precedente.

Un uomo più evoluto decide invece di lavorare su di sé volontariamente, al fine di cristallizzare in maniera definitiva il suo «corpo causale» e chiudere ogni sospeso karmico derivante dalle azioni delle vite precedenti. Non si affida, cioè, all’evoluzione naturale, ma decide di accelerare i tempi.

Come si lavora in tal senso?

Gesù dice in maniera chiara: «In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte». Gv 8,51

In teoria non è nulla di complicato, perché non concerne l’applicazione di alcuna tecnica occulta; infatti è sufficiente… perdonare. Il perdono rivolto a qualcuno che ci sta facendo qualcosa di male fa sì che venga bruciato il karma che ci tiene legati a quella persona o quel luogo. Il perdono è il balsamo che guarisce e che libera dalle catene del karma.

Nella pratica, come avrete intuito, non è così semplice come nella teoria.

Perdonare è faticoso, in alcune occasioni quasi impossibile. Il punto è che l’attrito interno che si crea nell’atto del perdono, letteralmente, fabbrica il «corpo causale». Questo ci consente di liberarci sia sul piano fisico che su quello astrale una volta passati “dall’altra parte”, al termine dell’incarnazione.

Il perdono non è un atto morale, bensì un atto alchemico che ci libera definitivamente delle sbarre della psico-prigione.

Afferma San Paolo nella seconda lettera ai Corinzi: «Se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove» (2Cor 5, 17)

La parte mortale di noi vuole reagire, colpire, vendicarsi… mentre la parte immortale non si sente nemmeno offesa. La nostra coscienza sta nel mezzo: talvolta pende da una parte, talvolta dall’altra. In ogni caso, ogni minuto che riusciamo a frapporre fra l’offesa e la nostra reazione è un mattoncino che va a costruire il palazzo dell’anima.

Salvatore Brizzi

Fonte: http://www.salvatorebrizzi.com/2018/03/evadere-dal-carcere-in-10-passi-9.html

WooshDe7Torna Su