Thich Nhat Hanh: Essere o non-essere.

Essere o non essere, non è questo il problema.

Occorre che andiamo al di là delle idee di essere e di non essere, di venire e andare, lo stesso e differente, nascita e morte. Venire al mondo e andarsene non è che una coppia di opposti; in realtà non c’è né venire né andare, […] né essere né non essere.

Essere e non essere sono solo categorie mentali che utilizziamo per afferrare la realtà; in sé, la realtà è libera da questi concetti. La vera natura della realtà è il nirvana: libertà dalle nozioni. Ogni cosa va al di là di questi dualismi: il Buddha, tu, la foglia, il mango; per quel che riguarda la realtà, queste idee dualistiche non vi trovano applicazione.

Possiamo trascendere le idee sull’esistenza e la non-esistenza per mezzo dell’insegnamento dell’originazione inter-dipendente. Se manca una sola delle cause e condizioni, ciò che si deve ancora manifestare rimane latente.

Quando vieni a Plum Village, in luglio, lo trovi circondato di campi di girasoli e pensi: i girasoli esistono. Se ci venissi in aprile non vedresti alcun girasole e penseresti che non ce ne sono. I contadini della zona, però, sanno benissimo che i girasoli ci sono già: i semi sono stati sparsi, il terreno è stato fertilizzato e irrigato e sono presenti tutte le altre condizioni necessarie al manifestarsi dei girasoli, tranne una: il calore di giugno e di luglio. Quando è soddisfatta anche quest’ultima condizione, ecco che si manifestano i girasoli.

Quando cause e condizioni sono sufficienti, ci manifestiamo; quando sono carenti, restiamo latenti. Questo vale per tutti: per nostro padre, per la madre, la sorella, il fratello, per noi stessi, per la persona che amiamo, per la persona che odiamo.

Quando muore una persona che amiamo molto, la cosa migliore che possiamo fare per alleviare il nostro dolore è osservare in profondità e vedere che nulla è e nulla non è. La persona che ieri amavamo sembra non esserci più; ma dire che non esiste più è soltanto una costruzione immaginaria della nostra mente discriminante. Se sappiamo osservare in profondità, siamo in grado di percepire la sua presenza.

Non possiamo definirti inesistente prima che tu ti manifesti; ugualmente, dopo che ti sei manifestato non possiamo definirti esistente: c’è solo manifestazione o non-manifestazione. I concetti di essere e di non essere non possono essere applicati a te, né a un’altra realtà.

«Essere o non essere, non è questo il problema». Quello della morte, in realtà, non è un momento di cessazione, ma un momento di continuazione; se la persona che sta morendo lo intuisce, non avrà paura.

Tratto da: “La via della trasformazione“, di Thich Nhat Hanh

Fonte: http://zeninthecity.org/letture/letture-thich-nhat-hanh/thich-nhat-hanh-3/

WooshDe7Torna Su