Vimala Thakar: La freschezza e l’innocenza.

La freschezza è il contenuto dell’innocenza.

“La meditazione è uno stato dell’essere totale. Il corpo è totalmente rilassato. In questo rilassamento completo si libera una nuova energia. […]

Chi vive continuamente in questo totale rilassamento, possiede tale infinita energia creativa, che lo mantiene eternamente fresco e spontaneo. La freschezza è il contenuto dell’innocenza. Totale rilassamento e totale rigenerazione vanno sempre insieme. […]

Sembra che nello stato di meditazione l’intelligenza usi il corpo e la mente senza alcuna tensione, conflitto o contraddizione; in genere i pensieri e le emozioni nascono da alcuni moventi e sfociano in tensione neurologica o pressione chimica. Il pensiero è attaccato alla coscienza dell’io. È incatenato al noto, al passato e a tutto il condizionamento che costituisce la nostra coscienza. […]

Il movimento cerebrale che scaturisce dall’ego sfocia in tensioni nervose. Finché il movimento cerebrale è radicato in moventi, tensioni, ambizioni o sentimenti del genere, non può esserci rilassamento. Senza rilassamento non può esserci spontaneità. […]

A differenza dei movimenti mentali, il movimento senza tensioni non vi esaurisce. […] Quando si cresce in questa nuova dimensione della vita, diventa possibile muoversi attraverso una quantità di relazioni diverse, senza lasciarsi dietro alcuna cicatrice di memoria. Si cresce in un modo di vivere interamente nuovo. Si usa il corpo in modo diverso, si usa la mente in un modo qualitativamente diverso. Persino l’uso della parola passa attraverso un cambiamento radicale.

Tali cambiamenti non sono prodotti da uno sforzo cosciente: hanno luogo con naturalezza, facilità e grazia. La trasformazione è un evento che ha luogo spontaneamente. Non si può mai produrre intenzionalmente. Non appena prendete la determinazione di produrre una trasformazione, diventate vittima delle tensioni cerebrali. […]

La purezza non si può trapiantare artificialmente. Deve crescere dentro di me. […]

Gran parte di noi è vittima dell’irrequietezza verbale. Siamo schiavi di una verbalizzazione […] non accurata […]. Pochissimi di noi si rendono conto che esiste una relazione intima fra la libertà della parola e lo stato di meditazione. […]

Non sarà necessario imporre alla mente una quiete forzata. Ogni limitazione costituisce una forma di violenza. Ogni regolamento è una forma di sottile violenza contro se stessi. […]

Come educare la mente in modo che non ci sia bisogno di forzarla a fare o non fare qualcosa? […] È necessario imparare come si osserva. Osservare significa guardare una cosa da un punto di vista non soggettivo; osservarla senza valutare né giudicare. […]

Il processo di gradire o sgradire, di comparare e giudicare, complica le percezioni. […]

Come educare la mente a osservare? Un sistema è quello di guardare i movimenti mentali; guardarli in una quiete sostenuta, continua. […] All’inizio, lo stato di osservazione durerà soltanto un secondo o due, dopodiché si ricadrà immediatamente nell’abitudine di chi fa, esperisce, interpreta e così via. […]

Bisogna essere consapevoli dello stato di disattenzione”

Tratto da: “Il mistero del silenzio”, di Vimala Thakar

Fonte: http://www.lameditazionecomevia.it/vimala2.htm

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