Il fuoco della consapevolezza.

Terra x Blog + Nero 2015

Accendere il fuoco interiore della consapevolezza.

Jung

Uno degli “effetti” del lavoro su di sé è quello di sentire crescere giorno dopo giorno un vero e proprio fuoco interiore, che è come un balsamo, una mix di bellezza, amore e coscienza di esserci. La sensazione che hai è quella di poterlo dirigere e godi di un senso di calma, pace e forza interiore che vorresti fossero con te sempre.

Sei sveglio. Nell’assenza di te stesso, ma nella presenza dello sguardo infinito. Inizi a divertirti con il mistero, perchè inizi a conoscerlo.

Molti ti dicono che in uno stato di risveglio i problemi e le preoccupazioni scompaiono, ma in realtà non sono quelli a scomparire, più semplicemente, non c’è più posto per quell’entità che pensa di avere problemi e preoccupazioni. Ma c’ anche un altro “effetto collaterale” ed è lo sviluppo di un senso di connessione nei confronti dell’esistenza che sembra non volere fare altro che accoglierti e comunicare. Forse la parola più corretta è entusiasmo (dal greco enthousiasmós: il Dio dentro).

Già sai di cosa parlo se fai un lavoro su di te e segui questo blog e credo che giungere ad una vera realizzazione ed alla libertà sia possibile attraverso due strumenti tutti che scoprirai leggendo questo articolo.

Pronto? Iniziamo!

“Il Distacco”

Cominci ad intravedere che “qualcosa non torna” quando realizzi per la prima volta che i tuoi pensieri, le tue emozioni e le tue azioni accadono in modo completamente automatico, e non sono mai da te nè voluti nè richiesti consapevolmente. E questo può essere un piccolo shock. Diventare consapevoli significa infatti rendersi conto che i pensieri vanno e vengono e sono separati da noi come le nuvole sono separate dal cielo e la loro natura, come quella delle emozioni che li accompagnano, è sempre passeggera. [Non è un caso che il termine emozione deriva dal latino, emotus, che significa movimento]

Le emozioni arrivano per uno scopo molto più “elevato” di quello che crediamo: la loro stessa trasformazione. Il problema è che nel seguire il loro scopo trovano un ostacolo non da poco, noi. Crediamo di essere le nostre emozioni, ci identifichiamo con loro, per questo ci rifiutiamo di cambiare, perchè abbiamo paura di perdere un identità basata sul nulla, che non esiste. Per questo resistiamo al cambiamento.

Quando però ci rendiamo conto che non siamo le nostre emozioni ed i nostri pensieri, permettiamo loro di esistere e fare il loro percorso evolutivo, le cose magicamente si mettono a posto.

Labirinto

La salvezza, la via d’uscita dal labirinto è imparare l’arte dell’osservazione, cioè il sottrarci al flusso dei pensieri, senza giudicarli o cercare di cambiarli, perchè altrimenti ne rimaniamo ancora invischiati. Se siamo presenti a noi stessi, e diventiamo i testimoni di noi stessi (e questo basterebbe per migliorare di gran lunga la nostra vita), potremmo vedere aprirsi il paradiso in terra.

Normalmente invece le persone vivono nel loro inferno personale, proprio perchè sono i loro pensieri. Cosa fare allora?

Il punto da cui puoi partire è cercare di comprendere che quando facciamo qualsiasi cosa, non siamo mai radicati nella nostra azione, non siamo totali in quello che facciamo. Le mie dita battono i tasti del computer mentre la mente è 3 ore nel futuro o un giorno indietro nel passato a pensare a quello che dovrebbe fare o avrebbe dovuto fare.

Ma dove sono io? Sono vivo o morto? La totalità è la vita, la totalità è il presente, mentre il resto non esiste.

Così, pensiamo di vivere, ma siamo rapiti dalle illusioni e non viviamo nella realtà. Per centrarci nel qui ed ora dobbiamo iniziare portare l’attenzione sulle sensazioni. Ti ricordi di te mentre leggi queste parole o non ci sei? Stai davvero vedendo la luce che si infrange sulle pareti della stanza? Puoi osservare il tuo sguardo che osserva le cose?

Il secondo passo è portare la consapevolezza sul mondo interiore.

“Autosservazione significa osservare tutto ciò che è all’interno di noi stessi e intorno a noi, fino al punto più estremo, e osservarlo come se accadesse a qualcun altro.” Anthony de Mello

Cosa significa? Significa non ricadere nell’ indentificazione dando un giudizio positivo o negativo a quanto ci accade interiormente. Significa guardare le cose di noi stessi come se non si avesse alcun legame con esse. Il motivo per cui soffrite a causa della vostra depressione e delle vostre ansie è che vi identificate con esse.

