Impara ad essere felice.

Impara ad essere felice scoprendo la vera consapevolezza.

Vuoi essere felice? Tutti lo vogliono. Il mantra di questo periodo storico dovrebbe essere: impara ad essere felice. Quando si parla di felicità, però, esistono diverse maniere di intendere questo vocabolo.

Quasi tutte, purtroppo, sono molto lontane dall’essenza della pura gioia. Alcuni credono sia un’emozione, altri uno stato concesso a pochi eletti illuminati, altri ancora sono convinti che ci siano concessi solo pochi attimi di questa felicità. Tutto dipende da come questo argomento viene interpretato e dall’intelligenza del singolo, anche se non è una definizione del tutto esatta.

“L’intelletto acuto da una parte e l’ottusità dall’altra non sono livelli di sviluppo dell’intelletto, ma gradi diversi di consapevolezza”. Vadim Zeland

Impara ad essere felice in un luogo infelice.

Tutto dipende dal proprio grado di consapevolezza, come ci ricorda sapientemente Zeland. Ma sappiamo veramente cos’è la consapevolezza? Nei vari testi o corsi spirituali più o meno moderni ci viene sempre indicata la strada della consapevolezza. La soluzione è nella consapevolezza. Bene, sono d’accordo, ma servirà veramente a qualcosa divenire consapevoli dell’importanza della consapevolezza?

Credo che serva. Di certo è il primo scalino. Tuttavia, per quanto il primo scalino sia il più importante, rimane il resto della scalinata da percorrere.

Giorno dopo giorno espletiamo le nostre funzioni vitali in un luogo colmo di distrazioni e stimoli di ogni tipo. La società di oggi, in sostanza, non facilita uno stato di presenza consapevole, tutt’altro. Vivere oggi si è tramutato in sopravvivere: l’ansia è una costante, così come lo è la rincorsa al denaro. Ogni nostra azione è coercitivamente legata ai soldi, perché è il motore del sistema. Poi c’è tutto il resto: compiti ed etichette a cui ci siamo incatenati e che dobbiamo rispettare, reputazione da mantenere, piacere agli altri, lavoro, famiglia e tutto il resto…

Tutta questa pressione non permette uno stato duraturo di consapevolezza e nemmeno uno medio. Forse si potranno presentare alcune decine di secondi in cui si sarà presenti, ma capiterà molto raramente. Tutto questo, quindi, può portare alla vera felicità? Io non credo.

Tutta questa normalità indottrinata oscura la strada che porta all’essenza della consapevolezza. In fondo è ciò che gli antichi mistici chiamavano risveglio. Cerchiamo ora di capire cos’è la consapevolezza.

“Ogni atto compiuto deve essere accompagnato dalla consapevolezza di un progressivo risveglio dal torpore chiamato norma”. Andrea Di Lauro

Qual è l’essenza della consapevolezza?

Come abbiamo visto, la felicità è correlata al nostro grado di consapevolezza, tuttavia, se non ne conosciamo la natura, possiamo solo andare a tentoni. In un periodo come quello di oggi, esiste un modo semplice e soprattutto concreto per giungere al nucleo della questione. Tentare di spiegare a parole la radice della consapevolezza sarebbe un compito troppo arduo per me, senza contare che molti ormai hanno speso molte parole e rilasciato molte teorie sulla sua natura.

La chiave concreta è l’improvvisazione! Improvvisare. Uscire istantaneamente dai soliti percorsi mentali preimpostati ci rende finalmente consapevoli di chi siamo, con chi siamo, dove siamo. La vuoi sapere una cosa strana? Nella consapevolezza si sparisce, sembra quasi non esserci più, eppure è il momento in cui siamo più presenti.

Improvvisare non equivale all’usuale recita a cui siamo costretti, improvvisare è consapevolezza e che cos’è l’improvvisazione se non far risuonare l’essenza dell’istante presente. Attenzione però, per far scattare l’improvvisazione è necessaria una qualità, è indispensabile, altrimenti non ci si può presentare alla porta della consapevolezza: la sincerità.

Sincerità, improvvisazione, consapevolezza, felicità.

Comprendi? Se sei sincero con te stesso e, quindi, col mondo, potrai evadere a piacimento dai canoni, dalla recita. In seguito potrai decidere di improvvisare, far cantare il volere dell’istante presente. Sarai finalmente te stesso e, al contempo, tutto ciò che ti circonda. Sarai consapevole. Possono sembrare discorsi mistici, pennellate surreali, ma non c’è nulla di più semplice dell’improvvisazione. Essere soltanto ciò che si è. Impara ad essere felice con l’improvvisazione.

