Eckhart Tolle: Quale pensiero uscirà dalla tana del topo?

Quale pensiero uscirà dalla tana del topo?

Prova a fare un piccolo esperimento.

Chiudi gli occhi e dì a te stesso: “Mi domando quale sarà il mio prossimo pensiero.”

Poi resta completamente presente e aspetta che arrivi.

Devi essere come un gatto che osserva la tana del topo.

Quale pensiero uscirà dalla tana del topo? Prova a farlo adesso.

Finché ti trovi in uno stato di intensa presenza, sei libero dai pensieri.

Sei calmo, eppure intensamente presente.

Nell’istante in cui la tua attenzione consapevole scende al di sotto di un certo livello, irrompe il pensiero.

Il rumore mentale di fondo fa il suo ritorno, la quiete è perduta.

Ritorni nel tempo.

Tratto da: “il potere di adesso”, di Eckhart Tolle

* * *

Non è quello che pensate che sia!

Domanda: Parli spesso dello stato di presenza come della chiave. Razionalmente penso di riuscire a capirlo, ma non sono sicuro di averlo mai veramente sperimentato. Mi chiedo: è quello che penso che sia o è qualcosa di completamente diverso?

E. Tolle: Non è quello che pensate che sia! Non è possibile ragionare sulla presenza, la mente non può capirla! Comprendere la presenza è essere presenti.

Provate a fare un piccolo esperimento. Chiudete gli occhi e chiedetevi: «chissà quale sarà il mio prossimo pensiero?» Quindi prestate la massima attenzione e aspettate il prossimo pensiero.

Comportatevi come un gatto che fa la posta alla tana di un topo. Quale pensiero uscirà dalla tana del topo? Provate adesso. Allora?

D.: Ho dovuto aspettare molto tempo prima che un pensiero arrivasse.

E. Tolle: Esattamente, finché restate in uno stato di intensa presenza, siete liberi dal pensiero. Siete estremamente vigili.

Nell’istante in cui la vostra attenzione consapevole scende al di sotto di un certo livello, fa irruzione il pensiero. Ritorna il rumore mentale; la quiete va perduta. Siete ritornati nel tempo.

Per mettere alla prova il grado di presenza, alcuni maestri Zen erano noti per avvicinarsi di soppiatto ai loro allievi da dietro e colpirli all’improvviso con un bastone. Un bello spavento!

Se l’allievo era pienamente presente e in stato di vigilanza, se manteneva «i fianchi cinti e la lucerna accesa», che è una delle analogie utilizzate da Gesù per indicare la presenza, notava il maestro avvicinarglisi da dietro e lo fermava oppure si spostava.

Ma se veniva colpito, questo voleva dire che l’allievo era immerso nel pensiero, vale a dire assente, inconsapevole.

Per rimanere presenti nella vita quotidiana, è utile essere profondamente radicati in se stessi; altrimenti la mente, che ha una forza incredibile, ci trascina via come un fiume impetuoso.

Tratto da: “Il potere di Adesso. Una guida all’illuminazione spirituale”, di Eckhart Tolle

Fonte: https://www.facebook.com/Eckhart-Tolle-by-Mario-Luigi-Blandino-1788177718071299/

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