La chiamata verso casa.

La chiamata verso casa.

“Solo chi ha il coraggio di perdersi la Via troverà”.
Anam ji – Sulutumana

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«In questo momento in cui crolla ogni certezza, ogni sicurezza, ogni riferimento, non resta che questo. Portare tutta la tua attenzione e la tua intenzione a Te stessa, a Te stesso, senza farti letteralmente prosciugare l’Anima da ciò che si muove, più o meno lontano, intorno a Te.

Perché alle volte, più che vivere al timone della tua Vita, ti pare di galleggiare, nella tua Vita, vero? In quella perenne oscillazione tra gli alti e i bassi quotidiani. Tra gli impegni lavorativi e familiari, i figli, le mogli, i mariti, i compagni, le compagne, i genitori, fratelli e sorelle. Gli amici, i colleghi… Forse persino un cane o un gatto. All’apparenza sembra non mancarti nulla, tutto è perfettamente da copione.

Eppure, in quelle volte in cui ti pare di galleggiare e di sopravvivere, più che di vivere la tua Vita, avverti la sensazione che ci possa essere qualcosa di più, la percepisci come se fosse un’eco lontana, profonda. Un’eco lontana e profonda, che, in realtà, non è da nessun’altra parte se non in Te. Che arriva da quel luogo non altrimenti specificato, ma che se ti metti in ascolto, riesci persino a collocarlo in prossimità del tuo Cuore.

Come se nel profondo di ognuno di noi ci fosse la consapevolezza che la Vita potrebbe offrirci molto di più di quanto al momento non faccia. E allora sogni di diventare una persona migliore, in mezzo a persone migliori, in un mondo migliore. E quando lo sogni con tutta Te stessa, e con tutto Te stesso, ti sembra di essere mossa da un anelito profondo, dolce, ma allo stesso fermo. Quello di tornare a casa.

Ti è mai capitato di percepire la sensazione di non essere al posto giusto? Ti è mai successo di sentire dentro di Te il desiderio di tornare a casa, pensando che quella casa si trovi chissà dove?

E allora, nonostante all’apparenza non ti manchi niente, senti come se ti mancasse qualcosa. Avvertendo persino un leggero senso di colpa nei confronti di chi hai intorno. E un pizzico di vergogna nei tuoi, di confronti, che non ti accontenti mai. Che non ti fermi mai.

Come se ti sentissi un bocciolo di rosa che è lì lì per sbocciare, ma non sboccia mai e finisce per appassire, senza essersi mai aperto davvero alla rugiada, alla pioggia. E però nemmeno al sole.

E allora, quando la tua ordinaria esistenza viene interrotta da qualche cosa di inaspettato, che sia un evento, un incontro, un istante, una notizia che ti scombussola, ti metti immancabilmente alla ricerca del senso rispetto a tutto ciò che vivi.

Però lo cerchi attraverso la tua mente logica, analitica, che tenta di individuare una ragione. O una causa, o un effetto. Insegui delle spiegazioni, analizzi ogni dettaglio, cerchi di ricondurre l’inaspettato dentro i paletti rassicuranti delle tue teorie, di ciò che conosci perfettamente, dei tuoi riferimenti o dei tuoi modi di intendere la Vita.

E quando non trovi alcuna spiegazione plausibile, il più delle volte finisci per far finta che non sia successo nulla. Nascondendo quel qualcosa di inaspettato dentro di Te. Peraltro insieme ad una marea di questioni che riguardano la tua Vita intera. Dimenticandoti che tutto ciò che è dentro di Te, c’è. Anche quando fai amabilmente finta di niente, anche quando non vuoi vedere, né sentire.

Tutto ciò che è dentro di Te, c’è. E agisce, che ti piaccia o meno. A tua insaputa. O meno. Lo fa attraverso le tue relazioni, le tue azioni, i tuoi pensieri e le tue emozioni. Lo fa attraverso il tuo modo di vedere il mondo e chi ne fa parte. E chi no, chi hai invece invitato ad uscire, più o meno con gentilezza.

Agisce attraverso il modo in cui credi che sia il mondo. Attraverso il modo in cui crei il mondo. E la tua stessa Vita. Come se fossero mani silenziose, tutto ciò che è dentro di Te plasma ogni parte di Te: l’immagine che hai o dai di Te, le scelte che compi, dove dirigi i tuoi sensi, le tue attenzioni, le tue intenzioni. Che cosa scegli di includere o meno nella tua vita. Che sia un’esperienza, una relazione, un’emozione, un pensiero, una strada. Che fare finta di niente è solamente un’illusione, la più grande delle illusioni.

Ma se con Coraggio riuscissi a trovare la porta per entrare un po’ più profondamente dentro di Te, e con lo stesso Coraggio, facessi i conti con quella perfetta sconosciuta o con quel perfetto sconosciuto che incontri quando inizi davvero a guardarti dentro, accogliendo le sue paure, il suo dolore, le sue sofferenze, le sue ferite più profonde, quelle che nasconde persino a se stessa, o se stesso, puoi persino intravedere un piccola scintilla luminosa nel tuo Cuore.

E continuando a respirare attraverso il tuo Cuore tutte le tue paure, la tua amarezza, il tuo dolore, i tuoi sensi di colpa, la tua insicurezza, respirando attraverso il tuo Cuore tutte quelle volte in cui ti sei sentita inadeguata, non meritevole o che ti sei sentito non abbastanza qualcosa, quella scintilla diventa un fuoco capace di purificare la tua stessa esperienza. Riscoprendoti dolce, forte, pura, puro. Degna, degno. E meritevole. A prescindere».

Margherita

Tratto da: “Come una Rondine”, di Margherita Rusconi.

Fonte: https://www.naturagiusta.it/benessere/la-chiamata-verso-casa/

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