Alan Watts: L’impasse della mente.

L’impasse della mente.

“La mente è costantemente impegnata a scrollarsi di dosso la noia o la depressione, a cercare di smettere di aver paura, a ricavare il più possibile da un piacere, a obbligarsi a essere amorosa, attenta, paziente o felice.

Quando le si dirà che questo è sbagliato, la mente si sforzerà di non sforzarsi. L’impasse potrà essere superata solo quando si vedrà chiaramente che tutti questi sforzi sono futili quanto cercare di mettersi a volare saltando in aria, sforzarsi di dormire, […].

Tutti hanno familiarità con la contraddizione insita nel cercare di ricordare un nome dimenticato e, nonostante ciò ci capiti di continuo, non arriviamo mai a fidarci della memoria al punto da farci fornire le informazioni spontaneamente.

Eppure, questa è una delle forme più comuni di ciò che il buddhismo zen chiama satori – il sorgere spontaneo, improvviso e senza sforzo di una comprensione. La difficoltà è ovviamente che la mente si sforza per abitudine e, finché non riesce a perdere quell’abitudine, deve essere continuamente sorvegliata”.

Alan Watts

Fonte: http://www.lameditazionecomevia.it/impassewatts.htm

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