Sandra Heber Percy: Non dualismo e Pace Interiore.

Il non dualismo e la Pace Interiore – Intervista a Sandra Heber Percy.

Domanda: Quale sentiero proponi per l’illuminazione?
Sandra: Tutto è già così perfetto che non ci sarebbe neppure bisogno di pensare ad alcun sentiero spirituale specifico. Il vero sentiero è un “non-sentiero”. Ciò che sei realmente non cambia mai ed è sempre in te, quale sentiero devi usare per arrivare ad una meta che è già in te? Da qui a qui non esiste alcun sentiero. Te credi sia matta io, mentre forse… potreste essere matti tutti voi, non credi?

La tua realtà è esattamente dove l’hai sotterrata, usando l’ascia di guerra per diventare un uomo in carriera, te ne sei dimenticato? Come puoi tornare in un posto che non hai mai lasciato? Stai sognando di essere non-realizzato o d’essere nell’ignoranza e di dover compiere sforzi per essere te stesso. Stai sognando d’essere sveglio e di farmi quest’intervista.

D.: Perché?
S.: La mia risposta è: perché no?

D.: Questa tua risposta mi fa pensare alla pazzia della saggezza, ma mi fa sorridere d’ogni spiegazione ricevuta fino ad oggi. Se ho ben capito, tu asserisci che i vari sentieri e le mille tecniche yoga e tutte le pratiche che oggi vanno tanto di moda, servono solo a confonderci ulteriormente?
S.: La vita fluisce da uno stato di perfezione ad un altro di perfezione. Da uno spazio sacro passi ad un altro spazio sacro. Noi non scegliamo, né decidiamo, come nuclei isolati ed individuali, quindi, nessun dubbio deve rannuvolare la mente. Non abbiamo la possibilità di commettere errori: se uno segue uno dei mille sentieri o mette in pratica delle tecniche particolari per acquietare la mente, vuol dire che “percorrere un dato sentiero che comporta una pratica” è dovuto alla programmazione, ricevuta al momento del concepimento e voluta dall’Energia Divina, che sta portando un riflesso di se stessa alla realizzazione di essere sempre stato il riflesso dell’Energia Divina.

Non contesto alcuna filosofia, alcuna pratica spirituale, ogni cosa è perfetta in questo incastro del puzzle cosmico. Persino ogni micro istante tra un pensiero e l’altro è determinato dall’Energia Divina, o se preferisci da Dio o la Coscienza. Come può esistere un sentiero sbagliato? L’unica cosa che dovremmo fare è proprio quella di credere che esista una perfezione diversa da quello che possiamo vivere nel momento presente e frenare la mente dalla sua mania di comparare e giudicare, perché è proprio questo vizio della mente che crea stress, frustrazioni, insoddisfazioni ed esaurimenti nervosi.

Puoi provare a sovrimporre ciò che è a quello che vorresti che fosse e brontolare ridendo con il tuo Sé interiore, restando distaccato dai mostri delle aspettative che questo dialogo – non una preghiera come degli accattoni – possa avere dei risultati. In genere succede che tutto ti viene dato. Ma chi è a dare e a chi? Questo è il vero punto importante da comprendere… compreso questo, sei a cavallo e non saprai più cosa sono le tensioni.

D.: Vuoi dire di non fare progetti?
S.: La mente ricerca affannosamente di evitare dolori e perdite… ogni paura ha le radici in queste ansie di perdere qualcosa… ma con l’accettazione che è tutto un sogno, un gioco in cui Dio si rincorre come un gatto che si rincorre la coda… impari a non fare come quella scimmia che per afferrare delle noccioline infila la mano in un’anfora e stringendo le noccioline nel pugno… non riesce più a togliere la mano… e come risultato non solo non mangia nessuna nocciolina, ma non riesce neppure a rimontare sull’albero dove avrebbe potuto rifugiarsi in seno alla famiglia.

Accontentarsi è un gran segreto. L’accettazione è la vetta più alta della saggezza. Progetti!!!!!!! Lascia che la vita fluisca e allentando le tensioni dei progetti su progetti, avrai tutto! Le tensioni sono il muro di Berlino delle frizioni psicologiche dei progetti e delle aspettative… abbattuto il muro, c’e’ la pace. Il momento in cui lasciamo che tutto succeda come programmato da Dio, si vive molto più rilassati. Vorremmo tutti vivere in pace, ma non comprendiamo perché ci sfugge. Siamo già quella pace che cerchiamo da sempre, ma l’abbiamo ricoperta d’immondizia.

D.: Cosa intendi per immondizia?
S.: I pensieri creati dall’“io” e l’identificazione illusoria di essere noi ad agire. Questo è il significato vero dell’ego. Non senti il cattivo odore dell’ego? Accettare il piano divino e smettere di lottare contro momenti avversi, aspettando che passino come nuvole sull’orizzonte, rappresenta saggezza. Non possiamo evitare le nuvole che sono destinate nel cielo del nostro ruolo in questa commedia. L’unica cosa che possiamo fare è quella di cambiare il nostro atteggiamento da cane mastino verso gli ostacoli e i naturali alti e bassi. La vita è fatta di opposti. Anche se tutto è perfetto questo non significa che non comporti dei momenti di dolore, di sconfitte, perdite inaspettate, in contrapposizione con quelli di pacata gioia, in cui ci sentiamo confortati da amore, divertimenti o successo. La vita è com’è, perché non può essere altrimenti.

