Sulla creazione della realtà.

Sulla creazione della realtà.

Domanda: Come si fa a creare la propria realtà?

Risposta: “Questo non è qualcosa che tu possa non fare, la stai sempre creando, momento per momento, perciò non c’è un ‘come fare’.”

Non serve una tecnica precisa.

“Le tecniche sono solo simulacri. Ti servono solo a darti l’autorizzazione a procedere, ma non ne avresti bisogno. Sei sempre tu che ti autorizzi. Basterebbe invece capire chi veramente sei e questo può essere difficile. “

“Quello che siete non sono queste piccole inezie delle quali tu ci chiedi sempre. Sarebbe bello che ci chiedessi di più, perchè sei molto più di questo, tuttavia ti è così difficile uscirne, è un sacrificio troppo grande per te e per molti come te.”

D.: Come sarebbe?

R.: “Le piccole cose che credi di essere ti identificano, ti danno un sistema di riferimento. Identificano e danno sicurezza a te, come ad altri, ma queste quattro piccole cose vi limitano, vi sbarrano la strada, vi chiudono occhi e orecchie e non le volete lasciare andare perchè, altrimenti, vi sentireste così tremendamente soli.

Sai che si paga un prezzo per essere liberi? Il prezzo è che avere molto potere, molta magia, inizialmente, ti farà sentire molto solo. E questo è il solo motivo per il quale infinitamente pochi riescono ad arrivare alla vera magia.”

“Voi siete convinti che esista la legge dell’attrazione, come voi la chiamate, solo perchè ancora non avete capito che il vostro voi-più-grande è tutto ciò-che-è, quindi è anche le cose\eventi di cui avete bisogno.

Allora, se voi siete tutto, che bisogno ci sarebbe di attrarre qualcosa a voi? Lo siete già. Ma non ci credete e fate finta di non saperlo, allora inventate storie… la legge d’attrazione è una di queste storie, ma è solo una storia e niente più. Un’altra versione della storia è quella che parla di una corrente al cui flusso voi dovreste abbandonarvi e questa corrente sembrerebbe preesistere a voi… ma chi ha creato la corrente? “

D.: Non lo so…

R.: “Voi, ovviamente”.

D.: La creiamo con la mente?

R.: “La create con la vita. La vostra vita è l’espressione di quello che scegliete di vivere, a seconda di come vivete e vibrate, tendete a far capitare una cosa o l’altra e a creare la concatenazione di eventi che sembra portarvici.”

D.: Non ho capito… in che senso?

R.: “Capiamoci bene, noi non stiamo parlando dei “fatti” o delle “azioni”, di cui non ci interessa molto. Noi, di qua, vi vediamo vibrazionalmente e vediamo quello che vi fa bene o vi fa male. Noi, di qua, vediamo cosa fate e come lo fate, come un cambiamento di vibrazione. Quello che fate è dare una forma al mondo che vi circonda, a seconda di come vi sentite e di quello che mettete nel proiettore.

Perchè è proprio come se proiettaste un film. Lo fate di continuo e molto rapidamente, perciò poi ve ne dimenticate. Dato che siete in realtà grandi come il tutto, nel momento in cui una emozione viene lasciata passare o un pensiero viene pensato, questi sono presenti in tutto l’infinito campo (che voi siete) e perciò possono smuovere interi universi per realizzare ciò su cui siete sintonizzati. Questo è un modo di intendere la questione”.

D.: Quindi è come dire che se immagino che qualcosa ci sia già nella mia vita questa prima o poi arriverà?

R.: “Questa è solo una piccola parte di tutta la materia di cui discutiamo, poi ci sarebbe tutta la parte relativa alla domanda «di chi è questo desiderio?» e poi anche quella parte in cui voi date troppa importanza alle cose che desiderate”.

D.: Mi spiegate questi due punti per favore?

R.: “Molti desideri che credete di avere non sono nemmeno vostri. Alcuni sono ispirati da tutto fuorchè da voi: genitori, figli, antenati e altri abitanti dell’astrale con cui avete risonanza. Alcuni desideri si hanno dalla società, dal senso comune e da ciò che è accettato e condiviso da tutti. Per questo poi ci mettono una infinità di tempo per essere prodotti nella realtà e lo sono con grande sforzo, perchè non è roba vostra, ma di altri, che voi avete accettato come l’autorità”.

“Invece, la troppa importanza che date a un desiderio, quando questo ha il potere di rendervi felici o tristi, è il maggior impedimento alla sua realizzazione.

L’importanza che date a un desiderio diventa eccessiva quando non potete fare a meno di quel desiderio e, stranamente, quando riuscite a fare a meno della sua importanza allora proprio quel desiderio lo avete realizzato in poco tempo e con poco sforzo… come accade questo?

La cosa può accadere nello stesso modo in cui vi ‘accade’ di voler prendere un bicchiere d’acqua. Prendere il bicchiere non richiede focalizzazione, meditazione, pensiero positivo o visualizzazione creativa, richiede solo la limpida intenzione di “fare” e tutto il vostro complicatissimo intrico di nervi e muscoli si organizza per farvi bere. Allo stesso modo quando volete in modo naturale, senza dubbi, incertezze e senza paura di non ottenere, è esattamente come allungare una mano per prendere il bicchiere.”

“Voi dovreste immaginare di più, desiderare e volere di più ed essere sempre disposti ad ampliare il vostro immaginare, che è stanco e spento e limitato da ciò che credete di dover desiderare; potenzialmente non avreste limiti, se non quelli che avete accettato come veri e che potete superare solo essendone consapevoli”.

Tratto da una conversazione con i miei Maestri.

Andrea Panatta

Fonte: http://quantum73.blogspot.it/2010/01/sulla-creazione-della-realta.html

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