“Reagire ai soliti stimoli conduce alla noia, a una vita non vissuta. Improvvisare invece è creazione attiva, è scegliere la vita che si vuole”. Andrea Di Lauro

Il tutto risulta difficile, se sei legato e identificato alle etichette che ti sei dato. Se hai recitato talmente a lungo quel personaggio o quei personaggi da avere sotterrato completamente il tuo vero io, farai molta più fatica ad improvvisare.

Per intenderci, hai utilizzato talmente tanto la tua maschera da averla plasmata nel tuo vero volto. Se cavalchi le mode e ti identifichi in esse, la consapevolezza sarà rara o assente. La felicità ti sarà perciò negata. Se ti sei calato nel personaggio del guerriero che affronta le battaglie della vita, improvvisare sarà difficile, perché combattere indica un rifiuto del momento presente e il rifiuto non è consapevolezza. Se invece stai rispecchiando la recita del buon samaritano, del calmo personaggio “spirituale”, anche in quel caso sei all’interno di una gabbia. Sei circondato da limitazioni di comportamento da cui non puoi scappare. Non potrai quindi improvvisare, ma solo recitare e auto-illuderti.

Non falsare il momento con la tua voglia di star bene.

Che tu ti identifichi in Van Damme o nel personaggio alla Osho, pur sempre di recita si tratta. Le informazioni di oggi allontanano dalla felicità perché ci incollano delle credenze su noi stessi, che sono distanti dal vero noi. Ci trasformano in guerrieri che cadono e si rialzano o nei fantocci spirituali bravi solo a parole, che ripetono che tutto è amore, che tutto va bene così, ma poi, a fatti, si comportano come tutti quelli che ritengono (inconsciamente) inferiori. Lo stile di vita classico attuale, dunque, allontana dalla sincerità e, per effetto, dalla possibilità di improvvisare, dalla consapevolezza e da una vita felice.

“Le persone che possono affermare di aver vissuto veramente sono quelle che hanno trascorso maggior parte della loro vita con la consapevolezza di esserci”. Andrea Di Lauro

Il potere di una vita consapevole.

L’improvvisazione continua può essere classificata come la cosa più vicina ad una vita consapevole, ma ammetto l’impossibilità di questo fatto nella società di oggi. Tutto è così prevedibile e lineare, a dispetto della varietà dell’ambiente naturale. Eppure, è per questo che abbiamo cominciato a divulgare un diverso stile di vita. Sappiamo che cambiare il mondo è inutile, per questo è necessario fare l’unica cosa che ogni uomo ha il diritto di fare: creare un piccolo e proprio mondo. Solo così può cambiare veramente il mondo.

Ecco qual è il potere della consapevolezza: la vera felicità che permette di cambiare il mondo. Quando una persona è realmente felice non dovrà porsi altro scopo. Ha già fatto tutto ciò che doveva fare. Da lì in poi comincerà la vera vita, ciò per cui è nato, ciò per cui il mondo l’ha fatto nascere.

Qualche mese fa ho parlato dei desideri nell’articolo “Come trovare la propria strada per realizzare i desideri”. Lì spiego una teoria che può aiutare nella concretizzazione dei propri obiettivi.

Quel discorso (ti consiglio di leggerlo) si va a completare alla perfezione con questo, perché, come ho già scritto, la consapevolezza offre un grande potere. Ti stai chiedendo quale? È facile: più siamo consapevoli di noi stessi, del mondo, della vita e più riusciamo a scorgere i lineamenti della propria strada.

Ognuno di noi possiede una propria strada, che conduce al proprio scopo e la consapevolezza rischiara il sentiero. Fa in modo di prendersi facilmente gli obiettivi di percorso. Se leggerai l’articolo che ti ho riportato qui sopra capirai meglio cosa intendo.

Eccoci allora alla fine. Ho cercato di fornire un’azione concreta per cominciare a sperimentare in maniera più attiva e tempestiva la consapevolezza. Soprattutto, per aumentare la sua durata, tra un sonno e l’altro. La chiave è improvvisare continuamente, o quanto più si riesce. Prima però, le maschere devono cadere, dobbiamo essere sinceri. Segui la strada che ti ho illustrato ed impara ad essere felice.

Andrea Di Lauro

Fonte: https://www.projectexcape.it/impara-ad-essere-felice/

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