La causa di ogni insoddisfazione sono le resistenze e la panacea può essere solo la netta consapevolezza costante ed integrata d’essere già Dio, ma mascherato da essere umano in un’avventura che è collegata al famoso puzzle cosmico, ma finché continuiamo ad identificarci con la mente ed il corpo, noi non siamo direttamente responsabili. Quindi bando alle ciance sul karma. Karma significa azione… ma l’azione di chi? Riflettiamo su questo punto importante! Visto che ammettiamo che esiste solo l’Energia Divina, chi agisce e chi pensa? Da secoli si afferma come pappagalli, “Sia fatta la tua volontà!” ma al dunque riteniamo d’avere il libero arbitrio di sbagliare o di peccare.

D.: E l’intelletto allora a cosa serve?
S.: L’unico ingranaggio a manovrare l’universo ed ogni azione è la Legge Cosmica, ossia Dio stesso. Anche l’intelletto umano è programmato da Dio ed il cervello è un organo programmato a reagire in un determinato modo, quindi non ci resta che abbassare la cresta. La materia grigia del cervello è materia inerte, ma reagisce a degli input esterni prodotti dai sensi. Dio fa e disfà a suo piacimento: ci programma come dei computer… e in fondo è l’unico a divertirsi… salvo tu comprenda la verità assoluta che i Rishi, i grandi saggi, hanno udito nel suono primordiale in stato di profonda meditazione e che i Veda, a cui tutte le religioni del mondo si sono abbeverate, ci hanno tramandato nei millenni.

Compresa la verità ultima che non possiamo essere altro che parte integrante di Dio, potrai dire che il corpo e la mente che hai indossato per questo giro di boa, li hai programmati te e ti diverti a guardare il film che hai filmato, come uno spettatore finalmente non coinvolto nei colpi di scena e potrai ridere d’ogni evento impersonale che hai filmato come mente cosmica.

D.: Non tutti potranno credere a queste tue affermazioni. Che ne dici?
S.: Non tutti sono programmati da Dio ad aprirsi alla Verità Ultima. Non sono certo la sola ad affermarlo. E ti garantisco che la terapia radicale d’ogni male sta proprio nell’approfondire queste verità… anche se per farle tue devi acchiappare la mente per la coda e gettarla nel secchio della spazzatura. Vale la pena.

La terapia unica per guarire ed essere in costante pace è quella di trovare il coraggio di scoprire chi e cosa siamo. Persino i problemi tra marito e moglie vanno a scomparire perché scopri di essere uno, d’essere Dio che gioca ad arrabbiarsi, a fare le corna, a litigare per uno spazzolino da denti o il tubo del dentifricio che la moglie strizza a metà del tubo e tu vorresti che lo strizzasse dal fondo del tubetto. Con la comprensione del gioco divino, anche il matrimonio o le relazioni con i colleghi diventano un calice d’oro, colmo di buon umore, come un nettare sacro. Il partner, i colleghi di lavoro o il capoufficio non sono altro che il riflesso di chi siamo veramente. Fino ad oggi, la nostra mente ci ha resi schiavi di melodrammi, creati da se stessa con il suo bisogno nevrotico di controllare la propria vita e gli altri

D.: Senti di avere una missione?
S.: Onestamente no, perché non mi sento Sandra, ma gioco soltanto come Sandra e quindi come si può parlare di missione e togliere il piacere all’unico AUTORE? Piuttosto, se mi capitasse l’occasione, inviterei tutti ad una dolce danza, la vera danza cosmica, spesso dipinta come la danza del principio assoluto e della sua energia creativa che si manifesta al momento del Big Bang.

Shiva è il distruttore d’ogni concetto che ci incatena all’infelicità. La comprensione di queste verità è, di per se stessa, la decantata liberazione o illuminazione. In realtà l’illuminazione è proprio la semplice comprensione che non esiste un’entità individuale che possa asserire d’essere illuminata… il che equivale al Nirvana di cui parla il Buddha, il Regno dei Cieli di cui parla Gesù e la Liberazione di cui parlano gli Indù.

D.: Grazie, hai finalmente reso il non dualismo semplice come il pane quotidiano e noi in India ne parliamo da secoli scrivendo miliardi di parole! Ma dimmi dove posso andare per arrivare a quello che te hai compreso?
S.: L’illuminazione è nella tua tazza del caffé. Quando l’universo inghiotte quel senso di tempo che ti oscura la vista, troverai che tutto era già nella tua tazza del caffé, che hai davanti al naso.

Fonte: http://www.lamentemente.com/2009/05/25/dualismo-pace-interiore-intervista-sandra-heber-percy/

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