Jiddu Krishnamurti: Il pensatore deve conoscere se stesso.

Il pensatore deve conoscere se stesso.

L’io, il pensatore, l’osservatore, guarda i suoi pensieri-sentimenti conflittuali e opposti come se non ne facesse parte, come se ne fosse al di sopra e oltre, controllandoli, guidandoli, dandogli forma.

Ma l’io, il pensatore, non è forse anche questi conflitti? Non li ha creati lui? A qualsiasi livello, il pensatore è separato dai propri pensieri?

Il pensatore è il creatore di bisogni opposti, assumendo in tempi diversi ruoli differenti in base al proprio piacere e dolore. Per comprendere se stesso il pensatore deve conoscere se stesso attraverso i suoi molteplici aspetti.

Tratto da: “The Collected Works vol IV”, di Jiddu Krishnamurti

Fonte: https://www.meditare.net/wp/meditazione/il-pensatore-deve-conoscere-se-stesso-j-krishnamurti/

Il pensatore e il pensiero.

Quando vi osservate con molta attenzione, quando siete consapevoli senza scelta di ogni pensiero, di ogni sentimento, allora scoprite che c’è un pensatore e c’è il pensiero; che c’è un’entità che esperisce, un osservatore e c’è l’esperienza, l’osservato.

Questo è un fatto, non è così? C’è un censore, un’entità che giudica, valuta, pensa, osserva; e c’è la cosa che viene osservata. Perciò c’è un pensatore e c’è il pensiero, c’è una divisione fra il pensatore e il pensiero.

Il pensatore cerca di dominare il pensiero, di cambiarlo, di modificarlo, di controllarlo, di forzarlo, cerca di imitare e così via. Questa divisione tra pensatore e pensiero crea conflitto, perché il pensatore è sempre il censore, l’entità che giudica, che valuta.

Tale entità è condizionata, perché nasce come reazione al pensiero, che è esso stesso una mera reazione di condizionamento, di memoria.

Capite signori? Questa è una cosa molto semplice, che voi stessi potete scoprire.

Jiddu Krishnamurti

Fonte: https://www.meditare.net/wp/meditazione/il-pensatore-e-il-pensiero-j-krishnamurti/

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