Wayne Dyer: Credere per vedere.

Terra x Blog + Nero 2015

Credere per vedere.

Nella vita si vede essenzialmente ciò in cui si crede: se per esempio si crede nella «scarsità», essa diventa il centro di ogni pensiero, e non si conoscerà mai altro. Se invece si crede fermamente nella felicità e nell’abbondanza, queste caratteristiche non tarderanno a diventare il centro della nostra esistenza.

«Dentro tutti noi esiste il ponte che ci unisce alla parte invisibile di noi stessi. La vita è qualcosa di più del mero esistere quotidiano nella forma, per poi sparire nell’abisso del nulla eterno. I pensieri sono la nostra parte magica, ci possono portare in luoghi senza confini e limiti. In questo mondo del pensiero, senza dimensione, tutto è possibile.» Wayne W. Dyer

Sei già intero, completo. Non avrai tutto, sei già tutto. Considera con attenzione questo pensiero. Se non stai godendo la vita ora, con quello che hai accumulato, nel tuo attuale stato di salute, con il lavoro e la relazione amorosa che hai al presente, non potrai neppure apprezzare e godere condizioni di vita nuove o differenti.

La nostra capacità di godere la vita dipende dal modo in cui scegliamo di elaborarla, più che da fattori esterni. Non vi è nulla al di fuori di noi che abbia il potere di darci felicità o soddisfazione. Ciò che determina la qualità della vita è la scelta di sentirsi realizzati o meno, scelta che si fonda su ciò che pensiamo, su come vediamo noi stessi e il nostro posto nell’universo.

Di conseguenza se sei una persona che ha bisogno di aver sempre qualcosa in più per sentirsi completa, continuerai a sentirti incompleto anche quando avrai ottenuto di più.

Pensare in accordo con il principio dell’abbondanza significa credere a un dialogo interiore di questo tenore:

“Mi piace essere la persona che sono e ciò che ho ottenuto nella vita fino a ora. Non ho bisogno d’altro, neppure di un piccolo cambiamento, per essere felice o completo. So nel mio cuore che non riuscirò ad avere tutto, ma che sono già tutto. L’universo non ha fine, io sono l’universo e perciò non ho confini”.

Formulando le tue personali affermazioni e credendovi dimostri di essere pronto a sintonizzarti sull’abbondanza. Si racconta la storia di un uomo che va da un santone per chiedergli quali sono le cose essenziali di cui ha bisogno per ottenere perfetta felicità e successo, per il resto della vita. Il guru risponde “Niente”, suggerendo implicitamente che ha già tutto ciò di cui ha bisogno. La felicità e il successo sono dinamiche interiori che trasferiamo nelle attività della vita, più che qualcosa che otteniamo dall’esterno.

Quando agiamo sulla base del principio della scarsità, generalmente pensiamo: “Se soltanto avessi quest’altra cosa, allora mi assicurerei finalmente felicità e successo”. Un esame più approfondito di questo ragionamento ci mostra che in realtà stiamo dicendo: “Ora non sono completo. In qualche modo manco di qualcosa di cui ho bisogno. Quando la otterrò, allora sarò completo”. Se è questo ciò che credi, allora stiamo parlando di una persona incompleta, handicappata.

Una simile mentalità presuppone che non siamo ancora esseri umani completi, felici, pieni d’amore, totali, che non abbiamo già in abbondanza dentro di noi ciò che ci sembra mancare. Perciò operiamo sulla base di pensieri di carenza, di bisogno, e finiamo per rimanere intrappolati nell’idea che “devo avere di più prima di poter essere felice”.

È invece proprio questo modo di pensare a impedirci di vivere in sintonia con l’abbondanza che regna ovunque. Sei già tutto. Possiedi già tutto quello di cui hai bisogno per la felicità, il successo, la realizzazione e i nobili ideali umanitari che molti di noi coltivano.

Se i bisogni essenziali sono soddisfatti, e abbiamo cibo, acqua e aria, allora abbiamo dentro di noi la possibilità di essere estaticamente felici. Come ha detto Gandhi: “Dio va dagli affamati sotto forma di cibo”.

Possiamo apprezzare e celebrare il meraviglioso miracolo che siamo. Possiamo affrontare e elaborare tutto ciò che ci succede senza giudicare. Viviamo in un mondo di abbondanza, infinito, e il modo in cui lo pensiamo dipende interamente da noi, è una scelta. Persino in prigione conserviamo il nostro spazio di libertà, perché siamo liberi di pensare. Nessuno può portarci via questa libertà. Mai!

Una volta che ce ne rendiamo conto, possiamo metterci in rapporto con l’abbondanza, facendola diventare la parola chiave della nostra esistenza. Sì, davvero, sei già tutto. Tutto ciò che è necessario per avere abbondanza nella vita, tu lo sei già. Sintonizza l’antenna, e cerca di trarne finalmente vantaggio nella tua vita.

Tratto dal libro “Credere per Vedere” di Wayne Dyer.

Essere gli artefici del nostro destino è l’obiettivo che il sostenitore del pensiero positivo Wayne W. Dyer ci aiuta a raggiungere in questo fortunato manuale di auto-aiuto.

L’insegnamento buddista secondo cui ogni individuo è parte integrante del mondo che lo circonda, diventa in questo audiolibro il nucleo di una diversa forma di psicoterapia, capace di renderci soggetti attivi nella catena di cause ed effetti che regolano l’universo:

«Se credete nella felicità e nell’abbondanza, se non pensate che a questo, ne parlate con tutti e agite di conseguenza, è assolutamente certo che vedrete ciò in cui credete.» Allora, non è giunto il momento di trasformare noi stessi?

Una guida straordinaria che insegna come riscoprire il potere creativo della mente per realizzare i propri desideri, trasformare gli ostacoli in opportunità di crescita, sviluppare l’autoconsapevolezza e l’autostima e scegliere ogni giorno di vivere in modo positivo.

“Nella vostra vita vedete essenzialmente ciò in cui credete. Se, per esempio, credete fermamente nella scarsità, ci pensate regolarmente e ne fate il fulcro delle vostre conversazioni, sono certo che ne vedrete moltissima. D’altro canto, se credete nella felicità e nell’abbondanza, se non pensate che a questo, ne parlate con tutti e agite di conseguenza, è assolutamente certo che vedrete ciò in cui credete.”  Wayne Dyer

Fonte del Post: http://divinetools-raja.blogspot.it/2014/12/credere-per-vedere.html

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