Jean Klein: Voi siete l’ultimo conoscitore.

Voi siete l’ultimo conoscitore.

La ricerca spirituale si fa, apparentemente, a diversi livelli, ma in fondo questi hanno una sorgente in comune, il profondo desiderio di sapere, di essere questo sapere. Ogni discorso di natura spirituale deve tenerne conto e non enfatizzare le differenze relative; in ogni momento il dialogo deve puntare all’ultima realtà ed è questa realtà che ci si rivolge nel formulare la domanda e non alla contraddizione insita nella domanda stessa.

Domanda: Che cosa possiamo cercare nel primo incontro con un maestro, che ci provi che il nostro approccio è quello giusto?

Jean Klein: Nel momento in cui la verità si fa sentire, al primo contatto con l’insegnamento, tutta la nostra vita prende una nuova direzione, diventate consapevoli di avere una visione totalmente nuova, vi sentite più indipendenti.

Le vostre abitudini, le emozioni, i sentimenti e le decisioni diventano più chiare; sentite che il vostro pensiero e la vostra azione sono ri-orchestrati e liberi da ogni dispersione. Questo cambiamento avviene senza il minimo sforzo di volontà da parte della persona; il presentimento della verità è decisivo per eliminare ciò che è falso (…)

Dal punto di vista impersonale, esiste solo la realtà impersonale. La personalità appare come una sovrapposizione sulla realtà, è un nome, una forma, limitata dal tempo e dallo spazio e prodotta dalle circostanze (…)

Domanda: La vita non è altro che pena e sofferenza. Il mondo è in costante lutto. Cosa può dirci al riguardo?

J.K.: Il dolore e la sofferenza sono sentiti dall’individuo; quest’individuo chiama dolore l’assenza di piacere, ma queste complementarietà sono state percepite dalla coscienza, perciò è ovvio che chi percepisce è distinto da ciò che viene percepito.

La persona, l’individuo, l’ego, non è altro che un oggetto di percezione ed è solo per abitudine che, erroneamente, ci identifichiamo con le nostre percezioni. Questa è la causa di tutte le nostre sofferenze (…)

Domanda: Come possiamo liberarci dal fantasma dell’ego e dal suo schermo?

J.K.: L’ego, che cerca di sopravvivere, si aggrappa alle memorie accumulate o proietta desideri nel futuro, usando così una considerevole quantità di energia. L’accumulo, la scelta, l’elaborazione, avvengono sul piano orizzontale, nella durata e nel tempo; l’energia ritorna costantemente a sé, creando un circolo vizioso.

Se, invece, non si è coinvolti in questo movimento, in questa alternanza dispersiva e sterile tra passato e futuro, le energie che alimentano gli schemi abitudinari trovano riposo e, finalmente, ci risvegliamo ad una consapevolezza liberatrice.

A questo punto, le energie convergono verticalmente nell’eterno presente. Siate silenziosi ogni volta che potete e non sarete più in preda al desiderio di essere questo o quello (…)

La vostra vera natura è essere vigilante e consapevoli di ciò che appare in voi, ma dovete essere coscientemente consapevoli, sapere di essere consapevoli; voi siete l’ultimo conoscitore di tutte le cose e la percezione diretta vi risveglia a questo vivere, a questo essere.

Tratto da: “Io sono”, di Jean Klein

Fonte 

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