Sempre meno io.
Man mano che la meditazione prosegue e diviene più profonda, accade un graduale dissolvimento dell’Io.
Le prime folgoranti esperienze di illuminazione – dove la persona scopre l’illusorietà e la limitatezza del suo piccolo io – lasciano il posto ad un lavoro più maturo, sempre meno appariscente, ma più serio, dove l’io gradualmente si dissolve in un nulla, un vuoto totale che è la propria vera natura.
Questo fa paura. L’io teme e resiste alla propria fine. Per questo molti si fermano prima, alle esperienze folgoranti, mentre pochi hanno la maturità e il coraggio di andare avanti ed iniziare questo processo profondo di purificazione e di dissolvimento.
La paura più profonda è quella di non esserci più, di morire, di vedere crollare il proprio mondo. Questo vuoto atterrisce e spaventa oltre misura l’Io, che ha nella sua sopravvivenza e continuazione lo scopo fondamentale e il centro di tutta la sua apparente esistenza.
I percorsi spirituali veri sono sempre stati osteggiati nel corso della storia e oggi più che mai, perchè viviamo in un mondo che fa dell’Io e della sua esaltazione il punto centrale. Ma è qui che si gioca veramente la maturità di una persona – nella sua capacità di lasciare andare questo io, invece che elevarlo oltre misura.
Questo graduale dissolvimento è, in realtà, un progressivo ritrovarsi nella totalità assoluta dove l’io e la personalità – i vestiti che indossa – non trovano posto, dove tutto appare nella sua reale natura infinita ed illimitata e dove noi troviamo finalmente pace e silenzio.
Giacomo Bo
Fonte del Post: http://www.ricerchedivita.blogspot.it/2015/12/sempre-meno-io.html