Un dialogo tra Maestro e discepolo …

Un dialogo quantico tra un Maestro e un discepolo sul significato e scopo della esistenza.

Maestro = A
Allievo = B

B: L’universo, o ciò a cui ci si riferisce come “spazio”, sembra essere una sorta di vuoto etereo, popolato qui e là da stelle, pianeti, meteore occasionali, comete e simili.

A: L’universo sembra un luogo misterioso e vasto, ma quando consideri che è contenuto dentro una goccia di rugiada o una cellula umana… diventa qualcosa di meno che distante. Infatti è molto vicino. Mi riferisco, ovviamente, alla condensazione microcosmica del macrocosmo.

Cosa è lo “spazio”? Non è cio’ che sembra. La parola non descrive la realtà. Sembra vuoto perché, per analizzare, usi i tuoi 5 sensi. Non c’è “spazio”: l’area a cui ci si riferisce è piena di energia. E’ un campo di energia. Ma non riconosci cio’ che non puoi esperire con i 5 sensi.

B: Che altri sensi abbiamo, oltre a quelli che riconoscono la realtà attraverso il tatto, la vista, l’olfatto e l’udito?

A: Abbiamo la nostra percezione ed intuizione, che sono ricettori che raccolgono i messaggi vibrazionali, dato che materia ed energia sono assolutamente interconnesse. Quando ti connetti con la fonte di tutto cio’, ti rendi conto di essere una parte di questo, non ne sei distante. Non puoi osservarlo o farne l’esperienza senza alcuna emozione – da distanza – perché tu stesso sei parte della composizione.

B: Ma l’osservazione razionale forma la base di tutta la scienza, ci permette di capire la natura e la struttura delle cose, incluso l’universo. Vogliamo capire come e cosa è la vita.

A: Una tale curiosità è una condizione totalmente accettabile nella umanità, ma giunge alle risposte sbagliate, fintanto che l’uomo non si sentirà parte di cio’ che osserva. Ma non solo questo, fintanto che non riconoscerà di avere influenza su cio’ su cui si concentra. Sia intenzionalmente che non.

B: Come si giunge a tutto cio?

A: Non si puo’ dire “come” si raggiunge, se la persona non è disposta ad arrivarci dalla dimensione e percezione opposte a quelle a cui è abituata nella sua quotidianità

B: Come??

A: Cio’ di cui facciamo esperienza nelle nostre tipiche vite quotidiane, è ciò’ che opera, quasi esclusivamente, all’interno del regno dei 5 sensi. Prendiamo ad esempio la vista: la luce visibile – ovvero ciò’ che vediamo – costituisce meno dello 0,5% di ciò’ che veramente c’è là fuori, nell’universo, oppure “dentro qui” , ovvero nel nostro microcosmico universo interno.

Quindi non possiamo comprendere, all’interno della disciplina scientifica che appartiene alla scuola di pensiero newtoniana, come e cosa è la vita, se ci affidiamo solo ai nostri 5 sensi per trarre le nostre conclusioni. C’è in tutto ciò una dimensione mancante.

B: Cosa ci trattiene dall’essere in grado di fare esperienza di questa dimensione mancante?

A: quasi tutto ciò che forma l’esperienza di ciò che chiamiamo vita qui sulla terra. Operiamo all’interno di un contesto tridimensionale, che è diventato cosi istituzionalizzato da crederlo come somma totale di tutto ciò che è. Mentre, in realtà, costituisce qualcosa di piuttosto alieno e separato dal vero stato dell’esistenza: quello di cui facciamo esperienza nella quarta dimensione ed oltre.

B: Dimmi di piu’ sulla quarta dimensione ed oltre.

A: Sai già qualcosa di questo. Quando ti addormenti e sogni, entri in questa dimensione a livello subconscio. Quando hai un barlume di qualcosa e scopri che quel qualcosa finisce con l’essere vero…. stai toccando la quarta dimensione. Il problema è che per la piu’ parte del tempo, congedi queste esperienze come fossero qualcosa di irrilevante per i compiti ed i bisogni a cui ti rivolgi. Questi compiti sono la dieta quotidiana di un mondo allineato materialmente. Quello è lo schema che costituisce il punto centrale di attenzione della vita sulla terra in questo momento. Ciò che ampiamente opera all’interno dello “status quo”

B: Voglio comprendere cosa sia l’altra dimensione e come potervi accedere maggiormente. Di tanto in tanto ho questi barlumi, ma non mi sono mai fatto domande da dove vengano.

A: Ok. Intellettualmente puoi già avvicinarti alle dimensioni piu’ alte. Prendiamo per esempio la sedia su cui sei seduto: sembra dura, non è così? Ma in realtà quando vista/esperita da uno stato dimensionale superiore, non lo è. E’ semplicemente una massa di atomi rotanti, che si uniscono in modo tale da provocare un senso di forma che noi chiamiamo sedia. Se comprendiamo correttamente dalla scienza cosa sono gli atomi, non li descriveremmo come “duri”. Ma semplicemente come “energia”, energia mutevole.

