Il potere della piena consapevolezza.

Il potere della piena consapevolezza.

In genere, la nostra attenzione si sposta in maniera alquanto incontrollabile, spinta in una direzione o in un’altra da pensieri casuali, ricordi vaghi, fantasie seducenti, frammenti di cose viste, sentite o percepite in qualche altro modo.

Questa tendenza, che caratterizza la mente della maggior parte delle persone, rappresenta senza dubbio un ostacolo alla possibilità di sviluppare il nostro sguardo interiore, la nostra capacità di auto-osservazione e, quindi, la nostra consapevolezza, indispensabile per vivere sereni nel qui ed ora.

Pertanto, può capitare spesso di ritrovarci vittime di emozioni perturbanti, alle quali non sappiamo dare un volto e che non riusciamo a gestire in modo adeguato. Infatti, vivendo in una condizione di distrazione, è facile attraversare momenti di turbamento interiore; al contrario, educando la mente all’attenzione prolungata e profonda, diventiamo individui più consapevoli ed impariamo, da un lato, a lasciar andare i pensieri e le emozioni che ci trascinano fuori dal momento presente e, dall’altro, a toccare con mano le emozioni che ci attraversano, osservandole con compassione e accettazione, senza identificarci con esse.

Quest’attenzione prolungata e profonda, che possiamo chiamare consapevolezza indagatrice, può portarci ad una comprensione molto precisa dei nostri schemi mentali afflittivi ed in questo modo può aiutarci a sradicare fissazioni profonde ed abitudini distruttive.

Gli schemi mentali di cui possiamo essere vittime sono svariati. I più comuni sono l’inadeguatezza ad essere amati (il timore che la gente ci rifiuterebbe se ci conoscesse per come siamo realmente), la paura dell’abbandono, la manìa del perfezionismo, la sfiducia (il sospetto costante che le persone che ci circondano ci tradiranno prima o poi), la sottomissione (la tendenza a piegarsi ai desideri ed alle richieste altrui), il privilegio (l’erronea percezione di essere speciali e, quindi, superiori alle regole ed ai limiti ordinari).

Questi schemi si sono originati prevalentemente dalle esperienze vissute durante l’infanzia e durante l’adolescenza, in particolar modo per ripetizione e/o per emozione. Una persona che, ad esempio, ha avuto genitori inaffidabili o che ha subìto la perdita improvvisa di un genitore quando era bambino (perdita non adeguatamente compensata dall’amore di una significativa figura di riferimento) può aver svilupputo lo schema dell’abbandono e vivere da adulto nel timore, più o meno presente e più o meno intenso, che gli altri lo lascino competamente solo, anche se in realtà non vi sono pericoli in tal senso.

Lungi dal voler tralasciare l’importanza delle componenti genetiche, che hanno un loro peso nella formazione del nostro modo di essere, occorre sottolineare che gli schemi afflittivi summenzionati sono stati per lo più appresi e li abbiamo appresi così nel profondo che gli episodi ripetuti che ci hanno portato ad impararli sono solo ricordi confusi, così come sono confusi e frammentati i ricordi legati ai momenti in cui, ad esempio, abbiamo imparato a guidare la bicicletta o abbiamo imparato ad usare un qualsiasi oggetto.

Diventare consapevoli di questi schemi mentali è necessario, perchè essi solitamente dominano in modo più o meno silente il nostro modo di percepire e reagire. E quanto più queste emozioni ci ridurranno in loro possesso, tanto più continueranno a ripresentarsi, complicando la vita e condizionando il modo in cui vediamo noi stessi, gli altri e la realtà che ci circonda.

Sviluppare la capacità di uno sguardo onesto sulle nostre emozioni, portandovi un’attenzione pienamente cosciente, è davvero importante. Quando veniamo investiti da un vortice di rabbia, di tristezza o di ansia, tutto sembra confuso, travolgente ed imprevedibile. Ma se imparassimo a prendere le distanze e ad analizzare le dinamiche di questo episodio, mettendolo magari in simmetria con le dinamiche di simili incidenti emotivamente perturbanti, inizieremmo a riconoscere un meccanismo nascosto, ed individueremmo le caratteristiche dello schema che lo fa scattare.

Potremmo riscontrare delle somiglianze nelle cause che innescano la nostra reazione, nella sua traiettoria, nel miscuglio di pensieri ed emozioni connessi ad esso. Quando iniziamo a guardare apertamente emozioni intense o dolorose, sospendendo giudizi e condanne e prendendone le distanze, sviluppiamo una consapevolezza capace di farci vedere il tutto da una prospettiva diversa, molto più chiara e aderente alla realtà.

Quando subentra un episodio che vi sconvolge particolarmente, che vi fa preoccupare per la persistenza delle emozioni che ha suscitato, oppure se agite impulsivamente ed in modo non appropriato, occorre seguire le seguenti indicazioni per sviluppare la necessaria consapevolezza:

Prendete coscienza di ciò che sta accadendo. Cercate di non passarci sopra e di non escluderlo dalla mente. Rendetevi conto che siete preoccupati, tristi, delusi, ansiosi oppure arrabbiati, oppure rendetevi conto che state reagendo in modo eccessivo, o che avete detto o fatto qualcosa di non appropriato

Siate aperti ai vostri sentimenti. osservate in modo onesto e cosciente i sentimenti connessi all’episodio e notate similitudini con sentimenti provocati da episodi precedenti.

Gli schemi mentali afflittivi hanno tratti emotivi ben precisi: lo schema dell’abbandono suscita ansia, quello della sfiducia provoca rabbia, quello dell’inadeguatezza ad essere amati può provocare una profonda tristezza.

Osservate i vostri pensieri. Che cosa state pensando? Che cosa state dicendo a voi stessi a proposito di ciò che è accaduto, di ciò che avete detto o fatto? Che cosa vi ricorda tutto questo? Ci sono altri episodi già accaduti che vi sembrano simili? Questo vi ricorda qualche episodio o sentimento della vostra infanzia o adolescenza?

Cercate uno schema. Il meccanismo vi ricorda qualcuno degli schemi che avete letto sopra? Il solo fatto di esserne consapevole priva di potere le emozioni perturbanti che ci attraversano.

Salvatore Napoli

Fonte del Post: http://veki.club/il-potere-della-piena-consapevolezza/

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