Eckhart Tolle: Concentrarsi Interiormente.

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Concentrarsi Interiormente.

Finché non resterete presenti (e abitare il vostro corpo ne è sempre un aspetto essenziale) continuerete ad essere gestiti dalla vostra mente. Il copione nella testa che avete imparato tanto tempo fa, il condizionamento della vostra mente, detterà il vostro pensiero e il vostro comportamento. Potete liberarvene per brevi intervalli, ma raramente per lungo tempo. Questo vale specialmente quando qualcosa «va storto» o vi è qualche perdita o sconvolgimento. La vostra reazione condizionata sarà allora involontaria, automatica e prevedibile, alimentata da quell’unica emozione fondamentale che soggiace allo stato di consapevolezza identificato con la mente: la paura.

Allora quando si presentano queste sfide, come avviene sempre, abituatevi ad andare subito dentro di voi focalizzandovi il più possibile sul campo energetico interiore del vostro corpo. Non dovrebbe richiedere molto, appena qualche secondo. Ma fatelo nel momento in cui si presenta la sfida. Ogni ritardo farà nascere una reazione mentale-emozionale condizionata che vi sopraffarà. Quando vi concentrate interiormente e percepite il corpo interiore, diventate subito quieti e presenti mentre ritirate la consapevolezza dalla mente. Se in tale situazione è necessaria una risposta, arriverà da questo livello più profondo. Così come il sole è infinitamente più luminoso della fiamma di una candela, vi è infinitamente più intelligenza nell’Essere che nella vostra mente.

Fintanto che siete in contatto consapevole con il vostro corpo interiore, siete come un albero con radici ben salde nella terra, o un edificio con fondamenta solide e profonde. Quest’ultima analogia viene usata da Gesù nella parabola generalmente fraintesa dei due uomini che costruiscono una casa. Un uomo la costruisce sulla sabbia, senza fondamenta, e quando arrivano le tempeste e le inondazioni la casa viene spazzata via. L’altro uomo scava in profondità fino a raggiungere la roccia, quindi si costruisce la casa, che non viene spazzata via dall’inondazione.

(Da: “Il potere di adesso” di Eckhart Tolle)

Entrare in connessione con il corpo interiore.

Per favore, provatelo subito. Potete trovare utile per questa pratica chiudere gli occhi. Più tardi, quando “essere nel corpo” sarà diventato naturale e facile, non sarà più necessario. Rivolgete la vostra attenzione all’interno del corpo. Sentitelo di dentro. E vivo? Vi è vita nelle mani, nelle braccia, nelle gambe nei piedi, nell’addome, nel torace? Potete sentire il sottile campo energetico che pervade l’intero corpo e dona vita vibrante a ogni organo e a ogni cellula? Potete sentirlo contemporaneamente in tutte le parti del corpo come unico campo di energia?

Continuate a concentrarvi per qualche istante sulla percezione del corpo interiore. Non cominciate a pensarci. Sentitelo. Più attenzione vi dedicate, più chiara e forte diventerà tale percezione. Vi sembrerà che ogni cellula diventi più viva, e se avete un forte senso visivo potrete percepire un’immagine del vostro corpo che diventa luminoso. Sebbene questa immagine possa esservi utile temporaneamente, rivolgete maggiore
attenzione alla sensazione che non a qualunque immagine possa nascere. Un’immagine, per quanto bella o potente, è già definita nella sua forma, per cui vi è meno spazio per penetrare più in profondità.

La percezione del vostro corpo interiore è senza forma, illimitata e insondabile. Potete sempre andare maggiormente in profondità. Se non riuscite a percepire granché in questa fase, prestate attenzione a ciò che effettivamente sentite. Forse vi è soltanto un lieve formicolio alle mani o ai piedi. Per il momento può bastare. Concentratevi su questa sensazione. Il vostro corpo sta diventando vivo. In seguito farete ancora pratica. Adesso, per favore, aprite gli occhi, ma mantenete una certa attenzione verso il campo energetico interiore del corpo anche mentre vi guardate attorno nella stanza. Il corpo interiore si trova sulla soglia fra la vostra identità di forma e la vostra identità di essenza, la vostra vera natura. Non perdete mai il contatto con quest’ultima.

(Da: “Il potere di adesso” di Eckhart Tolle)

Dal pensiero al quieto spazio interiore.

Noi percepiamo attraverso I’esperienza, i pensieri e le emozioni il contenuto che riempie questo momento, che non è I’Adesso, è cosa accade nell’Adesso, è il contenuto, I’Adesso è più profondo. L’Adesso è chi siete come spazio di presenza cosciente che lo rende possibile, che rende il mondo intero possibile. Bene, come faccio a saperlo? Passando dal pensiero a quello che è il quieto spazio interiore. Non è la maniera più chiara di dirlo, perché realizzate ciò che siete nella vostra essenza, non in ciò che accade nella vostra vita …

“Perché sono seduto qui? Dovrei essere altrove! Ma sono qui”. Ma potete farci qualcosa? Si potete, ma è folle. Allora accettate la qualità di quel momento ed entrate in quel momento più pienamente …

E’ importante quanto spesso vi separate dal pensiero e quanto a lungo rimanete nello stato di assenza di pensiero … si autoalimenta … dopo un po’ durerà più a lungo… e cosa più importante sempre più spesso mettete da parte il pensiero, diventate vigili. C’è un’intelligenza che prima non era lì e che non ha bisogno di parole e di etichette. Conoscete ciò che osservate senza concetti… guardate più in profondità …

La storia non è mai davvero felice per molto. A meno che non ci portiate dentro la Presenza. Ecco allora qualcosa anche più profondo della felicità. Quando accedete a questa dimensione più profonda anche la storia della vostra vita tende a migliorare. …La sola cosa che può rendervi completi è essere voi stessi. E questo è inseparabile dall’Adesso, dallo spazio dell’Adesso. Questo vi libera e vi libera dal mondo e allora… ve ne andate in giro con così tanta meno pesantezza per i prossimi pochi anni sul pianeta… La saggezza arriva soltanto quando raggiungete la dimensione senza pensiero: La quiete. …

Accettare pienamente questo momento.

“Tutto ciò che dobbiamo veramente fare è accettare pienamente questo momento. Allora siamo a nostro agio nel qui e ora e con noi stessi. Ma abbiamo davvero bisogno di avere un rapporto con noi stessi? Perché non possiamo semplicemente essere noi stessi? Quando abbiamo un rapporto con noi stessi, ci siamo spaccati in due: «io» e «me stesso», soggetto e oggetto. Questa dualità creata dalla mente è la causa fondamentale di ogni complessità superflua, di tutti i problemi e conflitti della nostra vita.

Nello stato di illuminazione noi siamo noi stessi: «io» e «me stesso» si fondono in una cosa sola. Non giudichiamo noi stessi, non ci sentiamo dispiaciuti per noi stessi, non siamo orgogliosi di noi stessi, non amiamo noi stessi, non odiamo noi stessi, eccetera. La spaccatura causata dalla consapevolezza autoriflessiva viene guarita, la sua maledizione allontanata. Non vi è più un «sé» che dobbiamo proteggere, difendere o alimentare. Quando siamo illuminati, vi è un unico rapporto che non abbiamo più: il rapporto con noi stessi. Una volta rinunciato a questo, tutti gli altri rapporti saranno rapporti d’amore”.

Eckhart Tolle

Fonte:  www.meditare.net