Dite: «Sono depresso». Ma ciò è falso. Voi non siete depressi.Se voleste essere precisi, potreste dire: «In questo momento sto attraversando una fase di depressione». Non è invece corretto dire: «Sono depresso». Voi non siete la vostra depressione.” “Messaggio per un aquila che si crede un pollo”

Auto osservarsi significa andare oltre la molteplicità degli Io condizionati e porre le basi per creare un vero IO al tuo interno, cioè un vero Ego, integro e completo, che come dice Franco Battiato, non cambia “opinioni sulle cose e sulla gente”.

L’esistenza riversa continuamente il suo amore ma se siamo in tanti qui dentro,chi può percepirlo? Ecco allora il senso profondo dell’auto osservazione e della presenza: diventare integri.

“La Trasformazione”

Quando accogli senza porre condizioni il tuo mondo interiore, accade l’alchimia, la trasformazione. La trasmutazione delle emozioni negative in emozioni superiori. Accogliere davvero le tue emozioni adesso significa scoprire i messaggi che il tuo inconscio, il tuo sé vuole comunicarti, la strada che devi seguire. [Per approfondire leggi questo articolo]

Ma veniamo al punto davvero importante di questo articolo. Qualche giorno fa una mia lettrice scrive.

Caro Gianfrancesco, quello che scrivi nei (tuoi report) è molto utile, ma non mi basta. Sono intrappolata dal mio passato, ogni tentativo di essere più presente nel qui ed ora fallisce miseramente dopo alcuni secondi, perchè i pensieri sul passato mi riprendono e non mi permettono di essere libera.

Ma non può essere così facile non è vero?

Jung ombraLa strada verso il nostro sé è la strada della totalità. Dobbiamo guardare il nero ed il bianco presenti dentro di noi, le emozioni belle e quelle brutte, fare la conoscenza dei nostri demoni e accettarli veramente. La via è sempre la stessa: quella della totalità.

Come fare per accettare veramente ogni parte di te?

Un grande fraintendimento in cui le persone cadono consiste nel pensare all’accettazione come un atteggiamento di sottomissione nei confronti di tutte quelle situazioni in cui riceviamo un torto, non è così? In verità questo non c’entra proprio niente. Un atteggiamento di vera e totale accettazione nei confronti del mondo, significa portare la luce dell’osservazione sui meccanismi inconsci che regolano la nostra vita. Più semplicemente, non si tratta di accettare il torto ricevuto, ma solamente la reazione automatica dei tuoi giudizi.

La domanda è: cosa puoi fare di diverso se non accettarli? Lascia che ti faccia un esempio.

Qualcuno ti offende. Normalmente, la reazione tipica è quella della difesa o dell’attacco, che in entrambi i casi costituiscono una reazione immediata e mai un vero “atto di potere“, espressione di libero arbitrio. Così, la reazione fisica è accompagnata da quella emotiva (rabbia, ansia, fastidio nervosismo ecc.) e mentale.

ma guarda se io devo stare male per colpa sua….
c’è proprio gente di m…. al mondo eh!
ho sbagliato come sempre, avrei dovuto rispondergli diversamente ecc..ecc..

La conseguenza è che ogni volta che reagiamo, perdiamo l’opportunità di vedere la realtà per quella che è, perchè mettiamo un nuovo velo di illusione sugli occhi. Qualunque cosa accade, è sempre un opportunità per pro agire al fine di vedere la bellezza di quello che viviamo e seguire la nostra strada. Questo naturalmente non vuol dire non rispondere all’offesa o sottometterti a questa, puoi sempre portarti dietro una mazza da baseball, ma se hai deciso di riprendere il potere e svegliarti,allora devi fare un passo indietro rispetto a te stesso, e sviluppare la tua consapevolezza.

Per concludere, accettare la dualità (la totalità delle cose) presente al tuo interno è il segreto per cogliere l’unità anche all’esterno, e uno stato di gratitudine incondizionata può accadere solamente a chi è integro in se stesso, non diviso.

Il segreto per giungere a questa realizzazione è l’apertura del cuore, che insieme alla presenza interiore (auto osservazione o auto coscienza), è il modo principale per divenire integri, dare vita al tuo fuoco interiore ed entrare in uno stato di gratitudine incondizionata.

Un abbraccio

Gianfrancesco Giuliani

Fonte del Post: http://lavorosudise.it/blog/accendi-il-fuoco-interiore-della-consapevolezza/

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