La via iniziatica.

La via iniziatica.

La via iniziatica è un percorso di conoscenza di sé – esseri divini ignari di esserlo – e delle leggi universali, che attiva un cambiamento profondo. 

Come ci hanno mostrato Akhenaton (il Faraone ispiratore delle tre grandi religioni cosiddette monoteistiche) e come in più punti ritroviamo nei Vangeli, noi siamo esseri divini.

Così anche Giordano Bruno: “Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi. Nascendo in questo mondo, cadiamo nell’illusione dei sensi; crediamo a ciò che appare. Ignoriamo che siamo ciechi e sordi. Allora ci assale la paura e dimentichiamo che siamo divini, che possiamo modificare il corso degli eventi”.

È questa ricerca della propria divinità che costituisce la Via Iniziatica e questa consapevolezza deve diventare pratica nelle nostre azioni, anche le più piccole.

L’obiettivo principale della scuola Iniziatica è diminuire drasticamente l’Ego e il mentale per far crescere l’Essere.

Sconfiggere l’avversario che è dentro di noi.

In tutti i Rituali di Iniziazione ci sono dei viaggi; questo significa che occorre attraversare gli Elementi e sconfiggere dei nemici. In realtà, questi nemici sono delle porte che dobbiamo attraversare, sconfiggendo dei Guardiani Interiori (i Guardiani della Soglia), cosa che, alla fine dei conti, è la nostra guerra santa contro l’infedele che è dentro noi stessi.

Se c’è un avversario all’esterno è perché c’è un avversario all’interno ed è andando verso l’avversario interiore che tutto si metterà a posto.

La domanda che ci si pone spesso nel mondo Iniziatico è: “Ma è veramente obbligatorio occuparsi della Spiritualità?” e “Davvero ciascuno dovrebbe evolvere, andando a vedere i suoi lati oscuri o conflittuali e cercare poi di risolverli, in maniera a volte dolorosa?”.

Questa domanda mi venne posta anche con una certa insistenza diversi anni fa in una mia conferenza. E debbo dire che da allora pochi sono stati i giorni in cui non ci ho pensato, non tanto per preparami ad una eventuale risposta, ma chiedendomi se per caso non avesse ragione chi me la poneva.

I cinque livelli dell’essere umano.

Elaborando le mie ricerche, i miei studi, le mie esperienze, ho elaborato un corso articolato in 12 incontri, in cui non parleremo solamente dell’Io Interiore, ma lo sperimenteremo. Un concetto base è che noi esseri umani siamo composti di 5 livelli, chiamati IESC.

Essi sono: il livello Spirituale, quello Intellettuale (intendendo un intellettuale raffinato, come per esempio quello di Jiddu Krishnamurti e di tanti altri Maestri Spirituali), il livello Emozionale (emozione non emotività), quello del desiderio, dell’Energia e della Sessualità; ed infine quello Fisico e Comportamentale, cioè che cosa facciamo e che sintomi abbiamo a questo livello. Questi 5 livelli debbono essere vissuti completamente, non se ne può trascurare alcuno, altrimenti la persona non è completa.

Il reale senso della vita.

Se una persona percorre realmente la Via Iniziatica ed entra in risonanza con il suo nucleo divino, egli trova il reale senso della sua vita, all’esterno, solo dopo che ha trovato il suo vero senso all’interno.

La realtà è che, prima di tutto, siamo in una condizione di schiavitù, in schiavitù gli uni degli altri, delle nostre passioni, delle nostre pulsioni, delle nostre paure, ma ancor di più dei nostri modelli, del nostro mentale e del nostro Ego.

Occorre che ci sia un ribaltamento verso l’interno, altrimenti rimaniamo in questa schiavitù, fintanto che siamo unicamente proiettati verso l’esterno (per esempio verso l’Ego e il mentale).

Occorre che ci sia una attenzione sempre maggiore verso il nostro interno, fino a poter dialogare con la nostra Coscienza Interiore, cosa che deve assolutamente accadere, per un Iniziato, altrimenti non è Iniziazione.

Vivere con grande impegno.

