Toni Packer: La ricerca dell‘illuminazione.

La ricerca dell‘illuminazione.

Se non fosse per il nostro senso del tempo esisterebbe una ricerca dell‘illuminazione?

Il tempo è creato dal pensiero, dalla memoria e dall’immaginazione: quel che ero io, quel che sono, quel che sarò.

Eternamente convinti di essere inadeguati, vogliamo diventare integri e completi in futuro. Ci assoggetteremmo a percorrere qualsiasi cammino spirituale, pur di superare gli ostacoli che via via si presentano.

Allora, immaginiamo tutti speranzosi, verrà il giorno in cui faremo esperienza dell‘illuminazione, della liberazione dalla prigionia, come promesso dalle tradizioni del passato.

Io non penso più in termini di fare esperienza. Le cose accadono, semplicemente. La pioggia batte leggera. Il cuore pulsa. C‘è il respiro, dentro-fuori, dentro-fuori, dentro-fuori. C‘è l‘ascolto silenzioso, l‘apertura… il vuoto… il niente.

Illuminazione? Quanto è letale appiccicare un‘etichetta. Nel momento in cui si applica un‘etichetta, la vitalità si congela in un concetto: “La mia esperienza dell‘illuminazione!”

Essere vivi, completamente vivi, significa scorrere senza impedimenti, un flusso vulnerabile di vitalità senza resistenze. Senza il senso del tempo che passa. Senza bisogno di pensare a ‘me‘: quel che sono, quel che sarò.

Il nostro affaccendarci sull’esperienza è una forma di resistenza al tempo. Il nostro desiderio di esperienze è una resistenza al semplice essere qui, ora. È il rumore dell‘aeroplano. La nebbia. Il vento che spira dolcemente, la pioggia che cade, il respiro, il suono, il pulsare, l‘aprire, il chiudere, niente di niente…

È un tale sollievo realizzare che non dobbiamo essere niente.

Tratto da: “La luce della scoperta“, di Toni Packer

Fonte: https://zeninthecity.org/letture/autori-vari/tony-packer-ricerca-dellilluminazione/

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