Vadim Zeland: Siamo macchine, oppure creatori?

Siamo macchine oppure creatori? Far lavorare il potenziale quantistico.

Amico/a del Nuovo Mondo, ciao.

Con questo post voglio meglio spiegare quali siano i nostri limiti mentali, emotivi, fisici e, in generale, della personalità.

Partiamo dal funzionamento del nostro cervello. Immagina che, sin da piccoli, in base agli input dell’ambiente, dell’educazione e alle esperienze emotive, il cervello crea dei reticoli di collegamenti neurali. Questi collegamenti, ripetuti, divengono degli strati consolidati di connessioni che implicano comportamenti praticamente automatici. Questo significa che basta una certa sollecitazione per attivare grappoli di collegamenti, che attivano a loro volta delle sostanze ormonali, che ci fanno sentire in un certo modo.

Fatta questa premessa, potrebbe sembrare un discorso avvilente: siamo condannati quindi a subire le nostre stratificazioni comportamentali?

Poniamo conto che tu cominci a studiare un libro veramente affascinante, sorprendente e che ti insegni qualcosa di assolutamente originale. A quel punto, il cervello andrà alla ricerca di nuove connessioni, svilupperà contenuti emotivi differenti e sentimenti originali. Il cervello lavorerà su nuove ipotesi della realtà.

Questo movimento plastico del cervello potrà durare per qualche giorno o qualcosa di più. Dal momento in cui non abbiamo stabilizzato i nuovi apprendimenti anche attraverso l’esperienze, essi si dissolveranno e torneremo velocemente ai vecchi schemi appresi.

Siamo di fronte ad un bivio: Essere macchine, oppure naturali creatori.

La neuroplasticità del nostro cervello sembra indicare un potenziale di creatori naturali. Dipende da noi intercettare e sviluppare questo potenziale. Possiamo condannarci a vivere una vita ripetitiva, scontata e anonima, oppure far lavorare questa macchina quantistica perfetta come dovrebbe.

Come possiamo allora attivare questo processo innovativo e il potenziale quantistico?

Uno dei maggiori ostacoli che incontriamo nella creazione di questo nuovo mondo interiore è l’incantesimo della realtà esterna.

Quello che avviene è il cosiddetto “Effetto retroazione”, ossia guardiamo la realtà esterna incantandoci e fossilizzandoci (continuando a creare sempre la medesima realtà). Siamo stati allevati in un certo mondo, conoscendo certe regole comportamentali e introiettando una visione interiore rigida. Questa è la nostra versione del mondo.

L’Universo, attraverso la coscienza, prova a proporci ipotesi più variegate e sofisticate e noi quale messaggio mandiamo? No grazie, sto bene con la mia piccola, sterile versione della realtà.

Per uscire fuori da questa galera senza sbarre:

  • Prova a porti delle domande scomode, capitali, innovative.
  • Dai delle risposte anomale, guidato dal flusso dell’intuizione, anche se puoi sembrare folle.
  • Esprimi una forte intenzione e mantienila fermamente.
  • Amplia i tuoi orizzonti mentali attraverso lo studio e l’apprendimento.
  • Entra in uno stato creativo della coscienza e sentiti ispirato/a.

Il sistema vita ci porta troppe volte verso uno stato interiore di rassegnazione, di pigrizia mentale e di fatalismo. Questo stato interiore è la tomba della creatività quantica.

In alcuni casi creiamo delle suggestioni mentali: desidererei, vorrei che accadesse questo, mi piacerebbe. A queste suggestioni, quasi mai segue un collasso del potenziale di realtà. Come esse nascono, così muoiono. Sono fotogrammi velocissimi, che si propongono come vaghe ipotesi non supportate dall’intenzione.

Per poter entrare in un fertile stato creativo della coscienza occorre partire da dentro (introversus) e non da fuori. Ossia, invertire la nostra prospettiva ordinaria.

Distogli quindi la tua attenzione nei confronti del film già accaduto ed entra nella cabina di regia. Prima che il film venga proiettato, ci sono infinite possibilità. Scegli una possibile variante e non lasciarla andare. Traccia un solco che divenga una nuova connessione neurale. Traccia un solco nella memoria, anche attraverso le emozioni superiori. Cuore e cervello viaggeranno insieme e diverranno inarrestabili.

Attenzione: è in azione una cospirazione interiore per creare nuovi strati di realtà!

Non farti abbindolare dalla macchina biologica abitudinaria. Non farti attrarre dal passato, non fantasticare sul futuro. Lancia l’intenzione come un raggio laser, quindi con coerenza. Questo nuovo fascio di energia si proietterà nella matrice quantistica gestita dalla coscienza e saprà scegliere. La realtà si modellerà di conseguenza, in maniera plastica.

Con particolare scrupolo, occorre verificare i desideri e gli atti in grado di cambiare radicalmente il vostro destino. Se il desiderio suscita disagio e c’è la possibilità di rinunciare a esso, rinunciateci. Esso non viene dall’anima ma dalla ragione.

I desideri della ragione sono sempre dettati dai pendoli. La stessa cosa si può dire degli atti. Se si ignora il disagio interiore, nella maggior parte dei casi non succederà nulla di terribile, ma potrebbe darsi che vi toccherà pentirvene amaramente.

Per questa ragione è meglio, nella misura del possibile, rinunciare ai desideri e alle azioni che suscitano disagio, dubbio, timore e senso di colpa. Tale rinuncia vi faciliterà sicuramente la vita e vi risparmierà una massa di problemi.

Vadim Zeland

Questo innovativo stato interiore di “creatività quantica” crea gioia incondizionata, stupore, gratitudine, senso di pienezza. Non genera rimpianti, rimorsi, sensi di colpa e inquietudine. Si esce dalla zona Ego e si entra in quella Sé Superiore.

Ci vediamo presto.

Luigi Miano

Fonte: https://www.unnuovomondo.net/siamo-macchine-oppure-creatori/