Debbo dire che la mia vita, fin da ragazzo, è stata molto seria, troppo e questo mi ha condotto a non vivere con leggerezza e a vivere con grande impegno; dalla politica, all’ecologia, alle relazioni, devo confessare di non aver vissuto con leggerezza e non me ne vanto, perché così la vita diventa troppo “impegnativa” e “seria”.

Ma d’altra parte questo mi ha consentito di poter oggi essere felice della mia esistenza, nonostante gli errori che ho commesso e li ho commessi perché solo esteriormente facevo quella che sarebbe dovuta essere la mia vita, con serietà ma senza profondità. E questo ha portato nella mia vita dolore e sofferenza, perché il mio Inconscio “pretendeva” una vita più consona a ciò per cui sono nato, l’Evoluzione.

Come dice Buddha, il cambiamento non è doloroso, lo è la resistenza al cambiamento. Stessa cosa per l’Evoluzione, in un percorso interiore non è l’Evoluzione che è dolorosa, ma la resistenza ad essa.

Un percorso iniziatico gioioso.

Oggi so che la Spiritualità o la Via Iniziatica debbono essere gioiose, oltre che serissime. Quindi propongo un percorso Iniziatico, che sia gioioso, ma eseguito con grande disciplina ed avente come fine quello di avvicinarsi al massimo livello possibile del raggiungimento della Liberazione dalle catene dell’Ego e del mentale e che si avvicina il più possibile al fine dell’Essere e cioè la Illuminazione.

Sembra un percorso difficile. Lo è, se si ragiona con l’Ego. Ma è assolutamente possibile, perché è ciò per cui ciascuno di noi è nato. In realtà, quello che ci trattiene, che ci impedisce, è la paura di perdere la nostra identificazione con l’Ego.

Ma, in effetti, l’Ego non è permanente in “noi”; è un “programma” che abbiamo acquisito al concepimento e che abbiamo ingrandito progressivamente nella nostra vita con l’acquisizione di modelli non nostri e con la convinzione di avere dei limiti che in realtà non abbiamo. Siamo tutti esseri straordinari che, però, hanno paura di raggiungere questa “straordinarietà”.

La nostra più grande paura.

Sia Marianne Williamson ci ha spiegato questo concetto con “La più grande paura” (attribuito a Nelson Mandela, che l’ha citata). “La nostra più grande paura non è quella di essere inadeguati. La nostra più grande paura è quella di essere potenti al di là di ogni misura. È la nostra luce, non la nostra oscurità che più ci spaventa”.; e poi ancora Platone, col Mito della Caverna e quante parti del Vangelo… Ma siamo sordi a questo richiamo.

Tuttavia, io credo che per coloro i quali non siano sordi ci sia una grande potenzialità pratica. Sì, pratica; infatti la Via Iniziatica non è un percorso intellettuale; la Spiritualità, come la Via Iniziatica, vanno vissute nei piccoli gesti di tutti i giorni, nella quotidianità, anziché essere sempre proiettati nel futuro o nostalgici del passato o immersi in un mondo virtuale (ad esempio il cellulare).

Una via da vivere nel quotidiano.

Non può essere solo intellettuale, perché il mentale costituisce solo il 4% del totale e allora dove mandiamo il restante 96%? Che cosa ce ne facciamo? Poiché è impossibile parlare razionalmente di ciò che è Spirituale, come si può definire ciò che è infinito, eterno, Uno con tutto? Si può solo farne esperienza.

È nel compiere con “consapevolezza” ogni gesto, ogni pensiero, ogni desiderio, che il percorso spirituale può diventare semplice e fattivo. Certo occorre anche uscire dalla normalità delle emotività e questo lo si può e, direi, si deve, fare continuamente, senza cedimenti.

Occorre addormentarsi davvero in pace con se stessi e il mondo; la Via Iniziatica ci suggerisce molte modalità per fare questo, molti metodi, Rituali, sistemi, per trovare la Luce in noi (una delle definizioni di Via Iniziatica).

La Via non può essere praticata da chi non mette in pratica i precetti fondamentali di rispetto verso l’ambiente e le altre persone. Quindi, direi una sorta di morale (o meglio una Etica) che deve diventare una regola di vita.

Maurizio Corona

Fonte: https://www.karmanews.it/25540/la-via-iniziatica/

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