La paura di essere giudicati condiziona la vita.

La paura di essere giudicati condiziona la nostra vita.

Se c’è una cosa che, al giorno d’oggi, condiziona maggiormente la nostra vita, quel fattore è certamente la paura di essere giudicati. Una paura che cresce con l’aumentare degli anni di vita trascorsa e finisce per influenzare anche le nostre più piccole e insignificanti scelte di vita quotidiana.

Naturalmente, in molti starete storcendo il naso, perché vi sembrerà impossibile essere condizionati da una paura di cui, purtroppo, troppo poco si parla, ma che c’è, spesso nascosta, altre volte si mostra palese, ma in tanti fanno finta di non riconoscerla come propria.

È una fobia sociale, colpisce tutti, in un modo o nell’altro, in quanto tutti abbiamo paura di essere giudicati dagli altri: per le nostre capacità, le nostre idee, le scelte di vita, le preferenze sessuali, o per le nostre azioni o per i nostri sentimenti, sia passati, che presenti o persino futuri.

Il problema, sostanzialmente, nasce quando questa paura diventa ossessiva, paralizzante e patologica. Una fobia, per l’appunto. Perché in quel caso la paura di essere giudicati ci annulla. Annulla l’Essere, perché chi si preoccupa eccessivamente del giudizio degli altri comincia a perdere se stesso, a indossare mille maschere, a essere falso, a comportarsi così come gli altri vorrebbero che si comportasse. E finisce per vivere non la sua vita, ma quella dettata dagli altri. Per la paura di essere giudicato. E questo atteggiamento non può che portare a vivere una vita infelice, perché adottando una personalità finta, che viene modellata in base a ciò che pensano gli altri, non fai altro che condizionare la tua vita e diventare tutto ciò che gli altri vogliano che tu sia. Non è triste?

Capita così che molte persone, ad un certo punto della loro esistenza, si ritrovano ferme, disorientate, praticamente immobili: all’improvviso si rendono conto di non riconoscere più la loro identità. E il perché è facile da intuire. Hanno costruito una personalità sulle necessità e sui desideri degli altri, per accontentarli e per non ricevere da loro delle critiche e successivi giudizi.

Una persona di spessore come Jim Morrison, ci ha lasciato una citazione tanto bella quanto vera:

“È meglio essere odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo”. Jim Morrison

E allora chiediamoci: quante delle scelte che abbiamo fatto sono state esclusivamente le nostre? O ancora: quante delle cose che facciamo durante la giornata dipendono dalla paura di essere giudicati?

Ho avuto modo di appurare come esistano delle persone che, persino nel momento di ordinare qualcosa al bar, hanno preferito bere un alcolico e sentirsi male, piuttosto che ammettere di essere astemi, temendo di essere giudicati male, esclusi o considerati fuori luogo. Quindi, la paura del giudizio non riguarda solo fattori rilevanti come lavoro, amore, famiglia, ma, a lungo andare, permea ogni strato della nostra personalità, fino a condizionare gran parte della nostra vita.

Quello che ho riportato è solo un piccolo esempio, ma che lascia presagire la portata di questa fobia sociale. E oggi, con l’avvento dei social, la paura del giudizio è ancora più accentuata. Alla base della paura di essere giudicati c’è sicuramente la mancanza di fiducia in se stessi e l’insicurezza. Si ha paura del giudizio degli altri perché, fondamentalmente, non crediamo di essere alla loro altezza. Ed è per questo motivo che diamo importanza alle loro opinioni, piuttosto che a noi stessi.

È molto probabile che la paura di essere giudicati cresca in noi sin dall’infanzia. Ai bambini viene spesso detto cosa fare e cosa non fare e, ai fini della sua educazione, non potrebbe essere altrimenti, ma… ci sono modi e modi! Alcune maniere brusche infatti, scoraggiano l’autostima e il bambino si ritrova sempre a dover chiedere l’approvazione dei genitori per qualsiasi cosa. “Vergognati per quello che hai fatto!” è un’affermazione troppo spesso abusata dai genitori. Non dimentichiamoci che i bambini fanno tutto con una notevole spontaneità e si ritrovano così a dover tener conto del giudizio degli altri e, in particolare, dei propri genitori.

Così, con il passare del tempo, succede che il bambino, diventato ragazzo e poi adulto, si sente sempre più insicuro di se stesso e le opinioni degli altri cominciano a prendere sempre più piede, fino a diventare il centro di tutto.

E, invece di concentrarci su cosa vogliamo e possiamo fare nella nostra vita e utilizzare al massimo le nostre capacità, disperdiamo le energie sugli altri, sul voler controllare i loro pensieri e sull’ansia di essere giudicati male. Siamo condizionati, limitati e, pertanto, non riusciremo mai a dare il meglio di noi stessi e di conseguenza nemmeno i risultati saranno quelli sperati.

Ecco perché è importante divincolarsi da questa morsa della paura di essere giudicati. Liberarsi dalla paura del giudizio degli altri equivale a scrollarsi di dosso uno zaino pieno di pietre. Altrimenti è come camminare con un fardello che rallenta il nostro percorso di vita.

Erica Jong, in uno dei suoi libri, scrive:

“Siamo così spaventati dall’essere giudicati che troviamo qualsiasi scusa pur di procrastinare”. Erica Jong

La paura è il motivo principale per cui spesso procrastiniamo proprio quelle scelte più importanti per la nostra vita. Preferiamo prendere tempo, per la paura di fare la scelta sbagliata, una scelta sulla quale il giudizio degli altri peserebbe come un macigno. E allora quella scelta non viene mai fatta, mai presa e i sogni restano nel cassetto, per sempre.

Quindi è tempo di smetterla di dar peso al giudizio degli altri. Non piacerete mai a tutti: fatevene una ragione. Ma, soprattutto, bisogna smetterla di interpretare un ruolo. La moglie o mamma perfetta, l’impiegato modello, l’operaio sempre disponibile, il filosofo da tastiera, l’amico di tutti e chissà quanti altri ruoli apparentemente “perfetti”, ma che poi nascondono una vita estremamente condizionata e condizionante.

Le persone felici sono coloro che hanno deciso di non interpretare nessun ruolo, ma hanno scelto, semplicemente, di intraprendere la via dell’autenticità, fregandosene di cosa pensano gli altri, dei loro giudizi e della loro approvazione.

Del resto, come disse Oscar Wilde: “La vita è troppo breve per sprecarla a realizzare i sogni degli altri”.

Tragicomico

Fonte: http://www.tragicomico.it/paura-di-essere-giudicati/

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