Ora guardami o guarda te stesso. Anche noi, da una dimensione superiore, siamo una massa rotante di particelle di energia (che chiamiamo atomi). La sola differenza tra noi e la sedia, è che siamo permeati da attributi sensibili e senzienti che operano su una lunghezza d’onda vibrazionale, sintonizzata su una frequenza diversa (piu’ alta) di quella della sedia.

La quarta dimensione ed oltre, è in realtà la nostra vera dimora: da dove veniamo; in essa esistiamo come energia di spirito. Questo spirito fa esperienza della vita come un evento quantico. Tutto è interconnesso con tutto, sempre ed ovunque. Questo stato quantico è la nostra vera realtà e tutto il resto una falsità

B: Una falsità?

A: Si. Perchè nel nostro vero stato, siamo tutt’uno con tutta la creazione e quindi il Creatore. La Fonte Divina di tutto ciò che è. Mentre nei semplici 5 sensi, ovvero in uno stato tridimensionale della esistenza, non ci permettiamo accesso alle onde vibrazionali di una consapevolezza superiore, che costituisce il vero stato universale della realtà. Il 99,5% della esistenza a cui pensiamo come “oltre i regni della possibilità”.

B: Questa mancanza di connessione, è la causa dei nostri problemi, apparentemente eterni, qui sulla terra? Viviamo veramente dentro una scatola di fiammiferi cosi piccola e crediamo invece di avere una esperienza universale?

A: Essenzialmente… sì. Facciamo, per lo più, esperienza nelle nostre vite come fossimo completamente separati da ciò che è veramente la Vita. Tutto questo non è accaduto casualmente. E’ un disegno che è stato imposto sull’umanità da una forza la cui motivazione è aliena al volere del Creatore, ma che vampirizza energia dalla creazione. Tuttavia, dato che abbiamo in dono poteri che originano dal nostro Creatore, ma non siamo riusciti ad applicarli con grande successo, abbiamo una complicità nel problema. Possediamo tutto ciò che serve per far tornare la vita sulla terra nel suo vero stato di risonanza creativa, ma non siamo riusciti a farlo.

Invece, ci siamo fatti vincere da una forza aliena e dal falso programma che la accompagna, dal suo inganno. Quindi, risvegliandoci alla nostra vera realtà, dobbiamo usare i poteri creativi e immaginativi di cui ampiamente disponiamo, per licenziare l’impostore tridimensionale, quello che impone l’inganno tridimensionale, che noi abbiamo confuso con la realtà. Il compito della umanità è riscoprire e ristabilire la sua connessione con la fonte di tutta la vita.

B: Stiamo facendo dei progressi in quella direzione?

A: Si chiama “svegliarsi”, ossia uscire da uno stato improduttivo di inattività. Le energie universali, le cui origini sono le dimensioni superiori, si stanno fortemente manifestando sul pianeta in questo tempo. Il loro passo è veloce. Il tentativo di bloccarlo, di bloccare il risveglio, altrettanto veloce. Il risultato è che le persone vivono uno stato critico, in cui sentono confluire forze disparate, si sentono dilaniate, come stessero morendo.

L’uomo e la donna che emergeranno da questa tempesta saranno piu’ vicini al loro vero stato dell’essere. Molto più vicini. Comprenderanno di impersonificare entrambi gli aspetti di quel mix di energia disperata che si sta manifestando ora. Lo stato alieno e il vero stato.

Riconosceranno dentro di sè sia l’esistenza del creatore che del distruttore e che ognuno ha il potere del libero arbitrio per scegliere chi nutrire al meglio. Scopriranno di possedere superiori energie, energie intuitive, che, se propriamente direzionate, potranno evitare una ripetizione degli errori passati.

Si renderanno conto che la fonte dei loro poteri non dipende da loro stessi. Non appartiene loro, ma è un dono ereditato, un seme, le cui origini riposano nel Creatore. Quindi, anziché gonfiarsi di falso orgoglio, onoreranno la fonte da cui emanano i loro poteri divini.

In questo modo Dio e l’uomo si riuniranno, o meglio, riscopriranno la loro unità, il loro essere uno. E l’universo quantico, a braccia aperte, ridarà il benvenuto alle sue parti ora disconnesse ed alienate

In quel momento, la danza di tutte le danze di gioia si manifesterà ovunque e lo scopo della Vita sarà rivelato.

B: che sia benedetto quel giorno!

By Julian Rose – Traduzione di Cristina Bassi, per www.thelivingspirits.net

Fonte: https://www.thelivingspirits.net/un-dialogo-quantico-tra-un-maestro-e-un-discepolo-sul-significato-e-scopo-della-esistenza/

Fonte articolo originale: https://www.davidicke.com/article/473417/quantum-dialogue-meaning-purpose-existence

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